Scusami,ma sono pazza

Start from the beginning
                                    

"Ora so anche vestirmi decentemente...almeno per le occasioni speciali come uscire con un esemplare dell' altro sesso"

Prendo una borsetta di pelle nera con delle borchie e metto dentro il minimo necessario per poi scendere le scale.

"Dove vai Erika?"

Oh oh e che gli dico adesso?

"Sto uscendo con le mie amiche, torno entro stasera"

"Va bene, non fare tardi"

E in questo momento parte il coro degli angeli che mi gettano petali di rosa sopra la testa.

Saluto tutti e scappo peggio di uno shuttle alla fermata del bus, aspettando Paul.

"Ciao Erika"

"Ciao Paul"

"Dai salta su"

Salgo sulla sua jeep e non appena mi giro le sue labbra si posano sulla mia guancia sinistra. Quasi vorrei appiccicarmi contro il finestrino per il contatto improvviso.

"Sono felice di vederti, sei bellissima"

"Ehm grazie?"

"Hahaha sei sempre la solita, spero che ti piaccia il bowling"

"Oh si certo"

Perché il mio cuore non ha fatto la solita samba? Con Paul non è accaduto ancora eppure...

"Erika siamo arrivati"

Allora o lui ha acceso il turbo o io ero così immersa nei miei pensieri che non mi sono resa conto di dove mi trovavo, e credo che la seconda opzione sia quella più probabile.

"Prego madamoseille, lascia che la conduca a mangiare patatine e hamburger e a giocare con una palla da bowling"

"Ma che galanteria"

Scendo dalla macchina e Paul afferra la mia mano per condurmi dentro al locale.

Un signore panciotto ci accoglie e chiede il numero delle nostre scarpe per poi recitare uno stupido motto e augurarci buona fortuna...certo che c'è ne di gente strana.

Paul è davvero bravo a giocare, mentre io sono una frana che riesce ad abbattere solo due birilli alla volta. Questo perché ho paura che la palla da bowling mi trascini con se.
Dopo che lui ha riso di me e io l'ho guardato male, siamo andati a sederci e...hihihi a mangiare, lì nessuno è in grado di battermi.

"Credo che tornerò a casa senza neanche uno spicciolo"

"Io ti avevo avvertito di non invitarmi a mangiare"

"E privarmi di te? Mai"

Sorrido in imbarazzo e abbasso lo sguardo per controllare il mio orologio. 

"Credo sia meglio che io torni a casa, si sta facendo tardi e i miei potrebbero essere in pensiero"

"Ma sono solo le nove"

"Si ma devo tornare prima di cena"

"Sembra di essere tornati ai tempi antichi"

"Ho le mie ragioni e se mi consideri antica sono tue opinioni"

"Scusa, non volevo dire questo"

"Fa niente"

Usciamo e dopo aver salutato il tipo strano con la filastrocca inquietante, ci dirigiamo verso casa. Io non sono antica, solo, sono fatta così.

Innamorata del mio peggior nemico (In revisione)Where stories live. Discover now