(9) Capitolo.

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Un rumore assordante mi sveglia, proviene dal piano di sotto, scendo a controllare ma mi blocco all'istante sentendo delle risate e qualcuno sussurrare...

"Fai piano se no si sveglia la mocciosetta."

La voce fastidiosa di mia madre si fa spazio nella mia testa, inizia l'incubo di nuovo preferivo che rimaneva fuori un altro po', tutte le volte che parte spero che ritorni diversa, ma peggiora sempre di giorno in giorno. E' tornata anche con un uomo che schifo.

Meglio se inizio a prepararmi, faccio una doccia per sciogliere i nervi, sono stata così tranquilla in questi giorni. Mi asciugo i capelli e faccio una treccia, indosso un paio di leggings e una felpa dell'Adidas, le mie converse e sono pronta, come trucco passo un filo sottilissimo di matita nera e un po' di mascara.

Mi squilla il cellulare ma non riesco a trovarlo, inizio a cercare e lo trovo sotto il letto, come diavolo è finito qua sotto? Trovo una chiamata da Valéry compongo il numero e la richiamo.

"Sono fuori da casa tua, sbrigati"

"Arrivo" rispondo veloce e chiudo la chiamata.

Prendo lo zaino e metto alcuni libri dentro, scendo di sotto ma appena sto per uscire dì casa, vengo fermata dalla presenza di mia madre che mi afferra il polso.

" Piccola mocciosa dove credi di andare con quella? Tu devi essere infelice e invece ti stai facendo degli amici ma non lo meriti e tu lo sai."

"Lasciami in pace, ormai i tuoi insulti non mi provocano più dolore, anzi provo pena per te e per quella che sei diventata, se tu non sei felice non vuol dire che io non debba esserlo." rispondo sicura di me.

"Sei soltanto una piccola puttanella che si taglia i polsi, senza un padre e senza nessuno che ti voglia bene, sei sola Lola e lo sarai per sempre." risponde ancora più acida di me.

"Quella sola sei tu, non capisci che soltanto io ti sono rimasta nella tua vita di merda, e invece di amarmi mi disprezzi e mi odi, non sarai mai una brava madre, un padre c'è l'ho ma tu con la tua cattiveria e arroganza hai fatto sì che lui se ne andasse, ma a me fai soltanto pena e non so odiarti più di tanto perché io invece al contrario tuo ti voglio bene, perché sei sempre mia madre, e il mio cuore per quanto vorrebbe odiarti non ci riesce ."

Vedo una lacrima scendergli sul viso, ma non posso abbracciarla lei mi rifiuterebbe e soprattutto come ora sono troppo ferita per consolarla, esco dì casa ancora scossa per tutto quello che è appena successo, ma il mio cuore si rallegra appena vede il sorriso smagliante della mia migliore amica. Salgo in macchina e abbraccio Valéry,un abbraccio di quelli che dice tanto.

Lola:"Ciao bionda mia"

Valéry:" Dimmi cos'è successo, perché hai quella faccia?"

Lola:" Come fai a capirmi? Senza che io parli? "

Valéry: " Forse perché sei la mia migliore amica e non puoi nascondermi niente? Ora parla forza ."

Lola:" Niente ho litigato con mia madre che è tornata dal convegno ed è diventata ancora più cattiva. "

Valéry:" Già ti ho detto quello che faremo appena compiamo diciotto anni entrambe, quindi vedi di resistere e non gli dare retta."

Sorrido per le parole della mia migliore amica, ha deciso che appena entrambe facciamo diciotto anni andiamo a vivere insieme. Io sono pienamente d'accordo con lei, non posso resistere ancora molti anni dentro quella casa con mia madre, ma resisterò fino ai miei diciotto anni, dopo di ché me ne andrò via. Arrivate a scuola scendiamo dalla macchina e andiamo verso il nostro gruppo.

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