"Oh, scusate. Pensavo, sai, dato che passate così tanto tempo insieme..."

Non passavamo poi così tanto tempo insieme. Vero? In effetti, quella era la prima giornata che passavano interamente insieme senza litigare e di nostra spontanea volontà.

"Non si preoccupi, siamo solo amici." Le sorrisi sentendo gli occhi di Shawn su di me.

"Dammi del tu, non sono poi così vecchia!"

"Va bene, scusami." Ridacchiai.

"Come sta andando la scuola, ragazzi?" Chiese poi cambiando argomento.

"Abbasanta bene." Risposi.

"Lo stesso." Disse Shawn con noncuranza mentre faceva rigirare la forchetta nel piatto.

"Shawn non ha ancora scelto il college. Tu, tesoro, sai già dove vuoi andare?" Mi domandò la donna.

"Mamma!" Sussurrò Shawn prengandola con gli occhi di smettere di riempirci di domande.

"Ho sempre voluto andare alla Columbia o alla NYU, ma ora non ne sono molto sicura. Vedrò cosa fare più avanti." Le sorrisi cordialmente.

"Spero che entrambi facciate la scelta giusta."

Il resto della cena passò velocemente e Aaliyah mi raccontò di come Shawn in campeggio fosse caduto fra le ortiche e di come in Canada le aveva insegnato a giocare ad hockey.

Mi piaceva parlare con loro, erano una vera famiglia.

Aiutai Karen a mettere in ordine la cucina e, prima di raggiungere Shawn in camera, mi disse qualcosa che mi lasciò spiazzata per qualche secondo.

"Non spezzargli il cuore." Disse appoggiando entrambe le mani sulle mie spalle.

"Come?"

"Sono una mamma, le capisco certe cose. A mio figlio piaci e penso che te ne sia accorta anche tu."

"Sì." Abbassai lo sguardo.

"E a te? A te piace?" Quel tono così materno mi fece quasi venire voglia di gettarmi fra le braccia di quella donna. Erano questi i discorsi che si facevano fra madre e figlia?

"Io... credo di sì." Ma non avrebbe potuto funzionare.
Non aveva funzionato con una persona così simile a me come Taylor, come poteva farlo con Shawn? Eravamo troppo diversi e l'idea di portarlo sul fondo del barile con me mi tratteneva.

"Non so molto di questa nuova gioventù, ma l'amore è lo stesso per ogni età. Buttatevi e se vi sbuccerete le ginocchia almeno ci avrete provato."

Mi chiesi se quella donna potesse leggere nel pensiero o semplicemente leggere le mie insicurezze sulla faccenda Shawn.
Annuii e mi lasciai attirare da lei in un abbraccio inaspettato.

Quando raggiunsi Shawn in camera, lo trovai seduto sul letto con la chitarra poggiata sulle gambe, intento ad accordarla.

"Hey, ci hai messo tanto." Osservò sorridendomi e facendomi cenno di sedermi accanto a lui.

"Già, io e tua mamma abbiamo parlato." Dissi accomodandomi al suo fianco sul materasso morbido.

"Di cosa?" Alzò allarmato un sopracciglio facendomi ridere.

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