The anomalous fruit of the tree - Parte Seconda

Start from the beginning
                                    

C'era uno strano silenzio; il ragazzo più giovane prese una sedia mentre Cameron rimaneva in piedi contro il frigorifero, la coda dell'occhio spesso distratta dal televisore. Scott lo fissava, interessato, sorpreso che lui non protestasse per quello sguardo che lo sondava insistente. Alla fine l'artista si schiarì la voce.

"Non ce l'hai con me per l'altro giorno, vero?"

Scott non aveva nessuna intenzione di lasciar cadere la cosa, fare finta di nulla. Anzi, voleva puntarvi contro i riflettori anche solo per mettere Cameron alle strette; questi parve riscuotersi da un torpore interno e prestò risentita attenzione sull'ospite. Lo guardò col chiaro moto di chi vorrebbe rispondere impulsivamente male, poi desistette e andò di malavoglia a guadagnare una sedia, di modo da essere accanto a Scott e guardarlo in faccia.

"Perché l'hai fatto?" domandò, ombroso e circospetto.

"Eh?" fece il giovane artista sgranando gli occhi verdi.

"Era un modo per prendermi in giro, burlarti di me?"

"Eh?" ripeté Scott a bocca aperta, stavolta scioccato da una simile ipotesi. Rifletté veloce e poi disse scandalizzato: "Ma che dici? Era un modo per divertirci, nient'altro."

"Solo perché sono rimasto solo io? Sono anni che non mi sopporti..." disse Cameron convinto.

"Come? Guarda che non è vero! Piuttosto sei tu a trattarmi sempre male!"

"Si vedeva lontano un miglio che avevi una cotta per Bradley, dai..." commentò l'altro non con fastidio, ormai, ma come dato di fatto.

"Se vogliamo mettere i puntini sulle i," specificò Scott a fronte aggrottata, offeso che lo si fraintendesse così, "io avevo una cotta per tutti e due voi, per la vostra coppia. Non era niente di scabroso! Mi piacevate singolarmente e mi piacevate insieme, punto. Piuttosto che mettermi tra voi mi sarei tagliato le mani; però lui era gentile e tu scostante, non ci potevo fare niente, e mi va bene, anche così" sospirò con una schiettezza tangibile. "Mi dispiace, che vi siate lasciati, davvero..."

Cameron aveva ascoltato basito tutto il discorso, irrigidendosi. Spiava il volto di Scott per cogliere segnali di scherno o di pazzia, ma nel suo strano modo era solo estremamente coerente.

"Stai scherzando?"

"No" continuò Scott scrollandosi nelle spalle semplice. "Io vi ho sempre considerato miei amici. Ora che tu sei da solo e sei rimasto il mio unico vicino ho semplicemente pensato che potevamo divertirci un po' insieme in un modo molto a portata di mano, senza paura che questo turbi una tua storia o cosa... Ma forse ho fatto casino e basta..."

Prendendosi del tempo per elaborare quella logica che non gli era molto consona, Cameron si sforzò di rispettare Scott conoscendo già le sue bizzarrie. Ad aiutare questa indulgenza c'erano proprio le sue parole: era paradossale che dalla rottura con Bradley erano forse le più sincere e carine che gli fossero arrivate. A volte la consolazione giungeva dalla fonte più insperata, pensò. Sorrise almeno un poco e si mise d'impegno per dare una risposta: "Ok. Ma non credo che il sesso sia una buona idea. Accetto l'amicizia. Beh, lo siamo già, amici."

Nel momento esatto in cui lo disse sapeva che era vero e infatti anche Scott sorrise: "Perché il sesso non è una buona idea?"

"Perché no!" rispose Cameron messo in difficoltà.

"Nuocerebbe a me o a te?"

"No, ma..."

"Non ti piaccio?"

"Eh? Non lo so... Sei molto carino ma..." si lasciò scappare Cameron sentendosi sempre più immerso nel pantano e finì per arrossire.

Gli occhi di Scott però a questo punto furono catturati dalla televisione e distratto chiese: "Ehi, non è quel telefilm trash per cui lavori tu?"

I rovi della lunaWhere stories live. Discover now