Capitolo 6: Vergine

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Giulia si svegliò cullata dal dolce tepore delle fiamme che arrostivano le sue membra.
La ragazza dalla pelle di porcellana ci mise poco a manifestarsi.
"Ailuig sei tu?"
Chiese la rossa girando pigramente la testa per vedere la sua guida.
"Come sta andando?"
La ragazza sbattè lentamente le palpebre mettendosi a sedere sulla gratticola su cui era stesa poco prima.
"Non mi hanno ancora dato la password del wifi ma mi sento abbastanza a casa"
I segni dell'ustione sulla sua pelle erano parecchio pronunciati.
L'Inferno non era posto per lei o forse si? Aveva sofferto abbastanza in vita, lei non voleva dovesse soffrire anche in quel maledetto destino che affliggeva ogni Vergine.
Giulia si alzò e coprì le sue gelide membra con una coperta di lava.
Non era giusto.
Non era giusto.
La ragazza strinse i pugni osservando il fato ingiusto della rossa.
Era sbagliato.
O forse le sembrava sbagliato solo perché l'aveva conosciuta quand'era viva.
La mora le accarezzò i capelli ramati.
Si sentì in colpa per come aveva trattato Mike.
Si sentì dispiaciuta per aver riso di Sofia e della sua sorte.
Un'altra crepa si stava formando sulla sua pelle.
Guardò la ragazza tornare a dormire tranquilla sulla graticola.
Sembrava felice.
Come se quell'Inferno non fosse nulla paragonato alla vita che aveva vissuto.
La mora si tirò una sberla.
Non le era concesso dubitare.
Non le era concesso ragionare.
Doveva solo guidare le anime alle loro destinazioni una dopo l'altra.
Riflettendo la vita di tutti uno per uno.
"Addio Giulia"
"Ciao Ailuig"
La ragazza di porcellana svanì.
Il telefono di Giulia trillò: le era arrivato un sms.
"La Password è: sonopiùfigodijesoo"
La ragazza sorrise e accese internet.

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