12 Meredith. Preghiamo la divinità dei bugiardi.

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Il pavimento di legno lucido ha un aspetto molto scivoloso, per cui mi sposto di lato e mi sfilo i sandali, rimanendo a piedi nudi.

"Bel posticino!"

Lo sento chiudere la porta alle nostre spalle, ma sono distratta. C'è così tanto da vedere.

È un ambiente un po' rustico, ma estremamente curato nei dettagli, troppi per riuscire a registrarli tutti.

Riesco solo a percepire che si tratta di un ambiente vissuto.

"Sì, non è male. Me lo hanno venduto insieme al magazzino qua dietro, dove lavoro. È comodo!"

La sua voce non curante mi sorprende, perché il posto è davvero tenuto bene.

"Sei stato davvero fortunato allora!"

Non mi volto a guardarlo e mi avvicino alle vetrate per guardare fuori.

Si intravede a malapena la luna tanto è illuminato il cielo dalle luci della città.

Il rumore delle chiavi che cadono nel porta oggetti mi fa rabbrividire, e un attimo dopo lo sento alle mie spalle.

Perdo leggermente l'equilibrio quando la sua mano si poggia sul mio fianco, in una carezza bollente.

Per non cadere sono costretta ad appoggiarmi contro il vetro della finestra, che si appanna immediatamente intorno alle mie dita.

"Sai cosa ti sta' per succedere, vero?"

Improvvisamente mi ritrovo con la gola riarsa e il capo come se fossi di nuovo in balia dell'alcool.

Ho la testa nel pallone e l'unica cosa a cui riesco a pensare è che non vedo l'ora che mi tocchi ancora, sempre di più.

La sua mano si allontana da me e il cappotto viene strattonato verso il basso.

Lascio che me lo sfili e rabbrividisco quando l'aria appena tiepida mi sfiora la pelle. Sono più nuda che vestita e il contrasto tra il calore che sento e la temperatura esterna mi manda fuori di testa

Chiudo gli occhi, in attesa, abbandonandomi contro il suo petto.

Si china un po' in avanti e le sue labbra si poggiano dove, fino ad un istante prima, c'erano i miei capelli.

È un tocco delicato, ma allo stesso tempo sensuale, ma sulla quale non riesco a concentrarmi, perché la sua mano adesso è partita da metà gamba e sta' pericolosamente risalendo verso l'alto

Il muscolo trema quando mi sfiora la pelle delicata dell'interno coscia, vicino all'inguine.

Invece di proseguire, andando a toccarmi dove davvero lo vorrei sentire, si sposta, percorrendomi il costato, fino al seno.

I denti mi sfiorano il collo, facendo scendere un brivido lungo la mia schiena, fino al centro del mio corpo.

Sposto il braccio all'indietro e mi ancoro alla sua coscia per non stramazzare a terra.

Mi tremano le ginocchia.

"Stai andando troppo piano!"

La mia voce è strana anche alle mie stesse orecchie. È bassa, roca, languida e me ne dovrei vergognare, ma quando sono con lui, divento una persona diversa, meno determinata e più arrendevole.

Mi affido a lui, perché so che riuscirà a farmi dimenticare ogni cosa, bella o brutta, e perché non devo sforzarmi di essere perfetta o forte.

Quando sono con Logan, sono solo me.

Mi fa roteare su me stessa e, sebbene sia più bassa di lui di almeno una quindicina di centimetri, non ha nessuna difficoltà ad infilarmi con rapidità la lingua in bocca.

Amanti in Segreto. The Colorado Series #3. COMPLETA / REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora