Chapter 5

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"Your heavy heart
is made of stone"

A message, Coldplay

Lo scricchiolio delle nostre scarpe sulla ghiaia della strada buia e bagnata risuonava nella notte mentre cercavamo di correre il più velocemente possibile per sfuggire alla pioggia.

"Cazzo." Imprecò Shawn quando gocce pesanti iniziarono ad abbattersi violentemente contro di noi. "Vieni!" Disse tirandomi per un braccio e rischiando di farmi scivolare.

Mi trascinò fin sotto alla tettoia di un edificio chiuso e si tolse il cappuccio scuotendo i capelli.
Lo osservai mentre qualche goccia delineava i suoi zigomi.
Alcune ciocche di capelli castani gli si erano attaccate alla fronte, mentre la maglietta nera aderiva fradicia al suo corpo.

"Ti piace quello che vedi?" Disse ridendo leggermente e portando la lingua fra i denti.

Distolsi lo sguardo imabarazzata girandomi dalla parte opposta a lui e sfregandomi una mano sul braccio pervasa da un brivido di freddo.

"Hai freddo?"

"Un po'." Risposi.

"Sarebbe dolce e visto e rivisto se ti prestassi la mia giacca come nei film. Ma non ce l'ho, quindi..."

Scoppiai a ridere e per un momento dimeticai chi ero e dove mi trovavo.
Shawn si unì a me e la sua risata risuonò cristallina sopra lo scrosciare della pioggia, un suono puro e vivace.

"Ti ho fatta ridere." Osservò arrivando alle mie spalle e strofinando le mani sulle mie braccia in un tentativo di riscaldarmi.
Nonostante le sue mani emanassero calore, quel contatto mi fece venire più brividi di quanto ne avessi prima.

"Perspicace." Dissi sorridendo. "Hai delle mani esageratamente grandi." Aggiunsi notando come una sua mano riuscisse a circondare il mio braccio completamente.

"O forse sei tu ad essere piccola" Disse facendomi voltare verso di lui.

"Forse si, ma le tue mani fanno invidia a bigfoot."

"Ma lui aveva i piedi grandi." Sollevò un sopracciglio.

"Magari anche le mani." Dissi con un'alzata di spalle.

Shawn esplose in una risata prima di aggiungere un "Sei strana."

Lo so, pensai.
E mi limitai a sospirare.

"In senso positivo." disse riprendendo a strofinare le sue mani.

Annuii leggermente.

Non importava in che senso intendesse dire strana, sapevo di esserlo davvero.
Non sarei mai stata una ragazza normale, non avrei mai fatto quello che facevano tutti, non avrei mai avuto una famiglia che ti aspetta a casa per cenare insieme, degli amici che ti chiamano per chiederti di uscire, un posto nel mondo.
Forse un tempo avevo quasi tutte queste cose, ma mi erano state strappate via e non potevo fare niente per riaverle.
E questo Shawn non poteva saperlo.

La mia stranezza lo aveva forse incuriosito, ma ciò di cui le persone avevano bisogno era gente normale al proprio fianco, non di me. Era solo questione di tempo prima che se ne accorgesse.
Ad ogni modo, non contavo sul fatto che lo avrei rivisto di nuovo all'infuori di scuola.

La pioggia non accennava nemmeno per un secondo a voler smettere di cadere e avrei davvero voluto essermi portata un ombrello.

"Penso che dovremmo andare, ormai siamo fradici e si sta facendo tardi." Dissi scostandomi dalla sua presa.

Portland » Shawn Mendes ( In Revisione )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora