Capitolo6

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Hoseok guardava Yoongi con un'espressione preoccupata, entrambi avevano sentito chiaramente cosa Taehyung avesse detto.
Il maggiore senza dire nulla aveva posato gli ultimi libri che teneva tra le braccia e con un espressione di totale indifferenza stava tornando al suo posto dietro il banco, quando Hoseok lo fermò per il polso costringendolo a voltarsi e perciò a guardarlo.

"Hyung, tutto okay? Vuoi che faccia qualcosa... Tipo andare a prendere a calci quel culo da idiota?"

"Non è successo niente Hobi, sto bene."

"Il tuo ragazzo scopa con chi gli pare e tu stai bene? -nessuna risposta e Hoseok si sentì costretto a continuare- Yoongi ti conosco da undici anni, so che in questo momento stai implodendo."

"Hoseok sta zitto. Sto bene."

Yoongi si era fatto lasciare, forse un po troppo bruscamente, e aveva lasciato indietro l'amico che però non sembrava arrendersi e dopo un attimo d'esitazione ripartì all'attacco.

"Yoongi ti vengo dietro da undici fottuti anni, non permetterò al primo stronzo che ha la fortuna di averti in quel modo di tradire la tua fiducia."

Hoseok era al centro dell'enorme stanza e la sua voce si era alzata, preso com'era di esternare una volta per tutte quello che davvero sentiva senza fingere che i suoi sentimenti fossero nulla.

Ogni studente aveva alzato la testa dai libri e ora guardavano i due ragazzi.

"Sei in una biblioteca che tra parentesi è il posto in cui lavoro, quindi chiudi quella cazzo di bocca e vieni con me."

Stavolta fu il polso di Hoseok ad essere preso. Yoongi lo strinse con una mano e trascinò l'amico con se fino allo sgabuzzino del personale.
E quando furono da soli il maggiore chiuse la porta creando un tonfo, spinse con rabbia Hoseok per le spalle facendolo finire contro il muro e poi per la prima volta fu lui a parlare per primo.

"Urli e ti infastidisci quando quello che dovrebbe farlo sono io. Sei dannatamente infantile, che vuoi che faccia uhm??"

Ogni parola pronunciata faceva avvicinare Yoongi a Hoseok fin tanto che i loro petti erano ormai schiacciati uno contro l'altro, i loro fianchi si toccavano e i loro nasi con le loro bocche erano a un soffio di distanza.

Hoseok non si accorse di aver sospirato, quella vicinanza lo destabilizzava. Avere Yoongi spalmato addosso con le vene del collo gonfie per la rabbia e il suo profumo nelle narici lo eccitava incredibilmente tanto.

Ma non doveva distrarsi.
Sospirò ancora, stavolta per riacquistare lucidità poi prese le spalle di Yoongi e con un movimento rapido fece sbattere la sua schiena contro quella parete.

Si abbasso un po, per poter avere la stessa altezza del suo hyung e poi si avvicinò al suo viso parlando direttamente sulle labbra di Yoongi che in quel momento era senza fiato e sorpreso da Hoseok.

"Yoongi vorrei solo che aprissi i tuoi cazzo si occhi e mi guardassi come io ho guardato te per tutto questo tempo. Smettila di fare lo stronzo apatico a cui non importa di niente e di nessuno e per una buona volta accorgiti di come ti guardo, di come ti parlo, di come ti tocco e di cosa significhi per me."

Yoongi era completamente a corto di parole, non sapeva cosa dire, non aveva mai creduto che Hoseok -il suo migliore amico- provasse qualcosa nei suoi confronti che non fosse semplice amicizia.

Ma probabilmente era l'unico a non essersi reso conto di nulla. Tutti quegli anni passati a fare la coppietta sdolcinata avevano fatto si che se ci fosse amore, fosse talmente scontato e evidente da renderlo irriconoscibile.

Ancora la risposta di Yoongi non era arrivata e Hoseok sospirò per l'ennesima volta, per la frustrazione. Evidentemente arrabbiarsi, esternare i propri sentimenti e cercare di tenersi stretto il suo migliore amico non serviva a niente se questo aveva in testa un altro.
Combattuto, lasciò la presa dalle braccia di Yoongi e fece ricadere le proprie lungo i fianchi, fece un passo indietro e lasciò la stanza a testa bassa.

Yoongi rimase li, fermo contro il muro. Sentiva il cuore galoppargli senza freni e la mente annebbiata. Non sapeva davvero cosa dover trarre dalle parole di Hoseok e non riusciva a capire se quello che stava provando in quel momento fosse amore.

Mai nessuno l'aveva fatto sentire come Hoseok.
Le attenzioni che gli dava il più piccolo lo facevano sentire al centro di ogni cosa mentre con Jimin si sentiva euforico per quella sua prima relazione.

Non riusciva a capire e si sentiva stupido e frustrato.
Poi però la risposta alle sue domande arrivò dopo qualche giorno.

Da ormai quattro giorni Hoseok era come sparito. Evitava Yoongi come la peste e non rispondeva alle sue chiamate, ne ai messaggi.

Il più piccolo aveva in mente di far sentire la sua mancanza a Yoongi e ci stava riuscendo alla perfezione perché quest'ultimo stava letteralmente impazzendo.

Jimin in quei quattro giorni aveva incontrato Yoongi regolarmente ma era stato trattato con freddezza e superficialità, però il più piccolo pensava che il comportamento del proprio ragazzo fosse semplicemente dovuto al suo carattere che lo portava ad isolarsi a volte.

Il quinto giorno di quell insopportabile agonia, Yoongi si alzò dal letto scrisse a Hoseok e ovviamente non ricevette risposta, ignorò il buongiorno di Jimin e andò sotto la doccia.
Quando fu pronto e uscì di casa il suo umore era ancora grigio.
Raggiunse il centro del campus proprio dove si trovava la storica fontana e ci si sedette accanto sorseggiando il suo caffè.
Mentre pensava a come sistemare il groviglio si eventi spiacevoli che si era creato in quella settimana, Yoongi alzò gli occhi dalla propria tazza e dall'altra parte della fontana Hoseok e Taehyung si erano appena incontrati e non sembrava un evento casuale.
Sembrava che sia il posto che l'ora fossero stati programmati.



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Ecco allora, volevo avvertirvi che questo è il mio capitolo preferito e probabilmente non ve ne frega nulla ma comunque..

Probabilmente il prossimo sarà l'ultimo e non so mi viene da piangere.

Spero che questo capitolo vi piaccia e spero di vedervi al prossimo!!!

Triangle.Where stories live. Discover now