CAPITOLO 17

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Finito l'allenamento mi dirigo sulla strada per aspettare mia mamma. Se ne vanno tutti quando mi arriva un messaggio da mia mamma: " io sono in ufficio, non riesco a venirti a prendere, viene Federico"... COSA?!

Nel bel mezzo della mia disperazione mi si ferma una macchina nera sportiva davanti a me. Il finestrino scuro si abbassa... È lui, con degli occhiali che gli coprono gli occhi scuri.
Federico: forza, sali bambola, non vorrai mica far arrabbiare di nuovo la mamma, giusto?

Odio quel sorrisino che mi fa.
Ora che faccio? Salgo? So benissimo che mi farà qualunque cosa se salgo...
Federico: allora? Non sali?

Non so cosa fare... Se scappo comunque mi prende...
Io: A-arrivo...

Salgo in macchina, nel sedile posteriore.
Mi sorride dallo specchietto retrovisore, sono troppo spaventata.
Non guardo dove va, preferisco non sapere dove mi porterà...
Dopo un quarto d'ora si ferma.
Federico: forza, tua mamma non è ancora arrivata, stai da me. Ti porto a casa fra un oretta.
Ora sembra serio... Cosa vorrà farmi? Mi picchierà? Tranquilli, non sono stupida, so cosa vorrà farmi...

Saliamo nel suo appartamento e Smoothie mi viene incontro e miagola come non ci fosse un domani.
Sono le 20.32, mamma sbrigati!

Federico si siede sul divano
Federico: vuoi accomodarti ?

Sembra quasi simpatico e gentile... NO CLAUDIA! RICORDATI COSA TI HA SCRITTO E FATTO!

Federico: Allora? Non mordo mica
Io: no infatti...
Federico: hai detto qualcosa?
Io: nono... Arrivo...

Mi siedo accanto a lui, in realtà non accanto, ho tenuto le distanze, con Smoothie tra le gambe.
Federico: Posso prendere il suo posto?
Ahahah dai scherzo

Ma è serio? Lo guardo mostrando totale disagio...
Si avvicina e mi posa una mano sulla coscia, facendola scivolare su e giù. Sono immobile, non so che fare, ho paura. Non l'avreste mai detto vero?!
Mi alzo di scatto, è l'unica cosa che mi viene in mente di fare.
Federico: tutto bene bambola?
Io: credo sia tardi, dovrei tornare a casa
Federico: va bene, lo capisco. Sei spaventata - si alza in piedi e mi viene incontro accarezzandomi i capelli - ma non devi avere paura. Voglio solo passare più tempo con te, in modo diverso.

Inizio a tremare, rimango immobile e abbassando la testa, sbarrando gli occhi.
Federico: No non fare così - fa scivolare la mano lungo i fianchi fino ad arrivare al sedere, palpandolo.
Io: Ti prego smettila
Inizio a piangere ma a lui sembra non importare...
Federico: guarda che posso renderti molto felice mia piccola Claudia, devi solo lasciarti andare.
Io: non voglio, non voglio smettila. Portami a casa!
Federico mi infila un dito nelle mutande e inizia a farlo muovere su e giù...
Mi scappa un gemito, non voglio che pensi che mi piaccia! Non voglio!
Io:smettila! ORA!
Inizio a urlare, estrae la mano dai pantaloni e cerca di tapparmi la bocca
Federico: va bene va bene ti porto a casa!
E così sia, mi portò a casa... Finalmente.

Cycatrice "In Revisione"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora