TORN

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Y/N POV

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Y/N POV

<<Thomas ma che diavolo...?>> esclamai spintonandolo via quando cercò di abbracciarmi.

I suoi scuri occhi castani mi fissavano disperati. Si sentiva la fredezza e la rabbia con cui lo stavo allontanando. Ero arrabbiata. Arrabbiata con lui, con il mondo e con me stessa. Ero stata così stupida... così stupida da credere ai suoi "Ti amo".

<<I.. io non posso crederci Thomas. Hai detto che mi amavi... ma immagino fosse una bugia visto il modo in cui ti sei sbaciucchiato con un'altra ragazza.>> dissi tentando in tutti i modi di trattenere le lacrime che mi stavano bagnando gli occhi e non aspettavano altro che uscire. Le mie labbra tremavano e il pensiero di lui che mi tradiva accelerava la sensazzione di tristezza ed abbandono che già si stava facendo strada dentro di me.

<<Non è quello che pensi...>> iniziò lui tentando di prendermi una mano e di stringerla nella sua. Feci un passo indietro in modo che non potesse toccarmi.

Non è quello che pensi...

Rabbrividii a quelle parole. Davvero pensava fossi così stupida? <<Sì, certo, come no Thomas.>> lo interruppì prima di correre nella stanza che per tutto il tempo avevo condiviso con lui.

<<Y/N per favore. Per favore lasciarmi spiegare... Non è ciò che sembra, ti prego, Y/N, lasciami spieg->> 

Chiusi velocemente la porta a chiave, prima che potesse dire qualcos'altro e prima che potesse seguirmi nell'unico posto in cui avrei potuto starmene sola. Mi allontanai velocemente e abbassai lo sguardo sulla maniglia che aveva preso ad alzarsi ed abbassarsi velocemente. D'un tratto si fermò e per un momento sperai che i suoi tentavi di entrare fossero finiti. Mi ricredetti quando sentii dei tonfi eccheggiare nella stanza. Avrei voluto uscire e abbracciarlo, dimenticarmi tutto.... ma non potevo farlo. Non dopo quello che era successo.

Tirai fuori una valigia da sotto al letto e cominciai a riempirla con i miei vestiti. Raccoglievo ogni cosa che vedevo e la gettavo dentro il grande oggetto. Tra le mani mi finii una delle tante camicie di Thomas e le lacrime iniziarono a scorgare come grandi fiumi dai miei occhi al ricordo del suo profumo e del modo in cui mi sentissi protetta tra le sue braccia. La gettai di lato e ripresi a riempire la valigia.

I colpi alla porta erano cessati per un po' di tempo ed era tutto troppo silenzioso. Pensai immediatamente che Thomas avesse lasciato la casa, avesse cessato di provare a convincermi ad ascoltarlo, ma quando aprri la porta per controllare incontrai i suoi occhi. Lo vidi impallidire accorgendosi del bagaglio pieno di vestiti sul letto.

<<Ti prego non farlo... Ti amo. Devi ascoltarmi Y/N, per favore>> mi pregò mentre i suoi occhi si appanavano. Mi girai per tornare nella stanza e finire ciò che avevo iniziato ma sentii la sua presa sul mio polso.

<<Y/N...>> sussurrò. <<Guardami...>>

Lentamente mi girai verso di lui tentando in tutti i modi di non scoppiare in lacrime guardandolo. Gli stavo facendo del male, lo vedevo nei suoi occhi, nel modo in cui si mordeva il labbro per contenere le lacrime, e nella supplica del suo sguardo. Prima che potessi accorgermi di ciò che voleva fare sentii le sue morbide labbra scontrarsi con le mie e le sue delicate mani posarsi sulle mie guance avvicinandomi a lui. Prima che potesse approfondire il bacio lo spinsi via e indietreggiai. Non poteva baciarmi e aspettarsi che tutto potesse sistemarsi. Non poteva farlo.

<<Y/N p...per favore... per favore non lasciarmi, non.. non resisterei un giorno senza di te. Ti amo così tanto... solo... per favore non lasciarmi...>> mi pregò mentre le lacrime rigavano le sue guance. Avrei voluto corregli incontro, abbracciarlo e stringerlo a me sussurrandogli che tutto sarebbe andato per il verso giusto ma non potevo farlo. Non dopo che lui, la prima persona che avevo mai amato, mi aveva fatto soffrire.

<<Per favore non dire che mi ami quando non lo pensi>> risposi. Sul suo volto si formò un espressione sorpresa e incredula dopo le mie parole.

<<T... tu non credi che ti amo? Lo sai che non è vero...>> disse cercando disperatamente i miei occhi.

Lo fissai per un momento e scrollai le spalle. <<Non so più cosa pensare.>> E con  questo uscii dalla casa senza neppure guardarlo un ultima volta.

Me n'ero andata. C'è l'avevo fatta.

Tre anni... tre anni buttati via per colpa di uno stupido bacio.

E lui non mi aveva neppure inseguita.

The next day...

Sospirai mentre armeggiavo con le chiavi della casa che avevo condiviso con Thomas. Ero tornata lì per raccogliere il resto delle mie cose. Appena inserii la chiave nella toppa sperai con tutta me stessa di non incontrarlo. 

Appena aprii la porta e scorsi Thomas sul pavimento mi bloccai. Abbandonai la mia borsa da una parte e gli corsi incontro prendogli la testa e appoggiandola sulle mie ginocchia. Come gli era soltanto venuto in mente di addormentarsi sul pavimento? Alzai lo sguardo in cerca della causa della sua stupidà e scorsi bottiglie di birra. Alcune era vuote e altre erano rotte con attorno a loro frammenti di vetri.

<<Cretino.>> sussurrai fissando per un po' le varie bottiglie.

Tutto quello era successo per colpa mia. Soltanto per colpa mia. Non dovevo andarmene e lasciare Thomas lì. Da solo e in preda alla tristezza. Esaminai Thomas per un po' e notai che nella mano destra stringeva una cornice. Lentamente presi la cornice aprendo la mano di Thomas e sentendo un suo lamento. Scossi la testa e guardai la foto nella cornice: Eravamo io e Thomas al suo compleanno un anno prima. Una lacrima solcò la mia guancia mentre guardavo la foto ma la cancellai subito passando una mano nel punto in ci stava cadendo lentamente. Lanciai un occhiata a Thomas ancora con la testa sulle mie ginocchia. 

Avvolsi il suo braccio intorno alla mia spalla e avvolsi il mio braccio attorno alla sua vita. Dovevo portarlo al letto e sarebbe stato un lungo viaggio. Non solo perché lui pesava molto più di me ma anche perché era molto più alto di me perciò doppia fatica. Passai minuti strazzianti in cui lo trasportai fino al letto ma alla fine c'è la feci.

Delicatamente lo lasciai sdraiare sul letto e sospirai sollevvata. Bagnai una flanella con dell'acqua fredda e gliela misi in fronte e tornai in salotto iniziando a raccogliere le bottiglie di birra sparse per casa.

Dopodiche iniziai a cucinare una zuppa finché non sentii dei rumori dietro di me. Mi guardai intorno e scorsi Thomas stroppicciarsi gli occhi. 

Appena si accorse della mia presenza mi guardò in stato di shock e chiese: <<Che ci fai qui?>>

Spensi velocemente i fornelli e mi girai verso di lui strofinandomi un braccio imbarazzata. <<I...io stavo raccogliendo un po' di cose... >> risposi e gli porsi un bicchier d'acqua. <<Bevi questo. Oh e ho fatto una zuppa in caso avessi.. fame... ecco...>> continuai mordendomi il labbro e guardando il pavimento interessata.

<<Io.. me ne vado.>> continuai facendo un passo in avanti per uscire dalla cucina.

<<Rimani.>>

Alzai lo sguardo e vidi Thomas cercare i miei occhi. 

<<Perchè hai bevuto?>> chiesi avvicinandomi a lui. Lui mi guardò un attimo e abbassò lo sguardo. <<Era per me?>>

Sospirò e scosse la testa. <<No, è stato a causa mia. Sono stato abbastanza stupido da baciare un'altra e perdere non solo l'amore della mia vita, ma qualcuno che è così speciale che non si merita uno come me. Mi dispiace tanto Y/N. E... capisco se non vui r->>

Gli afferrai il collo e lo tirai più vicino a me premendo le mie labbra sulle sue. 

<<Non dispiacerti. Le coppie hanno scontri e disaccordi... ma se si preoccupano gli uni per gli altri , e io mi preoccupo e tanto Thomas, si amano. Ero così... persa ieri quando ho lasciato la casa... non sapevo che fare della mia vita. E... ho capito che tu sei il mio tutto Tommy... ti amo.>> spiegai.

Lui sorrise e mi baciò la fronte. <<Ti amo anch'io, Y/N.>>


S.A

Spero vi sia piaciuta!

*rotola via*

Immagina - Thomas Brodie-SangsterWhere stories live. Discover now