•Capitolo 3•

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"Bianca, sei pronta? Dai che siamo in ritardo"
Mio padre mi chiama dal soggiorno, anche lui impaziente di conoscere questo elemento ignoto che vuole parlarci.
"Arrivo, un attimo"

Do un'ultima occhiata allo specchio girandomi un paio di volte di profilo.
Vedo una ragazza minuta con gli occhi verdi e vispi, i capelli biondi che le superano le spalle, grintosa nei suoi jeans chiari strappati sulle ginocchia e la canottiera fantasia, le spalle coperte dalla camicia di jeans che preferisce in assoluto. Soprattutto, pronta ad affrontare una nuova avventura, qualunque essa sia.

Il viaggio verso il misterioso incontro procede tranquillo e mio padre ed io lo trascorriamo con il nostro CD preferito di Jovanotti a palla, cantando a squarciagola per smorzare un po' la tensione palpabile che c'è nell'aria.
Stranamente, troviamo subito parcheggio e non so se considerarlo un bene o un male... Sono eccitata per questo incontro ma allo stesso tempo sono nervosa per quello che potrebbe non funzionare o che potrebbe andare storto per colpa mia o della controparte, ma decido comunque di prendere tutto di petto e affrontare l'appuntamento con un sorriso dei miei stampati sul viso.

Nella piazza gremita di gente, cerco con lo sguardo questo Santiago, nonostante non sappia minimamente che faccia abbia. Però credo che quando lo vedrò lo riconoscerò. Mi ha contattata per parlare di moto, quindi dev'essere un motociclista, attivo o passivo che sia, ma pur sempre un motociclista. E i motociclisti hanno sempre una faccia amichevole. D'altronde, siamo i migliori!

"Bianca!" sentendomi chiamare, inizio a guardarmi intorno per capire da dove provenga la voce
"Bianca, piacere!"
Un ragazzo magro e dai capelli rossicci mi guarda dal suo metro e ottanta, come minimo, e mi abbraccia come se fossimo amici di vecchia data che non si vedono da anni. È molto giovane, 25-26 anni a voler esagerare, e mi ispira molta fiducia con quel sorriso radioso sul volto.
"Santiago!"
"No, in realtà io sono Mario. Santiago arriva tra mezz'oretta perché è rimasto bloccato nel traffico"
"Oh, capisco" non è vero, sono sempre più confusa
"Comunque piacere, io sono Bianca e questo è mio padre, Francesco"
"Piacere signore, è stato molto gentile da parte sua accompagnare Bianca qui da noi"
"Piacere mio, Mario"

Terminati i convenevoli del caso, Mario ci porta in un ristorante tipico spagnolo molto carino in qui servono 100 tipi diversi di "montaditos", piccoli panini farciti con ogni genere di alimento, sia salato che dolce.
La compagnia di Mario è molto piacevole e anche mio padre sembra divertirsi e allora, dopo aver parlato di moto da quando siamo entrati, gli porgo la domanda che mi ronza in testa dal momento delle presentazioni...
"Mario, ma se è stato Santiago a scrivermi, come mai oggi ci sei tu?"
"Perché il mio volo era in ritardo e ho chiesto a lui di venire", mi risponde una voce maschile proveniente da dietro le mie spalle.
Mi giro di scatto per vedere chi fosse, ma non mi aspettavo decisamente di trovarmi davanti lui...

Hola a todos!
Chi sarà l'uomo misterioso?🤔
Proverò ad aggiornare una volta alla settimana, ma non vi assicuro niente🙈
Spero che la storia vi stia piacendo!

•Annalisa🌷•

Till the end    •Marc Márquez•Where stories live. Discover now