Capitolo 21.

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"Ma cosa ti salta in mente?" urla il fratello paonazzo. Non l'ho mai visto arrossire e devo dire è molto tenero.
"Sierra, smettila." la ammonisco, ma lei continua mentre Lola ci guarda in modo strano
"Maro che felicità. Ciò vuol dire che Leigh lascerà Charlie e Cameron la papera." ridacchio e Cameron mi lancia un'occhiata di fuoco che fingo di non vedere.

"Basta. Io vado sopra." dice arrabbiato.  Arriva al piano di sopra e sbatte la porta.

Incredibile come questo ragazzo sia estremamente lunatico. È cambiato tanto da due anni fa. Capisco che sia cresciuto, ma tra un po' non si potrà nemmeno guardarlo che s'incazza. Bah.

"Che ho detto?" dice Sierra dispiaciuta ed io alzo le spalle.
"Risolveremo la questione domani." le sorride Lola e lei annuisce ricambiando.
****
Dopo aver finito di mangiare e aver sistemato tutto, andiamo al piano di sopra.

"I primi giorni in cui tu sei andata via, io e Lola passavamo tantissimo tempo insieme. Un giorno successe che stavamo tornando a casa ed ho sentito un tonfo fortissimo. Mi girai e vidi Lola a terra." a quel punto scoppiai a ridere fortissimo senza più fermarmi mentre Lola ci guardava con un finto broncio.

Il telefono di Sierra squilla e restiamo tutte in silenzio. Sierra deglutisce quando vede il nome sullo schermo.
"Chi è?" domando.
"Dylan." dice accettando la chiamata e mettendo il viva voce.

"Pronto?"
"Hey." inizia a ridere.
"Dylan? Sei ubriaco?"
"Io? Nono." ride forte. "È solo che mi manchi" piagnucola.
"Dove sei?"
"Mh amore mio." ride. "Non lo saprai." ride più forte.
"Dove sei Dylan?"
"Al pub in centro. Non voglio tornare a casa." piagnucola.
"Arrivo." dice e stacca prima che il ragazzo possa dire qualcosa.

Resto ferma a fissare il pavimento. Dylan ubriaco? Non posso crederci. Sapevo bevesse, ma non fino a questo punto.

"Leigh." mi chiama Lola e mi giro verso di lei.
"Dobbiamo avvisare Cameron e tu sei l'unica che può avvertirlo."
"Come?" sbarrò gli occhi. "E..E poi..A che ci serve Cameron? Io so guidare." dico sperando farle cambiare idea.

Non voglio andare da lui.

"Lo so, ma pensa a come reagirebbe se trovasse Dylan qui domani." inizia Sierra.
"E poi è il suo migliore amico." continua Lola.

Sbuffo ed esco dalla porta della camera di Sierra. Due passi dopo sono davanti alla sua porta. Entrare o non entrare?

Con un coraggio innato busso alla porta e, non avendo risposta, apro la porta.

Un Cameron rilassato, ad occhi chiusi e a petto nudo si presenta davanti ai miei occhi e credo sia la cosa più bella che abbia visto.

So che è sbagliato, ma la verità è che non l'ho mai dimenticato. Non ho mai dimenticato i sorrisi suoi rivolti a me. Non ho mai dimenticato i litigi, il suo carattere. Non ho mai dimenticato i divertimenti insieme a lui, a prenderci in giro come se fossimo ragazzini, ad amarci come tali.
Il problema, però, è che non siamo più ragazzini. La vita va avanti e si cresce. Lui ha scelto di vivere senza di me e va bene così. Ma posso sinceramente dire che il ragazzo bello e dannato non è lo stesso del ragazzino conteso dalle ragazze a scuola, al ragazzino 'bad boy' che infondo non lo era. Non è più lui e credo di averlo perso due anni fa.
Sono sicura, infine, che ciò non è dovuto da un fatto di crescita, ma da un fatto di dolore. Il dolore cambia le persone ed è ciò che è successo con lui.

Senza rendermene conto, mi accorgo che sono qui a fissarlo.
Sto per chiudere la porta quando la sua voce mi ferma.

"Cosa c'è da guardare? Sono così affascinante?" dice ad occhi chiusi. Oh, eccome se lo sei.
"Come fai a sapere che ti stavo guardando?"
"Lo sento. Ogni movimento che fai, ogni sguardo, ogni sorriso nascosto. Lo sento, ti sento."

Sorrido e abbasso la testa.
"Tipo ora stai sorridendo." continua e rivolgo il suo sguardo verso di lui. Ad occhi chiusi mi sorride e scommetto che mi ci perderei in quel sorriso.

"Scusa se ti ho svegliato, ma è successa un emergenza." dico seria.
"Sembra grave dal modo in cui l'hai detto..di chi si tratta?"
"Dylan." a questo nome si alza di scatto e mi guarda incredulo.
"Cos'è successo a Dylan?"
"Niente di grave..è ubriaco..ha chiamato Sierra..ha detto che era in un pub al centro."
"Ce ne sono migliaia.." Si infila le scarpe e la maglia. "Dobbiamo andare." dice deciso e annuisco.
****
Siamo in macchina e dalla faccia preoccupata di Cameron, le cose non vanno affatto bene.
"Vaffanculo." urla per il traffico. "Dobbiamo sbrigarci, Dylan è pericoloso quando è ubriaco." parcheggia la macchina velocemente e la chiude.

Scendiamo dalla macchina e la faccia di Sierra è più preoccupata di prima.

"Dobbiamo dividerci in gruppi." dice Cameron e annuiamo.
"Lola e Sierra ed io e Leigh." il cuore mi sobbalza nel petto a questa sua affermazione. 'Lo stiamo facendo solo per Dylan, ricorda.' dico a me stessa e annuisco.

Ci dividiamo e corriamo per le strade di New York. O meglio, Cameron corre ed io cerco di muovermi, ma queste fottute stampelle me lo impediscono. Giriamo per i pub e i bar e non c'è nessuna traccia di Dylan.
Un lampo mi fa fermare di scatto.

"Cazzo." dice Cameron ed una serie di tuoni inizia ad udirsi.

Iniziamo a correre più veloce finché goccia di pioggia non bagnano la mia pelle.
"Dobbiamo rifugiarsi." propongo affannata, ma lui mi guarda contrariato.
"Io non faccio nulla, dobbiamo cercare Dylan." annuisco affannata e lui mi guarda preoccupato.

"Mi dispiace." dice dopo qualche minuto di pausa. Ci stiamo bagnando, ma questa è l'unica cosa di cui non mi importa.
"Per cosa?" chiedo confusa.
"Da domani torneremo a non parlarci ed io tornerò a dimenticarti." lo guardo confusa.
"Cameron ma cosa?..Oh, oddio..Cam.." dico notando di non toccare più terra.

Cameron mi ha preso in braccio e, istintivamente, allaccio le gambe alla sua vita e le braccia al suo collo.
"Pronta?" dice.
"A cosa?" domando confusa.
"A questo." inizia a correre, sta correndo con me in braccio.

Sorrido e poso la mia testa sulla sua schiena, inalando il profumo dolce della sua maglia, un profumo che cercherei tra milioni.

Sono due ore che giriamo per le strade della città senza alcun risultato.
"Dylan." inizia ad urlare. Urla ancora più volte.
"Dylan." urlo anche io e lui sorride lievemente.
Dopo, continua ad urlare. Sono sicura che la voce mi calerà, ma non mi importa.

"Dylan." urliamo all'unisono.
Il mio telefono squilla.
"Cam, Cam, il telefono." ci fermiamo sotto una casa, rifugiandoci sotto un balcone.

"Chi è?" dice mentre io sblocco il telefono.
"Sierra." dico e lo guardo. Si irrigidisce e, dopo, mi accorgo il perché: la foto mia e di Charlie è lo sfondo del mio telefono e lui lo guarda e non mi risponde.

"Che aspetti a richiamarla?" dice duro senza guardarmi. Abbasso lo sguardo e, poi, lo punto sul telefono.
Cerco il numero di Sierra e la chiamo. Subito risponde, fortunatamente.

"Leigh, oh mio Dio santo cielo. Finalmente avete risposto. Lo abbiamo trovato. Dylan è qui con noi."

Finalmente abbiamo ritrovato Dylan. Grazie al cielo.

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