CAPITOLO 12

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"ALBEA E BETHELUX"

Provai ad avvicinarmi nuovamente verso il dragone, muovendomi di qualche passo oltre l'altare d'ametista. "Allora non ascolti!" disse in tono seccante Seres, "non puoi avvicinarti a me, non ancora, è troppo pericoloso, fermati vicino al libro e ascolta... mancano ancora molti avvenimenti importanti".

"Dopo che riuscii a fuggire da quella prigione oscura creata da ALASTOR e i suoi grandi sacerdoti, riuscii a scappare da INFERO temendo di essere nuovamente attaccato. Con delle arti magiche a loro sconosciute creai un varco spaziale, una sorta di grotta che non segue esattamente le leggi spazio-temporali dell'universo, una mia caverna personale, dove poter proteggere me e le due nuove sfere io stesso inspiegabilmente avevo creato.
Potevo percepire l'ira degli INFERANTI, bramavano potere, ma non riuscivano in alcun modo a individuare la mia dimensione, il che aumentava semplicemente la loro aggressività nei miei confronti.
Ebbi un po' di tempo per rigenerare il mio corpo, dalle ferite che avevo quando creai la mia grotta si formò un grosso lago oscuro, generato dal mio stesso sangue, che aveva il potere di rigenerare il mio corpo. Rimasi al suo interno, coccolato dal suo liquido finchè il mio corpo non fu totalmente rigenerato.
Sentivo anche crescere quei due nuovi poteri, gli elementi erano impetuosi, tra loro concatenati ma ognuno con delle proprietà personali specifiche; la luce sembrava generasse luce a sua volta, una forza in espansione, forte come l'oscurità ma con un'altra sensazione. Se l'oscurità era fredda e distruggeva dando oblio, quest'energia che emanava calore mi sembrava fosse capace di distruggere col suo bagliore. Era nata da me, ma sapevo che avrebbe potuto distruggermi...

... Il mio letargo rigenerativo finì, le mie membra erano come nuove, la mia forza ristabilita, ma le due sfere d'energia non c'erano più. Tornai nell'universo e vidi che vicino a INFERO erano stati creati due nuovi pianeti. Uno splendeva di luce propria, voi lo definireste una stella o forse un Sole, l'altro pianeta era leggermente spostato dai primi due pianeti ed era un pianeta vivo, possedeva terreni fertili, fiumi, mari, vulcani e tanta vita...

..."Cos'è successo?" dissi vedendo questo nuovo scenario davanti ai miei occhi...

"BENTORNATO SERES, SIGNORE OSCURO" disse una voce soave, profonda ma femminea... vidi una creatura identica a me nella forma e nelle dimensioni avvicinarsi dal pianeta di luce. Era un maestoso drago lucente , con due magnifici occhi color bronzo, "SONO ALBEA, SIGNORA DELLA LUCE E CREATRICE DI EMPIRIA IL REGNO LUMINOSO.

"Avevo generato la LUCE, l'esatto opposto delle tenebre, voluta da me per contrastare gli abitanti del mio pianeta. Albea aveva dato origine a un mondo secondo il suo potere, così come successe al mio mondo le sue creature si evolsero ma a differenza del mio mondo, il suo pianeta era etereo, non possedeva materia solida dove appoggiarsi perché le temperature erano elevatissime. I suoi abitanti, gli EMPIREI erano umanoidi volanti, dotati di ali piumate candide come il latte e carnagione rosea. Voi umani nel corso della vostra storia ne avete visti un paio e avete dato loro il nome di Angeli, messaggeri del vostro Dio Cristiano..."

si fermò un'altra volta Seres, penso cercasse le parole giuste per continuare a raccontarmi questa storia, forse sono troppe informazioni per un umano, forse cercava di rendermi plausibile avvenimenti che per me sarebbero stati inconcepibili... il silenzio durò qualche minuto..

"Pensi che sia finito qui?" interruppe la pausa di silenzio con un tono sarcastico il dragone... "Ovviamente no.." risposi io, "manca ancora un uovo, un mondo e chissà cos'altro" continuai. Una fragrante risata usci dalle sue mascelle minacciose, sembrava quasi fossi stato in grado di alleviarlo da un peso, a modo mio... "Sei davvero un umano fuori dal comune, forse la profezia era davvero vera, allora continuo a raccontarti...ascolta..."

"... Albea pur nascendo da un potere opposto al mio non era a me ostile, avevamo un legame fortissimo, sembrava fossimo una cosa sola, fondamentalmente eravamo all'inizio una cosa sola, il che rendeva i rapporti facili tra di noi. Ci sentivamo fratelli e come tale ci comportavamo..."
...le chiesi cosa fosse il terzo pianeta che distava dai nostri due... vidi che si corrugò in viso e il suo corpo splendente perse leggermente di luce.

"QUANDO IL MIO CORPO PRESE FORMA.." iniziò a raccontarmi Albea... "DECISI DI USCIRE DAL MIO INVOLUCRO E DI FIANCO A ME UN'ALTRA CREATURA NACQUE ALLO STESSO MODO, BETHELUX PADRONE DEGLI ELEMENTI. UNA CREATURA CAPACE DI GENERARE E CONTROLLARE IL FUOCO, L'ARIA, L'ACQUA E LA TERRA, MA CON L'ANIMO COLMO D'IRA"

"Quelle furono le parole di Albea", mi disse Seres, " Bethelux fu creato dalla mia rabbia, nacquero i quattro elementi, si fusero tra loro e generarono il terzo fratello, il terzo dragone, padrone dei quattro elementi.
Mi avvicinai al suo pianeta per conoscerlo, riuscii a intravedere SAGANA il pianeta degli elementi, il pianeta vivo, e riuscii a sentire le sue creature i SAGANAE spiriti elementali che vivevano in armonia sul loro pianeta. Ma venni frenato da Bethelux, anch'egli di sembianze come le mie, un dragone, con una braccio destro rosso come il fuoco, quello sinistro quasi evanescente come l'aria, la zampa inferiore destra rocciosa come la terra e quella sinistra fluente come un corso d'acqua. IL suo corpo centrale e la testa erano ricoperti di squame verdi e i suoi occhi cambiavano colore passando dal rosso al marrone al blu al verde, dipendeva l'elemento che primeggiava all'interno del suo corpo in quel momento.

"ALLONTANATI DAL MIO MONDO SERES" mi disse Bethelux, "ANCHE SE SONO NATO DA TE, CIO' CHE SI TROVA VICINO ALL'OSCURITA' RISCHIA GRANDI PROBLEMI, HO SCELTO LA PACE E LA SERENITA' PER IL MIO MONDO QUINDI NE TU NE ALBEA POTRETE MAI AVVICINARVI AD ESSO"

Altra pausa echeggiò all'interno della grotta. Sembrava che una lancia avesse trafitto il cuore di Seres. Quanta fatica faceva a proseguire nel suo racconto.
Io ero avido di conoscenza in quel momento, anche se lo conoscevo da poco mi faceva tenerezza quel gigante apparentemente minaccioso ma nel quale io riuscivo a scorgere un profondo animo nobile. "sarà davvero sempre negativa l'oscurità?" pensai, lui se non avevo capito male era la personificazione stessa dell'oscurità ma non riuscivo a temere la fonte del suo potere.

IL SIGILLO OSCURO (#Wattys2018) in continuazioneWhere stories live. Discover now