Chapter 37

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"Your sweet and pretty face
in such an ugly world"

Naive, The Kooks


Il fatto che il tempo passasse così in fretta quando ero con Shawn, anche facendo nulla, anche stando sdraiati sul letto ad ascoltare della musica, anche fissando il soffitto, mi spaventava. Infatti, la mattinata volò via in un attimo, tanto che non riuscii davvero a realizzare che mi stavo sentendo bene.

"Vuoi rimanere per pranzo?" Gli chiesi con ancora la testa sul suo petto.

"Volentieri." Mi sorrise guardando verso di me.

Trovavo assolutamente strano come io non mi trovassi in imbarazzo in quella situazione, pur non sapendo cos'eravamo noi due.

Amici? Ci avevamo già provato e non aveva funzionato.

Sconosciuti? Ovviamente no. Sapevo che Shawn conosceva cose di me che forse neanche io riuscivo ancora a capire.

Conoscenti? Forse. Conoscenti che amavano passare tempi molto lunghi insieme, che cercavano di non baciarsi e che dipendevano l'uno dal sorriso dell'altro. Eravamo questo tipo di conoscenti.

Tolsi l'auricolare e, di controvoglia, mi alzai dal letto stiracchiandomi come un gatto assonnato e provocando una risata da parte del ragazzo.

"É stata una giornata altamente improduttiva. Forse avrei dovuto studiare." Dissi incrociando le braccia al petto.

Shawn si alzò e si mise di fronte a me con un ghigno in viso.

"Vuoi dire che ti distraggo?" Domandò con malizia.

"Figurati. Il mio letto era molto più magnetico di te; è colpa sua." Risi dandogli un piccolo schiaffo sulla spalla ed uscendo di scena andando al piano inferiore.

Shawn mi raggiunse in cucina poco dopo e si sedette sul tavolo guardandomi tirare fuori delle pentole.

Sbuffai e, arrendendomi, dissi: "Ma se ordinassimo una pizza?"

Shawn rise di me.

"Sì, non ci tengo a morire avvelenato."

"Avvelenato? Io sono un'ottima cuoca." Replicai offesa.

"Perché non cucini, allora?"

"Perché non cucini tu?" Incalzai.

"Touché." Proclamò.

"Comunque io so cucinare, ma oggi non ho voglia di fare niente." Ammisi sedendomi accanto a lui sul tavolo.

"Quindi immagino che dovrò chiamare io per ordinare?" Alzò un sopracciglio divertito.

"Non hai alternativa." Gli sorrisi.

Dopo aver ordinato due pizze, una al formaggio per me e una con doppia mozzarella per lui, ci sdraiammo sul divano aspettando il nostro pranzo.

"Sai che penso?" Chiesi con la testa sulle sue gambe.

"A cosa?" Domandò girandosi fra le dita una delle mie ciocche color rame.

"Non so molto di te. Cioè, a parte che vieni dal Canada e che sei molto irritante."

Shawn mi tirò un cuscino sulla faccia.

"Ahia!" Urlai dandogli uno schiaffo sul braccio.

"Non ti conviene iniziare questa guerra, Martin." Disse con sguardo di sfida.

Portland » Shawn Mendes ( In Revisione )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora