Capitolo 12

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Le settimane che seguirono furono un inferno, Harry non gli lasciava un attimo libero, doveva fare palestra due volte al giorno per rafforzare il ginocchio e poi esercitarsi con la corsa, gli scatti, lo skip, skip ad una gampa, calciata dietro, corsa laterale, per non parlare delle flessioni e addominali che il riccio gli faceva fare in aggiunta alla palestra. Ormai ogni mattina si svegliavano alle 6 e sia con il sole sia con la pioggia correvano fino al campo, dove li attendeva Paul e poi iniziavano l'allenamento.

Iniziarono con calma a riprendere i vari esercizi che Louis faceva agli allenamenti e se lui non riusciva c'era sempre Harry pronto a motivarlo,
– Louis fidati della tua gamba! Fidati, concludi il passaggio!... Devi pulire il movimento! – lo correggeva durante gli schemi e quando scivolava – Non importa... fidati di me, il ginocchio ormai è guarito... dobbiamo solo fare in modo che si ricordi di come si muoveva prima! – e poi con un sorriso – Di nuovo! –.

– PIU' VELOCE! – gli urlava invece mentre si allenava per gli scatti e quando il calciatore arrivava ansimando al suo fianco
– Si va bene perfetto! Ora lo rifacciamo, più veloce! –
– Harry sei un tiranno! Dammi da bere prima... –

– Perché sei stanco? L'acqua è per la gente viziata rincomincia subito con gli scatti! –.

Il fisioterapista era assolutamente intransigente sugli esercizi che il calciatore doveva fare durante il giorno e Louis si rese conto che malgrado la stanchezza che provasse a fine giornata i muscoli pian piano stavano riprendendo la tonicità di un tempo e già dopo solo tre settimane il ginocchio era meno rigido nei vari movimenti. Anche la famiglia di Louis si era resa conto del cambiamento dell'umore del giocatore, che da cupo e triste era tornato ad essere allegro e fiducioso, con quella luce negli occhi, che aveva prima.

La sera dopo la cena con la famiglia i due solitamente si ritrovavano a chiacchierare nella veranda coperta dei Tomlinson, un porticato esterno alla casa, che aveva tutta la parete che dava sul giardino in vetro. I due in quel momento si trovavano proprio li, Harry sedeva sul divanetto con accanto le due gemelline e la sorella minore di Louis sulle gambe, mentre tutti ridevano per qualcosa detto dal liscio stretto nella poltrona insieme a Charlotte.
– Non ci posso credere! – disse Harry tra le lacrime
– No Harry ti giuro che l'ha fatto! – gli rispose Lotti sorridendo
– Lou quella povera ragazza non si sarà più ripresa... come puoi pensare di dire ad una persona " no, non esco con te perché hai gli occhi del colore della cacca" ? –
– Al tempo non sapevo cosa fosse il tatto... –
– E nemmeno ora! – aggiunse il riccio facendo ridere tutti.
– Signorine – chiamò le ragazze Johanna – per voi è ora di andare a dormire! –
– Ma mammaaaaa – si lamentarono
– Niente ma... domani avete scuola! Filate a letto... – le più piccole sbuffando augurarono la buona notte, seguite poco dopo da Lotti, lasciando così da soli i due.
– Haz? – lo richiamò dopo qualche minuto il liscio
– Mmmh? – gli rispose il riccio continuando a fissare le gocce di pioggia che si rincorrevano all'esterno del vetro
– Non ti ho mai chiesto se sei impegnato o single... Insomma ti ho praticamente sequestrato dal mondo, devo vedermela con una fidanzata che verrà a reclamarti o... ? –
– No, nessuna fidanzata gelosa tranquillo... sono single al momento! –
– Oh quindi non devo temere minacce di morte? – gli chiese sorridendo
– No tranquillo! Almeno l'unico che potrebbe mandare minacce sarebbe Niall che prima o poi vorrà riavere indietro la sua auto! – gli rispose sorridendo – Louis io a tal proposito vorrei dirti una cosa – aggiunse titubante guardandolo di sottecchi e quando vide il calciatore incoraggiarlo con lo sguardo proseguì – ecco io sono gay! – disse tutto d'un fiato

– Harry – disse allora il calciatore dolcemente, poggiandogli una mano sul braccio – non ti preoccupare! Io non sono omofobo, anzi... visto che siamo in un momento di confessioni prima di Eleanor e di diventare professionista ho avuto una storia con un ragazzo! – aggiunse lasciando a bocca aperta il riccio – Si ecco ti prego di non dirlo in giro, è una notizia assolutamente riservata! –
– M-ma certo... non ti preoccupare! Mi dispiace non avertelo detto, ma alcune persone a volte si fanno influenzare da questa cosa negativamente e io... –
– Harry non c'è niente da spiegare! Ora me l'hai detto e va bene così! Discorso chiuso – gli sorrise
– Grazie... –
– Grazie a te – 


Spazio per Me

Ragazzi tutti... SCUSATEMIIIIIIgiuro che non è stato un fatto voluto quello di non scrivere! Ho avuto mille casini e poi sono stata male! Ecco il capitolo sto già correggendo il prossimo se domani trovo un wi-fi giuro lo pubblico! 

SCUSATE! 

VI ADORO!

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