III

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Arrivo finalmente in mensa, prendo un vassoio su cui mi vengono messi i piatti e vado a sedermi al primo tavolo libero.
A quanto pare Scott non è ancora arrivato, perciò lo aspetto, anche se ho davvero troppa fame.
Inizio a mangiare un pezzo di pane, con la speranza che arrivi al più presto.
Ma ecco che lo vedo in lontananza, mano nella mano con Allison e accanto a lei c'è un ragazzo dai capelli neri, che però non sembra darle molta importanza.
Ma no, non può essere chi penso io.
Magari mi sono confuso.
Invece quando si avvicina capisco che è proprio lui.
Derek.
Ma una volta non aveva lasciato la scuola per andarsene?
"Ciao Stiles, oggi sei arrivato presto, eh?" Mi saluta Scott.
"Ehm, siii, ma io arrivo sempre presto". Sento lo sguardo di Derek su di me.
Devo prendere coraggio per potergli parlare.
"Ehm, ciao Allison! Ciao Derek, come mai sei qui?"
Sento il suo sguardo freddo su di me.
Non è una delle persone più simpatiche della terra, ma sono costretto a farmelo piacere e a gradire la sua compagnia per non far soffrire Scott.
Loro due sono molto amici, e se gli dicessi tutto ciò che mi ha fatto, non so cosa potrebbe pensare.
"Sono ritornato a scuola, se non hai notato".
Certo che l'ho notato, infatti gli ho chiesto il motivo, ma a quanto pare non vuole dirmelo.
"Sì, ho visto, intendevo, ehm sì, perché sei qui?"
Ma perché in ogni frase che dico metto "ehm"?
Scott vede che Derek molto probabilmente non vuole dirmi il motivo, perciò parla lui.
"Come ben sai lui si era ritirato qualche anno fa, al terzo, perché non gli andava più di studiare. Ma a quanto pare è deciso di ritornare per recuperare i due anni che ha perso precedentemente, perciò si ritrova di nuovo in terzo. Quando l'ho visto nella mia stessa classe di letteratura sono stato davvero molto contento!" Dice Scott battendo le mani.
Sembra un bambino che ha appena ottenuto qualcosa, e non posso fare a meno di sorridergli.
Solo come fa ad essere così contento?
"Ragazzi, non vorrei interrompere le vostre conversazioni, ma ho davvero tanta fame e dovremmo mangiare!" Dice timidamente Allison portando la sua mano sul suo stomaco.
Detto questo i tre ragazzi si precipitano al bancone e prendono da mangiare, poi ritornano a sedersi al tavolo.
Stranamente Derek parla in modo civile con me, e questo mi fa rimanere piuttosto sorpreso.
Ma so benissimo che è meglio non fidarsi subito, specialmente da uno come lui che me ne ha fatte passare tante due anni fa.

Suona la campanella e siamo costretti ad alzarci per poter tornare in classe.
Controllo l'orario e vedo di aver scelto un corso facoltativo d'italiano.
È una lingua che conosco abbastanza, i miei nonni materni sono italiani, e per questo mi è capitato una volta di andare lì.
Ma la maggior parte delle volte vengono loro da noi, in California.
Anche se devo dire la verità che l'Italia mi manca parecchio.
Ci manco da quando avevo sette anni, e fu l'unica volta. Ne rimasi incantato.
Alla fine ho scelto questo corso per perfezionare questa lingua per poter andare magari a fare un anno di studi a Roma. Cosa quasi impossibile.
Nella classe siamo pochissimi, siamo solo in sei.
Il tempo passa velocemente, per cui non me ne accorgo nemmeno quando finisce la lezione.
Ora ho due ore di letteratura, in cui a quanto pare c'è anche Scott.
"Mh, guarda qui chi di vede!" Urlo quando lo vedo.
"Hey, com'è andato il corso d'italiano?"
"Bene bene, anche perché la maggior parte delle cose già le sapevo!" e scoppiamo a ridere. Poi riprendo a parlare.
"Ma tu come mai sei qui? Ceh nel senso, sono contento di vederti qui, ovviamente, ma non avevi già fatto letteratura stamattina?"
"In teoria sì, ma sono rimasto qui perché non mi andava di segnare le materie scientifiche. Non avrei fatto un buon inizio, anche perché tu sai meglio di me che non sono il mio forte!"
"Vabbé Scott quello lo so. Ma dovrai fare lo stesso matematica e tutte le materie simili, lo sai vero?"
"Certo che lo so, tipo ho messo matematica domani in seconda ora, per due ore. Aiuto".
"Tranquillo perché mi sa che anche io mi sono segnato così, aspetta che controllo".
Tiro velocemente il foglio che avrò già controllato non so quante volte.
"Sì Scott, sono con te!"
"Perfetto, così potrai aiutarmi e suggerirmi tutto, magari anche durante le verifiche!" E scoppiamo a ridere come due matti nel mezzo del corridoio, ma non ci siamo accorti che il tempo sta passando velocemente.
Detto questo, entriamo nella classe di letteratura, ma, come nelle aule di stamattina, noto il solito banchetto.
Per di più in questa classe è circondato da una catena.
Mi sembra piuttosto strano. La nostra scuola segna sempre il numero di banchi giusto ed è bizzarro il fatto di trovare banchi scoperti così, per di più quasi incatenati.
Faccio segno a Scott e gli dico di guardare indietro, assumendo un'espressione interrogativa.
Ma lui a quanto pare non sembra farci molto caso.

Intanto la prima giornata scolastica finisce ed ognuno di noi ritorna a casa.

YOU'RE MY MOONLIGHT [Stydia]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora