Back To The Past (Newtmas)

VII

Dedico questo capitolo a @fraishere che è stata così gentile da contattarmi su instagram, insieme alla sua ragazza, per parlare un po' con me.

DOPO TUTTA QUESTA COSA SDOLCINATA SI INIZIA CON IL CAPITOLO, BITCHES.
(Se qualcuno che conosco leggerà questo capitolo morirò di vergogna e mi sotterrerò)

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"Tommy..." Newt sospirò mentre Thomas gli bacia e mordeva il collo, non potendo fare altro che mugulare e lasciarsi scivolare sul muro. "Newt..." Thomas sussurrò staccandosi lentamente "Newton." Quella volta lo disse con più forza "NEWTON BRODIE SANGSTER"

Newt si svegliò di colpo mettendosi seduto e passandosi le mani sul viso, da quando faceva sogni del genere su Thomas?

Sua madre era affianco a lui ed era vestita in tutto punto: camicia azzurra con cravatta e giacca eleganti e i pantaloni lunghi fino alla caviglia per far vedere i tacchi, anche se bassi. Sua madre era davvero una donna d'affari e era evidente che non sarebbe riuscita a restare con un uomo che voleva metterle i puedi in testa.

Controllò l'orario e iniziò a prendere lo zaino di suo figlio, riempiendolo con i libri che trovava sulla scrivania "Newton muoviti, c'è Tom di sotto." Newt a quella affermazione scattò inpiedi sul letto e si guardò intorno cercando di rendersi conto se poteva riuscire ad essere presentabile in meno di due minuti. La risposta fu no.

Scese dal letto e prese dei pantaloni neri e una felpa blu andando al bagno. Si lavò il viso e i denti e si mise i vestiti e si guardò allo specchio "Ok Newt, puoi farcela a guardarlo e non pensare al bacio o la sogno che hai fatto. Ok? Ok." Detto questo, prese lo zaino e scese di corsa al piano di sotto, aprendo la porta.

Thomas stava guardando il suo telefono in quel momento, indossava una felpa blu e dei pantaloni scuri con delle vans nere, si stava grattando la testa con una mano e appena sentì la porta aprirsi mise il telefono in tasca e salutò il suo amico con un " 'Giorno". Newt avrebbe voluto strangolarlo ma la sua vocina interna gli fece capire che era più cortese se avesse risposto al saluto.

" 'Giorno" disse sorridendo e chiudendo la porta di casa, inziando a camminare verso la scuola.

Camminarono lentamente, un po' perchè Newt non voleva sforzare la caviglia e un po' perchè tutti e due volevano avere più tempo per dire qualcosa che nessuno dei due sapeva. Dopo qualche minuto imbarazzante, Newt distolse lo sguardo dal terreno per riguardare il quartiere, era lì che Dylan e lui giocavano e si divertivano, era lì dove facevano quel gioco scemo dei baci (che ora se solo ci pensava arrossiva e buttava a terra un cuscino, rimproverandosi per la sua stupidità) solo che non sembrava più quello.

Le case non avevano più lo stesso colore, la strada era stata rifatta e quindi non c'era più il dosso dove cadevano ogni volta che prendevano le bici, non c'erano più gli alberi alti..."la casa sull'albero..." Sussurrò e quello bastò per far svegliare Thomas dal suo stato di trance. "La nostra? C'è ancora! Con un alluvione qualche tavola era andata via ma...l'ho più o meno rimessa a posto" disse sorridendo Newt lo guardò sorpreso "veramente? In inghilterra abitavo in un palazzo e quindi non ne ho mai più vista una." "La nostra è ancora qua, non so neanche come sta in piedi!" Newt rise ricordando di quando erano piccoli. "Ti ricordi quando l'abbiamo progettata e tuo padre ci guardò come due pazzi?" "Oppure quando ci ha dato quel martello per aiutarlo e abbiamo finito per schiacciarli il pollice? Stava per morire di dolore ma doveva comportarsi da superpapà quindi non fece nulla!" "Era così viola! Quasi mi spiace per lui!" Risero insieme, e anche di gusto. Era questo che gli mancava, si mancavano a vicenda, avevano riservato un posto speciale per l'altro e finalmente potevano togliere la polvere da quel piedistallo e ammirare la statuina tanto pregiata. (Parlo da collezzionista di robe...quindi se qualcuno non capisce mi spiace)