CAPITOLO 2

39 1 0
                                    

"UN SOGNO REALE O UNA REALE FANTASIA?"

"Andiamo a fare un aperitivo in centro prima che inizi a lavorare?" mi chiede Eddy guardandomi con i suoi occhioni marroni di una profondità estrema.  "Mangiamo qualcosa insieme così non rimango solo tutta la sera"... Edorta cercava molte volte di trascorrere del tempo insieme visto che per il mio lavoro poi rimane solo per tutta la notte. Effettivamente io faccio un lavoro un po' diverso dall'ordinario, ho un locale notturno nella zona di Piazza Vittorio, si chiama Rumba Mama' ed è un cocktail bar/ rumeria nella piena movida torinese, quindi i miei orari sono insoliti, ho la fortuna di iniziare a lavorare a tarda serata ma torno a casa a notte fonda.
Guardando Eddy gli feci un sorriso che era colmo di complicità, "Va bene, andiamo a fare aperitivo in piazza Vittorio", poche parole ma che lo resero felice. Conosco perfettamente il mio compagno, pur avendo più di trent'anni mantiene, nei suoi comportamenti, alcune caratteristiche infantili, tra le quali il piacere che lo si assecondi nei suoi desideri.
Ci siamo vestiti e siamo andati verso il centro di Torino.

Come ogni primavera il tempo è a dir poco pazzerello, ricorda il detto che mi ripeteva sempre mia mamma " marzo pazzerello, aprile adagio adagio" o qualcosa del genere; nel senso che a marzo di solito piove tantissimo e ad aprile si passa da giornate molto soleggiate a piogge improvvise con cali di temperatura.
Effettivamente oggi accade proprio quello, il cielo verso sera inizió a coprisi, grosse nuvole di varie tonalità  di grigio iniziarono a ammassarsi e si alzó anche un lieve vento.

Salimmo sulla nostra macchina nera e ci avviammo verso il centro della città. Mentre guido adoro guardarmi intorno ed osservare la città che mi avvolge, ogni giorno si scopre un aspetto nuovo che ti meraviglia. Noi viviamo a Moncalieri, poco distante dal centro di Torino. Per raggiungere il centro passammo per Corso Unità d'Italia, un lungo corso che costeggia il Parco del Valentino. Il vento che si era alzato improvvisamente scuoteva i rami degli alberi che si affacciavano sul grande corso, staccandone numerose foglie che, quasi danzando, iniziavano a ricoprire il ciglio della strada colorandolo di varie tonalità di verde e boccioli di fiori. Le strade era intasate di macchine, c'era veramente un intenso traffico causato dal rientro delle persone dal lavoro. Arrivati all'altezza di Piazza Carducci, decisi di imboccare Corso Moncalieri, sperando di trovare meno confusione nel raggiungere il centro. Come spesso capita, la mia scelta si rivelò tutt'altro che saggia. Su Corso Moncalieri il traffico era ancora più intenso, le macchine erano incolonnate e avanzavano a velocità d'uomo, perché oltre ai rientri lavorativi le forze dell'ordine avevano transennato l'ultimo tratto di Corso Moncalieri, poco prima della Gran Madre di Dio e tutta la piazza dove era situata la medesima chiesa, creando un fortissimo posto di blocco.
Con un gioco di transenne, simile a  una pista per Go-kart i vigili avevano creato un percorso guidato per le macchine e le facevano convogliare tutte indistintamente in piazza Vittorio, cercando di mantenere la maggiore distanza possibile dalla Piazza della Gran Madre.
Arrivati in Piazza Vittorio andammo al parcheggio sotterraneo per lasciare la macchina e ci sedemmo in uno dei cocktail bar della piazza per fare apericena, un'usanza molto di moda negli ultimi anni a Torino.
L'apericena si può quasi definire come un'evoluzione dell'aperitivo storico, si beve un cocktail e si stuzzica veramente di tutto, da antipasti, verdure e persino piatti caldi, proprio come se i neve di un aperitivo si facesse proprio cena.
Decidemmo di andare in un locale non molto distante dal Rumba Mama', così potevamo mangiare qualcosa con estrema calma per poi andare ad aprire il locale per lavorare.
Piazza Vittorio all'imbrunire è ancora più bella che di giorno, i lampioni sotto le arcate si accendono e la loro luce, inizialmente verdastra, diventa piano piano di un bel giallo caldo, illuminando tutti e due i lati della piazza porticata più grande d'Europa. Decine di compagnie di ragazzi affollano tutti i locali notturni, e si sente un gran vociare. Piazza Vittorio sembra proprio un quadro, è meravigliosamente caratteristica, e per incorniciare il tutto basta guardare un po' più in là dei tetti ed ecco che spunta, in tutta la sua bellezza, la Mole Antonelliana, simbolo di Torino.
Quei luoghi erano per me molto familiari, lavoro in quella zona da vari anni e quindi sono abituato a tutti quei locali, ai ragazzi, agli schiamazzi e tutto il resto ma quel giorno c'era qualcosa di diverso, cercai di ascoltare qualche discorso a caso delle persone che mi stavano intorno e mi resi conto che la maggior parte della gente parlasse dei recenti fatti successi nelle zone recintate...
..."un uomo sfigurato ha preso di forza quella povera ragazza"...
..."ho sentito un urlo disperato di una donna e poco dopo sembrava fosse scomparsa"...
..."un pazzo in pieno giorno ha tentato di violentare una ragazza"...

IL SIGILLO OSCURO (#Wattys2018) in continuazioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora