Rabbia nelle vene.

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Per quanto Paradise Hell potesse essere cattiva, la cosa che terrorizzava di più era il suo effetto sorpresa.
E non era mai una sorpresa piacevole. Era meglio non avere sorprese.
Per questo molti volevano avere sempre tutto sotto controllo.
Ma non funziona così.
Ci sono cose che non possono essere tenute sotto controllo.
Ci sono animali arrabbiati che non possono essere tenuti al guinzaglio.

Ronald riusciva sempre a prevedere la mossa del avversario.
Erano inconsapevoli.
Ma facevano il suo gioco.
Entrava dentro la testa, faceva confessare segreti.
Nessuno lo batteva.
Era sempre sette passi avanti.
Anche questa volta.
Entrò velocemente nella stanza, chiudendo in fretta la porta.
Al secondo squillo Xavier rispose.
« Hai trovato quello che ti ho chiesto? »chiese il rosso.
Ci fu un minuti di silenzio.
« Si»
Ronald sorrise, sospirando.
« Dimmi»
« In poche parole, aveva un'amante, era la figlia di un boss della droga. Hanno avuto una relazione per quasi un anno e mezzo,  da questa relazione nacque un bambino. Poi il padre della ragazza lo scoprì.
E la cosa non finì bene, per niente.
Non so che fine abbia fatto la donna, ma so che uccisero il bambino.
Non si conosce molto di questa storia, girano diverse versioni e nessuno sa dire qual'è quella vera.
È sicuro che il padre della donna si sia vendicato in qualche modo.
Da quello che so non scorreva buon sangue tra loro, il motivo non lo conosco.
È tutto quello che ho scoperto. »
« Quindi tu non hai mai visto quella donna quando ancora vi frequentavate? »
« Non avevo idea che avesse una donna, andava spesso con alcune ragazze e ragazzi del locale.  »
« Bene, grazie »
« Cosa succede, Ronald?  Non mi sono bevuto quello che mi hai raccontato l'altra volta. So come lavori e tutto quello che ti serviva l'hai saputo prima di andare là. Hai qualche problema? »
Ronald strinse il cellulare.
« Nessuno, va tutti bene. Ci sentiamo. Grazie per l'aiuto.  »
E chiuse la chiamata.
Si sedette sul letto, passandosi una mano tra i capelli.
Andava con le ragazze  e i ragazzi del locale.
Ronald sorrise ripensando a quella frase.
Korneel l'aveva rifiutato l'altra volta.
Ma Ronald era un giocatore.
E ora sapeva il passato del suo avversario.
E avrebbe continuato a predire le mosse.

Aveva pianificato tutto, le pedine era al loro posto, ora doveva solo muoverle.
L'unica cosa che ancora lo assillava era quello sguardo.
Cercò di respingerlo dalla sua mente.
Si sedette elegantemente al suo posto, Korneel stava già mangiando.
« Ho invitato una mia amica, spero non ti dispiaccia »
« Invita chi vuoi »
Dopo quasi dieci minuti sentirono bussare.
Ronald si alzò andando ad aprire.
Proprio mentre la ragazza entrava Korneel passava per il corridoio.
« Korneel, ti presento Susy » disse con un sorriso.
L'aveva scelta con cura.
Non era molto alta, aveva piccoli occhi neri e capelli di un rosso non troppo scuro.
Ronald aveva notato lo sguardo di Korneel ai suoi capelli e aveva capito che la sua donna aveva avuto capelli rossi.
E come aveva previsto Ronald, il moro si fermò e osservò la ragazza.
« Piacere, mi chiamo Susy » disse lei, porgendo la mano.
Korneel rimase fermo.
Invece che prendere la mano della ragazza, afferrò il polso di Ronald.
« Scusa un attimo » rispose trascinando il rosso fino alla camera.
Prima che venisse trascinato via fece cenno alla ragazza di andarsene.
Questo non era previsto.
Korneel chiuse sbattendo la porta.
« Cosa stai facendo? » chiese con voce arrabbiata.
« Invito un'amica »
« Non prendermi in giro » questa volta ringhiò.
Ronald rimase in silenzio, capendo che l'uomo davanti a sé si stava arrabbiando veramente.
« Va bene, mi dispiace, le dico di andarsene » rispose cercando di sorridere, avvicinandosi alla porta.
Ma Korneel lo fermò prendendolo per un braccio.
« Ho visto il cenno che le hai fatto, è già andata via »
E questa volta il suo sguardo non era spento.
Non era vuoto.
Era fino troppo acceso.
Era pieno di rabbia.
Stava per dire qualcosa quando Korneel lo sbatté al muro.
Gli scappò un gemito di dolore.
Il moro gli prese con forza il mento.
« Stai giocando, vero?  Pensi che sia un gioco?  Pensi che la vita di qualcuno sia un gioco? » domandò con il viso vicino al suo.
« No.. dav-»
La voce gli si spezzò quando il moro gli sbatté la testa contro il muro.
« Non mentire » sibilò stringendo la presa.
Lo sguardo di Korneel si fece ancora più inquinante.
Ancora più rabbioso.
Ancora più lontano.
Non ebbe il tempo di dire qualcosa, Korneel lo fece girare velocemente contro il muro.
Improvvisamente capì cosa sarebbe successo.
Ma non riuscivo ad esserne felice.
Questo era il suo piano all'inizio.
Ma adesso l'unica cosa che sentiva era ansia.. e paura.
Non capiva perché avesse paura.
Non era la prima volta che veniva preso con forza.
Ma per qualche motivo che non riuscivo a spiegarsi sentiva che qualcosa non andava come dovrebbe.
I pantaloni vennero abbassati velocemente.
Ronald sentì le dita di Korneel sui suoi fianchi e poi dentro di lui.
Nessuna delicatezza.
Nessuna parola.
Niente.
Solo rabbia e violenza.
Le dita scavavano con forza, uscendo ed entrando veloci.
Ronald morse la sua mano per non fare uscire versi di dolore.
Non si ribellò.
Rimase fermo.
Il morso sulla mano si fece più forte quando le dita vennero rimosse e sostituite dal sesso di Korneel.
Le spinte furono subito veloci.
Violente.
Solo istinto.
Solo carne contro altra carne.
Nessun pensiero attraversava la mente annebbiata di Korneel.
Solo rabbia nella vene.
Tutto finì come era iniziato.
Velocemente.
Korneel si staccò dal corpo di Ronald, il quale quasi cadde.
Il rosso si rivestì in fretta.
Korneel si sedette sul letto, passandosi entrambe le mani tra i corti capelli.
Rimasero in silenzio.
Ronald si ricompose in fretta, rimettendo in ordine i capelli e i vestiti.
« Non so cosa.. mi dispiace » parlò di nuovo con voce neutra Korneel.
« Puoi dire a Xavier che voglio incontrarlo » continuò guardando il pavimento.
« Va bene »
Ci era riuscito.
La sua bugia aveva funzionato.
Ma non gli sembrava così.
Sentiva invece che la sua bugia si era sgretolata.

E Paradise Hell amava queste sorprese.

Hola!
Cosa ne pensate?
Spero Vi sia piaciuto!
Mi scuso per eventuali errori.
Alla prossima!  :D




Ronald. Where stories live. Discover now