Capitolo 28.

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Sento un fischio provenire dal piano di sopra e poso il telefono nello stesso punto in cui si trovava prima.

Il ragazzo biondo scende dalle scale sorridente mentre non so più che pensare di lui. Cosa significava quel messaggio? Era palese che fosse Madison, cos'ha in comune con lei? E cosa vogliono da me? Charlie e Madison cosa sono esattamente?

Non mi capacito di aver letto quel messaggio. Cos'ha intenzione di farmi?

"Hey, eccomi tornato." dice sorridente. Un sorriso diverso dagli altri. Se sto vedendo Charlie con occhi diversi dopo quel messaggio? Potrebbe anche darsi.

Infondo Charlie è una persona buona, ha fatto così tanto per me in un anno che nessuno avrebbe fatto per me. È venuto a riprendermi quando era meglio lasciarmi andare ed è restato quando tutti erano andati via a causa del mio carattere o per colpa della distanza.
Ogni riferimento all'ultima parte della frase è puramente puramente casuale.

Comunque, dicevo. Charlie non mi ha mai dato modo di dire che ha tradito la mia fiducia, quindi significa che posso fidarmi ciecamente di lui, sempre. Ed io mi fido di lui, nonostante non capisca cosa vuole Madison da noi. Si è già messa tra me e Cameron, ora vuole mettersi anche tra me e Charlie?

Solo una cosa non ho capito del messaggio: Riguardo la ragazza che sta con te, Leigh, fai quello che ti ho detto. Non farti mancare niente. Mi fido di te, non tradirmi.

'Fai quello che ti ho detto', 'Non farti mancare niente.', 'Mi fido di te.'
Dovrebbero conoscersi da tanto per dirgli queste parole, no?

"Leigh.." mi chiama e scuoto la testa per risvegliarmi dai miei pensieri.
"Charlie, dimmi."
"Nulla, ti ho chiamato più volte e non rispondevi." dice baciandomi il collo e la spalla destra. Un brivido mi percorre la schiena.
Questo è però diverso da quello provato con Cameron: è un brivido di terrore, di cattiveria..insomma, non ispira nulla di buono, assolutamente.

"Ho voglia di te." mi sussurra.
"No." esclamo allontanandomi da lui. Sono incinta.
Mi guarda con aria interrogativa e si avvicina a me con uno sguardo strano.
"Cosa no, Leigh?" mi chiede sottecchi.
"Ho..è una cosa imbarazzante Charl..beh io, io..ho le mie cose." sorrido per aver trovato una scusa almeno credibile.

Alza le mani in segno di resa e iniziamo a sparecchiare la tavola. Dopo aver pulito tutto ci sediamo sul divano.
"Cosa c'è che ti turba, tesoro?" dice vedendomi pensierosa. Ho elaborato un piano.
"Niente tesoro, vediamo un film?" dico cercando di far finta di niente.
"Va bene..che film vediamo?"
"D'amore!" esclamo come una bambina davanti ad un pacco di caramelle. È solo un film, lo so, devo ammettere che mi piacciono davvero i film romantici, ma sto comunque cercando di recitare un po', altrimenti il piano non andrà a buon fine.

"Mh, sai che mi annoio con quelli.." mi dice sbuffando.
"Dai." lo prego e lui cede.

Prendo un film a caso ed iniziamo a vederlo mentre lui mi stringe tra le sue braccia che sembrano diventare sempre più strette.

Ogni tanto gli lanciò un'occhiata sperando che si addormenti, ma nulla. Il mio intento è quello di farlo addormentare per vedere i messaggi con Madison, magari ce ne sono anche altri e voglio sapere cosa sta succedendo.
****
Il mio piano fallisce miseramente poiché lui sembra interessatissimo al film, mentre io mi sto annoiando a morte.

Alla fine del film rientrano in casa anche i miei. Li saluto e mentre sto per tornare sul divano un conato di vomito si fa spazio nel mio stomaco. Oh no, non di nuovo, non davanti a loro.

Corro con la bocca piena di vomito verso il bagno e sputo tutto. Charlie mi affianca in un batter d'occhio e, insieme a lui, sento i passi di mia sorella.

"Oh mio Dio, Leigh, stai bene?" domanda mia madre correndo verso di me. Finisco di vomitare e mi giro verso di loro guardandoli. Mia sorella e mia madre sembrano preoccupatissime e la prima ha un fazzoletto in mano che mi porge per asciugarmi le labbra; Charlie, invece, più che preoccupato sembra confuso. Mi guarda con un sopracciglio alzato e, quando mia madre lo guarda, fa il finto preoccupato. Falso.
****
Mezz'ora dopo..
In quest'intensa mezz'ora tutti hanno continuato a chiedermi di come stessi.

Ma ti senti comunque vuota col fatto che l'unica persona che volessi ti fosse accanto non ci fosse.

È inevitabile capire che questa persona è Cameron. Seppur stia in compagnia o in mezzo a miliardi di persone, mi sento sola perché lui non è con me. È un senso di vuoto che nessuno può colmare, se non lui. Forse l'arrivo di un bambino renderà tutto diverso, mi aiuterà a non pensarlo più, o almeno lo spero.

"Se stai bene e visto che si è fatto tardi, credo sia meglio andare via." dice quello che dovrebbe essere il mio ragazzo alzandosi. Annuisco e mi alzo insieme a lui.

"Lo accompagno alla porta." dico ai miei che mi fissano preoccupati.

Arrivo alla porta e lui esce mentre io rimango sulla soglia. Un ondata di vento mi percorre riempiendomi di brividi.

"Io vado." dice sorridendo ed io annuisco.
Si avvicina per baciarmi ed io non so che fare. Non voglio baciarlo. Non voglio baciare un traditore. Deglutisco mentre lui sta per avvicinare le sue labbra alle mie. Mi giro e lui mi posa un bacio sulla guancia. Sospiro e lui mi guarda confuso.

"Non credo sia una buona idea..sai, ho il sapore del vomito in bocca." mento.
"Si, hai ragione, buonanotte." dice e si gira dirigendosi verso la sua auto.

Chiudo la porta mentre la stanchezza sembra crollarmi addosso. Sono le undici e sto morendo di sonno.
Vado al piano di sopra e faccio una breve doccia. Infilo il mio pigiama di pile e mi infilo nel mio bel letto caldo. Sprofondo in un sonno profondo senza fine.
****
Ore 1,40.
Mi sveglio a causa di un conato di vomito. Corro verso il bagno e vomito. Mi sento male e sono sicura che sia sbiancata. Finisco di vomitare e mi pulisco la bocca.
Mi guardo allo specchio e mi appoggio al lavandino: sembro un fantasma. Mi lavo i denti per cercare di togliere il disgustoso sapore di vomito in bocca e, dopo tipo tre o quattro sciacquate, torno in camera mia.

Sto per infilarmi nel letto quando il mio telefono emette il suono di un messaggio.
Guardo solo il nome del destinatario e il cuore mi palpita a tremila. Cameron.
"Scendi, sono giù da te, dobbiamo parlare."

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