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Sono passate due settimane da quando ho lasciato Sebastian.

Sono passate due settimane da quando sto con Luke.

Non son ben spiegare che cosa siamo in realtà. Nel senso che mi piacerebbe avere il grande onore di potermi definire la sua ragazza ma non penso che possiamo considerarci una coppia. Okay, abbiamo entrambi confessato l'un l'altra il nostro reciproco amore ma a parte questo non abbiamo mai fatto nessuna di quelle cose che le classiche coppiette fanno. Forse perchè quello che noi stiamo facendo è illegale ed amorale. Ma non abbiamo mai parlato di un nostro possibile futuro insieme o di cose come queste e mi spaventa pensare che potrei non avere Luke a fare parte del mio futuro. Non voglio questo. Non lo voglio davvero. Ma se per caso avessimo un futuro insieme dovrò dire a Mathilda di noi e non sono neanche lontanamente pronta a fare questo. Non ora perlomeno.

Non sono più andata a casa di Tilda da quando Sebastian è tornato ma Luke è venuto a casa mia una volta in questo periodo di tempo.

Mi piacerebbe poterci vedere molto di più. Okay ti da un po' di mistero il fatto che dobbiamo cercare di manterene questa cosa segreta ma mi piacerebbe davvero tanto che non avessimo l'obbligo di farlo.
Mi sono innamorata così perdutamente di quest'uomo. Più perdutamente di quanto avrei mai immaginato di potermi innamorare in vita mia.

Ma mi sono innamorata. E ora non posso negarlo, ne cambiarlo.

Fui strappata dai miei pensieri quando la mia professoressa mi chiamò.

-"Si scusi, diceva?" Sobbalzai.

-"Sa la risposta signorina Jonsten?" Rispose la mia professoressa di matematica osservandomi.

-"No, signora" balbettai abbassando lo sguardo sul mio libro di testo.

Lei si limitò a roteare gli occhi al cielo e a continuare a parlare.
Il resto della classe ridacchiò alla mia risposta stupida ma io mi costrinsi ad ignorarli.
Non appena la lezione finì io mi diressi in fretta e furia al mio armadietto, fortunatamente quella era l'ultima lezione della giornata e così potei andare immediatamente a casa.

Ma ovviamente non avevo il passaggio.

Ottimo. Davvero grandioso.

Iniziai a camminare nell'ingresso quando Tilda mi raggiunse.

-"Hey hai un passaggio?" Mi chiese tirando fuori dalla tasca il suo smartphone.

-"No" mormorai cercando di evitare la sua domanda imminente.

-"Sebastian può accompagnarti" suggerì.

Mi fermai immediatamente a queste parole e mi voltai verso di lei.
-"Davvero? Ma sei seria? Lui mi odia" sputai.

-"No, non è vero che ti odia. Al massimo ti disprezza un pochino" la guardai e scossi la testa.

-"Prenderò l'autobus o il taxi, credo" affermai riprendendo a camminare.

-"Non vieni più a casa mia da una vita" disse ancora cercando di trattenermi.

-"Beh direi anche che ho una buona ragione per questo" dissi innervosendomi.

-"perchè allora non posso venire io da te?" Chiese.

-"Certo, allora vieni da me" finalmente potei continuare a camminare senza venire interrotta e uscii da scuola. Dovevamo soltanto trovare una fermata dell'autobus vicina.
Ne trovammo una in poco tempo e dopo aver aspettato una decina di minuti l'autobus arrivò. Salimmo immediatamente ed arrivammo a casa circa venti minuti dopo.

C'è una fermata dell'autobus non troppo lontano da casa mia quindi ci vollero altri dieci minuti per camminare fino a casa.
Tuttavia non appena intravidi la sagoma della mia casa in lontananza notai la presenza di qualcuno decisamente alto in piedi sui gradini di casa mia.

Sussultai non appena realizzai che questa strana figura era Luke; perciò mi fermai di colpo e Mathilda poco dopo fece lo stesso osservandomi.

Estrassi il mio telefono dalla tasca così da potergli mandare un rapido messaggio e ordinandogli di andarsene immediatamente. Non avrei mai voluto che lui se ne andasse, ma allo stesso tempo pensai che Mathilda sarebbe stata davvero confusa nel trovarsi suo padre davanti alla casa della propria migliore amica senza alcuna ragione evidente.

-"Hem, che cosa stai facendo?" Mi chiese, comprensibilmente confusa dal fatto che mi fossi fermata di colpo.

-"Ecco.... mi sono appena ricordata che mia mamma non è in casa e quindi potremmo essere chiuse fuori" sputai d'un tratto soddisfatta della mia bugia e contemporaneamente cercando di far scorrere le mie dita il più rapidamente possibile sul mio telefono per scrivere a Luke.

-"Ehm, e i tuoi fratelli non sono in casa?" Chiese ancora poco convinta.

-"Oh si, hai ragione, che idiota" risposi battendo il palmo della mia mano sulla fronte con fare sbadato e riprendendo a camminare mentre Luke piano piano si stava allontanando dall'ingresso dirigendosi verso il retro della casa.

Non appena arrivammo alla porta scavai all'interno della borsa per trovare la chiave.

-"Beh, alla fine saremo da sole. I ragazzi sono agli allenamenti di calcio perciò non c'è nessuno in casa" sbottai "ma fortunatamente ho la chiave" continuai mostrando la chiave non appena la trovai.

Aprii la porta e la spinsi. Entrambe entrammo in casa mia togliendoci, come un gesto automatico, le scarpe e lasciandole accanto alla porta.

-"Ho fame" disse Tilda.

-" Beh sai perfettamente dove si trova tutto, quindi serviti pure" ridacchiai indicandole con un gesto plateale la cucina.
-"Prendi tutto ciò che vuoi, io devo... ehm.. annaffiare i fiori, torno subito" inventai cercando una scusa per poter correre sul retro nel giardino posteriore.

Attraversai la porta e trovai Luke seduto su una delle sedie in giardino.

-"Che ci fai qui?" Chiesi sorpresa.

-"Volevo vederti..." iniziò mantenendo la mano destra ben nascosta dietro alla schiena. "E darti questo" sorrise porgendomi un bellissimo mazzo di fiori colorati.

-"Oddio Luke, sono bellissimi! Grazie mille davvero" esclamai camminando verso di lui per lasciargli un lungo bacio sulle labbra per poi avvolgerlo in un caldo e stretto abbraccio.

-"Ma non puoi stare qui" sussurrai con le labbra sul suo collo.

-"Perchè?" Chiese ignaro allontanandomi dal suo abbraccio e agrottando le sopracciglia.

-"Mathilda è qui" il sorriso che era dipinto sul suo volto lentamente si trasformò in una linea dura.

-"La mia Mathilda?" Chiese.

-"Si, certo, chi sennò?" Risposi voltando gli occhi al cielo.

-"Aspetterò fino a quando non andrà via allora" disse.

-" Che cosa? Potrebbero volerci ore Luke, non puoi stare qui fuori tutto quel tempo. Non mi sembra giusto nei tuoi confronti!" Dissi stupita dalla sua affermazione.

-"Aspetterò. Aspetterò per te piccola" rispose lasciandomi un bacio sulla guancia.

-"Okay" sospirai vedendo la risolutezza nei suoi occhi.

-"I miei genitori rientreranno tardi sta sera, puoi stare in camera loro fino a quel momento" dissi accarezzandogli il labbro con le dita.

Lui sorrise ed annuì alla mia proposta.

-"Seguimi" lo presi per mano e lo trascinai dentro a casa mia. Poi infilai i fiori profumati in un bellissimo vaso in vetro che appoggiai sul tavolo del soggiorno e infine salii le scale.

-"Non fare confusione" lo avvertii cercando di sembrare seria ma il mio ordine uscì più come qualcosa di scherzoso.

-"Non lo farò" mi rassicurò baciandomi un' ultima volta prima che io uscissi dalla stanza chiudendo la porta alle mie spalle.

Questa cosa non finirá bene.....

My space.

Ragazze vi chiedo ancora scusa per il tempo che avete aspettato. Spero soltanto che molte di voi ci siate ancora e che non mi abbiate abbandonato.

Se il capitolo vi è piaciuto lasciate come sempre un commento o una stellina.

Love u

My Bestfriend's Dad {L.H. (Italian Translation)Where stories live. Discover now