CAPITOLO 27

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"HO VINTO? E' DAVVERO FINITA?
Torpore... amato torpore...
... non sento dolore, non sento rumori...
... anzi no.... cos'è questo ticchettio...  un suono a cadenza ritmata mi cullava in quell'oscurità...
... e quest'odore... lo riconoscerei tra migliaia...

Avrei riconosciuto questo luogo tra migliaia di diversi paesaggi, era la mia grotta. Mi sforzai di aprire gli occhi ed eccoli li.. sdraiato sul suolo oscuro e roccioso della grotta di Seres.
Mi guardai le mani, con le mani mi toccai il viso... avevo sensibilità ed ero vivo.
Ma come ero arrivato in quella grotta magica?
Provai ad alzarmi in piedi e notai, con mio estremo stupore, di non avere ferite e neanche alcun dolore.
La grotta era esattamente come me la ricordavo, una strana oscurità nella quale io riuscivo a distinguere ogni minimo particolare, quell'immenso lago oscuro poco più in là che più volte aveva cullato il mio corpo ferito sembrava quasi mi chiamasse... e poi guardai meglio in lontananza, verso il grande altare di ametista con sopra il Grimorio...
... si era tutto proprio come lo ricordavo io...
"SERES", gridai con tutta la voce che avevo in corpo..
.. solo un grande eco si espanse per tutta la grotta... effettivamente il maestoso corpo di Seres incatenato in fondo alla grotta non c'era più, rimanevano solo quelle grandi catene penzolanti sulla parete rocciosa.
Quanta tristezza invase il mio cuore, ero ancora in balia del nulla; per l'ennesima volta non sapevo come fossi arrivato li, non sapevo cosa stesse succedendo nel mio mondo..
E Eddy? E Alastor?
Avevo ricordi sfocati e frammentari di ciò che successe negli ultimi tempi, ricordo solo un grande potere impossessarsi del mio corpo e della mia mente, ricordo un combattimento e il corpo di Alastor dividersi in diverse parti dopo aver subito un mio attacco che, sinceramente, non ho la più pallida idea di come riuscii a generarlo.
La sensazione che mi dava quella grotta era sempre di estrema calma, era la mia culla. La grotta mi faceva sentire al sicuro da tutto e tutti.
"Devo uscire da qui... devo cercare di tornare nel mio mondo per capire cos'è successo"... bisbigliai tra me e me... a volte, come i pazzi, io mi dicevo le cose a voce alta come per convincermi di ciò che dovevo fare, una sorta di pianificazione con me stesso... una cosa un po' strana ma, a modo mio, mi aiutava a focalizzare le situazioni.

Con il corpo ormai privo di qualsiasi ferita, mi alzai in piedi.. come solito nella grotta.. mi ritrovai nudo, privo di vestiti... ma esattamente come le altre volte non mi dava nessun problema essere nudo in quella grotta. Guardai al di la del grande lago oscuro...
"IL GRIMORIO... ma certo.. che stupido che sono", mi dissi a voce alta. Immaginavo che nel Grimorio avrei trovato sicuramente una soluzione per poter tornare nel mio mondo. D'altronde Seres mi disse che quel libro conteneva tutti gli incantesimi che avrei dovuto conoscere per diventare guardiano.

Fu così che mi incamminai verso l'altare al centro del lago, arrivai davanti allo specchio oscuro e notai la mia immagine riflessa... in quell'oscurità luminosa, il mio volto veniva riflesso dal lago oscuro come se fossi davanti a una lastra di Ossidiana perfettamente levigata. Rimasi a fissarmi come incantato...
... mi vedevo diverso dal solito.. eppure ero sempre io...
... i mille avvenimenti successi nell'ultimo periodo, le grandi avventure, le immense sfide e le molteplici paure avevo cambiato il mio viso... notavo un'espressione più grave... a tratti forse cupa... o semplicemente i miei occhi erano cupi...
... per la prima volta dopo molto tempo finalmente avevo potuto ripensare al turbine di eventi che mi aveva travolto.. e ancora tutto ciò faticavo ad accettarlo.
La mia immagine rifletteva un ragazzo diventato uomo, una persona che aveva visto morire, aveva affrontato sofferenze e aveva messo in gioco la sua stessa vita pur di difendere le altre persone.
Lo stesso ragazzo che faceva trasparire dagli occhi la paura che tutto ciò non era ancora finito, anzi aveva la certezza che questa storia fosse praticamente appena iniziata...

"ANDREA..."
... mi girai di scatto, prima da una parte e poi dall'altra... io quella voce non la potrò mai confondere con nessun'altra... quel tono profondo, che può incutere un po' di soggezione ma allo stesso tempo che ti protegge.. quel tono e quelle sfumature tipiche di millenni di vita e di esperienze...

"Seres!!! Dove sei Seres???"..

... feci qualche passo in giro per la grotta, sperando di ritrovare quell'immenso dragone nero che così tanto cambiò la mia vita. Niente. La grotta era di nuovo silenziosa come una stanza di registrazione, si sentiva solo il tintinnio di alcune gocce d'acqua cadere dalla stalattiti per finire nel lago oscuro e il forte battito del mio cuore che sembrasse quasi echeggiare in quell'ambiente...
Preso da un piccolo sconforto, convinto fosse solo frutto della mia immaginazione.. tornai nel lago oscuro..
... al tintinnio di prima si aggiunsero alcune gocce nel grane lago... erano le mie lacrime, che cadendo dal mio viso, alimentavano anche per poco quel magnifico specchio nero. Lacrime non di tristezza... lacrime di solitudine... per la prima volta avrei veramente voluto vedere Seres.
Molte erano le domande che dovevo fargli, e molte erano le cose che avrebbe dovuto insegnarmi... e invece mi aveva lasciato.. era sparito e mi aveva abbandonato al mio destino.

Mi guardavo riflesso nello specchio d'acqua cercando di prendere coraggio per raggiungere il Grimorio...

"ANDREA..." echeggiò di nuovo nella grotta...
non mi voltai più perché la mia attenzione fu rapito da qualcos'altro...
... il riflesso del mio volto si stava deformando assumendo pian piano le sembianze di una creatura mistica... una creatura che ben ricordavo...  il mio riflesso umano era diventato Seres.

"ANDREA, PICCOLO UMANO..." iniziò a parlarmi il riflesso..
"NON TI HO MAI ABBANDONATO AL TUO DESTINO..
... TORNA NEL TUO MONDO E CERCA L'INGRESSO PER TORNARE NELLA GROTTA...
... TANTE SONO LE COSE CHE DEVO DIRTI E ANCORA DI PIU' SONO LE COSE CHE DEVI IMPARARE"

......
............... la voce di Seres andava via via scemando di volume e il riflesso del drago lasciava posto al riflesso di un giovane umano...
Non mi sentivo più solo, le parole di quel drago avevano il potere di infondermi un profondo coraggio. Dovevo tornare nel mio mondo e dovevo affrontare il mio destino per cercare di tornare in quella grotta e diventare a tutti gli effetti il guardiano che deve proteggere il suo mondo.
Mi diressi quindi verso il Grimorio e appena lo toccai il libro s'illuminò di una splendente luce violacea che s'espanse in tutto il lago illuminandolo come fosse d'ametista e si aprì, senza che io girassi alcuna pagina, in un punto ben preciso ...

"LE GROTTE ALCHEMICHE"

...una carezza sfiorò la mia mano... guardai la mano ma non vidi nulla...
... un'altra carezza sfiorò nuovamente la mia mano, sentivo qualcosa accarezzarmi...
... un nuovo suono, non più un tintinnio ma un sibilo continuo e scadenzato... un "bip" sempre più forte...

..........................................
.................................................
............. "Andrea mi senti?...."........................ tutto intorno a me iniziò a sfocarsi.............................
...............OSCURITA'................................
...............cercai di aprire gli occhi......
"Andrea svegliati piccolo mio"...........

Un'immagine sfocata pian piano si delineava davanti a me,,, era mia mamma...
"Dove sono?" chiesi a fatica, il mio corpo era trafitto da infiniti dolori ovunque...

Mia mamma scoppiò in un pianto sonoro, "Ti sei svegliato finalmente", "sei in ospedale, non preoccuparti presto starai meglio..."

IL SIGILLO OSCURO (#Wattys2018) in continuazioneWhere stories live. Discover now