VIII

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"Papà?" Entro dentro la cucina di casa senza che lui se ne accorga, ma lo trovo in lacrime.
"Hey papà che ti succede?" Lancio lo zaino sul divano e corro subito ad abbracciarlo forte, anche se so che sicuramente non servirà a migliorare la situazione.
"Nulla tesoro, è tutta allergia".
Pensa che io sia così stupido da poterci credere, ma non è così.
"Papà non ti credo! Dimmi subito che ti è successo, sai che puoi fidarti di me!"
Mi rivolge un sorriso e cerca di non singhiozzare più.
"Allora, il padre naturale di Scott è ritornato in città, ed ha iniziato ad insultare Melissa ed il figlio per tante cose che non hanno fatto, come per dire che il fatto che usasse alcool o della sua fuga, era tutta colpa loro. Ed inoltre, visto che lui una volta era il mio capo, ehm...mi ha licenziato senza darmi spiegazioni".
Non pensavo che il papà di Scott fosse una persona così crudele.
Ha fatto del male alla sua "famiglia", e per di più ha licenziato mio padre senza motivo dal suo amato lavoro.
"Stiles, ci credi che è da quando avevo 22 anni che svolgo questo lavoro? Non posso credere che sia tutto finito". Ed inizia a piangere peggio di come stava facendo prima, ed io sttingo le braccia intorno a lui in modo da stringerlo forte a sé.
"Papà, tutto questo è orribile e non sai quanto mi dispiace. Anche Scott e sua madre credo che siano molto, ma molto dispiaciuti di tutto ciò. Ti prometto che andrò a parlare con lui, anche perché lo conosco piuttosto bene. Forse potrei conoscere qualcuno che potrebbe fargli cambiare idea".
"No Stiles, non può esserci nulla e nessuno".
"Oh andiamo papà, troverò qualcuno. Non posso permettere a quell'uomo di far stare così male mio padre". Gli faccio un occhiolino e lui sembra rassicurarsi.
"Tesoro grazie, sei il miglior figlio che un padre potesse desiserare".
E mi stringe forte a sé.

Il giorno dopo arrivo a scuola, come al solito, in anticipo.
Mi affretto a cercare Scott, per vedere meglio quel che è successo ieri, e Lydia, perché, beh, mi è venuta un'idea ieri sera mentre cercavo di consolare il mio papà.
La vedo accanto a Jackson che ride e scherza.
Non riesco a sentire bene ciò che dicono, ma lei sicuramente non ha accettato i miei consigli.
Le vado incontro e, appena mi vede, saluta Jackson con un bacio sulla bocca e lo lascia andare via.
Vedo che sono molto veloci.
"Ciao Lydia come va?"
"Ciao sfigato, sto bene, tu?" Non mi rivolge manco uno sguardo e questo mi fa preoccupare parecchio.
"Ehm, bene. Posso chiederti un grosso favore?"
"Stiles, non posso farmi vedere con te in giro, perché sennò tutti mi riderebbero in faccia. Mi spiace, cerca qualcun'altro che non sia io!" Dice con nonchalance e va via.
Che le prende? Ieri non mi ha trattato così male, anzi, sembrava molto interessata a ciò che dicevo, e alla mia amicizia.
La rincorro e le afferro il polso, ma lei si dimena immediatamente.
"Stilinski, quale parte di 'non voglio farmi vedere in giro con me' non ti è chiara?"
"Ma perché?"
"Perché sei uno sfigato, caro. Io vado in giro solo con ragazzi strafighi e forti, con carattere, non brutti e che si fanno picchiare".
Rimango a bocca aperta per le sue parole.
Mi considera davvero così? Allora, se così fosse, ieri mi ha soltanto usato.
Sono immobile.
"Dai Lydia è urgente. Mi serve il tuo aiuto. O almeno quello di tuo padre. Lui dov'è?" Riesco solo a sussurrare.
"Tanto neanche mio padre se la fa con gli sfigati. E comunque, se proprio ti interessa, a quest'ora è in clinica. Oggi doveva farsi delle analisi. Ora sparisci dalla mia vista?"
"Grazie Lydia". Cerco di fare un tono duro ma non riesco nella mia impresa.
Devo andare subito in clinica.
Fanculo alle prime ore di lezione, al momento mio padre è più importante.
Prendo il primo pullman che passa e arrivo al Beacon Hills Memorial Hospital. Ho sempre odiato questo luogo, anche perché qui ho visto morire mia madre, nonostante i medici abbiano fatto di tutto per farla sopravvivere.
Vado al bancone e incontro Melissa, la mamma di Scott. Lei per me è sempre stata una seconda mamma, mi è sempre stata vicino e mi ha accudito come se fossi suo figlio.
"Salve Melissa".
"Stiles, come mai non sei a scuola?"
"Dopo glielo spiego. Lei e Scott state bene? Ho saputo tutto di ieri sera".
"Oh sì tranquillo, stiamo bene. Mi dispiace di più per tuo padre. Non se lo meritava. Ho provato a parlare col mio ex marito, ma non vuole far niente".
"Grazie, stia tranquilla. Ma qui c'è il signor Martin?"
"Ah sì, è venuto qui qualche minuto fa. È nel reparto dei prelievi".
"Grazie".
Corro nel reparto indicato da Melissa e trovo seduto, su una delle seggioline, questo uomo in divisa con parecchie stelline su di essa.
Credo sia lui.
Mi avvicino a lui cercando di essere il più tranquillo, educato e diligente possibile.
Egli mi nota e mi accorgo di essere totalmente nei guai.

heyyy. oggi doppio aggiornamento😏.
contente?❤

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