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Mi sveglio e prendo subito il telefono da sopra al comodino, sblocco e guardo l'orario erano mezzo giorno.. poi vedo il messaggio che mi ha scritto Louis.

"Buona notte amore mio, sono appena tornato a casa, ho fatto prima con il lavoro. Harry è uscito, mi ha chiesto se volevo andare con lui, ma non ce la facevo. Ho bisogno di dormire un po'. Ti amo e mi manchi. Salutami il mio ometto"

Non smetto di sorridere, non smetto di leggerlo. Rispondo con un cuore, poso il telefono sul comodino. Oscar dorme ancora, mi alzo piano per non svegliarlo. Vado in cucina e trovo mia madre che prepara la colazione.

"Buongiorno tesoro" dice mia madre sorridendo.
"Buongiorno anche a te mamma"
"Che progetti hai per oggi?" Dice sedendosi.
"Ho voglia di uscire un po', puoi tenermi un po' Oscar?"
"Ma certo, che domande fai"
"Grazie mamma"
"Oscar dorme ancora? Gli preparo il latte?" Dice alzandosi.
"Dai mamma faccio io" dico andando verso la cucina.
"Tu come stai?"
"Mamma sto male però cerco di non pensarci.. anche se una cosa impossibile.. non posso abbattermi, sono forte per mio figlio. Tu come stai?"
"Vuoi andare da lui?"
"Non posso mamma"
"Perché non puoi?"
"Perché non posso lasciare Oscar qui, Louis questo mi ha avvisato"
"Posso badarlo io ad Oscar"
"No mamma, tu lavori. Non puoi perdere il lavoro per me. Sono forte, siamo forti. Tornerà."
"Ci ho provato"
"Mamma forse non hai capito, Oscar mi mantiene a non fare pazzie. Come vorrei correre da lui ma non posso far perdere il lavoro a te, poi non ho abbastanza soldi per partire e poi Oscar è piccolo per portarlo sull'aereo. Tutto qui"
"Vabbene tesoro, non ci pensare. Hai fatto il latte?"
"Si mamma"
"Dai vatti a preparare, vado io a dagli il latte"
"Grazie mamma"

Se non c'era mia madre non so cosa farei, mi da troppo aiuto. Qualsiasi cosa posso contare su di lei..

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"Ma sta attento" dico abbassandomi per prendere le buste che mi erano cadute.
"Scusa non ti avevo vista.. stai bene?"
"Mi stavi ammazzando" dico raccogliendo le buste.
"Non esageriamo" dice ridendo.
"Spiritoso" dico alzandomi.
"Piacere Paul." Dice allungando la mano verso di me, la guarda e dopo qualche secondo la stringo.
"Piacere melissa"

Era un bel ragazzo, alzo, moro, occhi marroni. Ma non m'interessava sinceramente, mi ha solamente incazzare però cerco di mantenere la calma.

"Sicura di stare bene?"
"Sto benissimo signor Paul"
"Non esageriamo ancora, ho la tua stessa età"
"Come lo sai tu? Quanti anni hai?"
"20 anni"
"Beh, si hai ragione" dico sorridendo.
"Dove stavi andando di così veloce?" Mi dice guardandomi.
"Se proprio lo vuoi sapere. Stavo andando a casa da mio figlio"
"Ah.." dice cambiando espressione
"Che c'è? Perché questa espressione?"
"Sei così giovane già hai un figlio.."
"Non c'è età per avere un figlio, anzi preferisco fare la madre che andare in discoteca. È stato un piacere dai conoscerti, ciao" dico camminando
"Ti posso accompagnare a casa?"
"Ho la macchina, ci si vede signor Paul"

Non mi risponde più.. più di tanto non m'interessa come ripeto. Mia madre mi aveva chiamato perché doveva andare a lavoro, dovevo fare veloce. Avevo comprato i pannolini e cose varie per Oscar. Vado nel parcheggio, mi dirigo verso la mia adorata macchina, quella di Louis ovviamente. Apro con il telecomando automatico, apro lo sportello ed entro in macchina, metto le buste indietro e parto subito.. inizio a pensare all'incontro con quel ragazzo. È stato tutto così all'improvviso, bah, cosa strana. Mi arriva un messaggio subito lo vedo.

"Principessa mia, ti amo"

Lui si che sa rendermi felice con delle semplice parole. Louis anch'io ti amo, ma tantissimo!

Scelgo ancora te,sempre 2 •Louis Tomlinson•Where stories live. Discover now