Capitolo 19

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In questi momenti mi sento libera e felice... dimentico ogni mio problema, ogni guaio e ogni delusione... accanto a lui mi rendo conto che riesco anche a non pensare...

Arriviamo dentro il porto, lui con destrezza mette al suo posto la moto... al nostro arrivo Alessandro non è ancora qui... mi aiuta a scendere... I miei vestiti sono completamente inzuppati non è una bella sensazione, li sento appiccicati addosso.
Sono di spalle a Piero che sto raccogliendo le mie scarpe, quando mi sento appoggiare qualcosa sulle spalle... è la camicia che aveva tolto quando ha messo la muta..

<Sei ghiacciata> dice strofinando le sue mani sulle mie braccia come a donarmi un po' di calore, <Devi cambiati!> mi dice benevolmente.. annuisco, ho davvero freddo.. infilo le braccia e la indosso, non mi riscalda ma almeno non ho il vento a contatto con la pelle...  arriva Alessandro e poi ci avviamo verso la mia auto per prendere i nostri cambi... lui ha un borsone abbastanza grande, di sicuro più del mio..

<Sei peggio di una donna! Ti sei portato dietro una casa?> lo punzecchio...
Lui sorride, mi ignora...
<Prima di andare a cena immagino vorrai farti una doccia... possiamo andare da me...> mi dice come se avesse detto una banalità...
Credo di avere gli occhi leggermente fuori rispetto al normale... Casa sua.. La sua famiglia..La Sorella... non so se me la sento... ho l'impressione di essere completamente fuori luogo, non voglio disturbare...
<Qualche problema?> mi chiede lui con un sorrisetto furbo..
<Veramente io.. non vorrei disturbare... non è carino presentarsi in case altrui così... e poi...> sto disperatamente cercando una scusa plausibile..
Lui sta ridendo del mio imbarazzo misto ad ansia da prestazione.. ho paura dell'opinione che i suoi possano farsi di me, non voglio approfittare di niente io..
<Tranquilla lo immaginavo, anche se ci speravo che mi dicevi di si> dice sorridendomi, non è arrabbiato, anzi, sembra divertito dalla cosa <Infatti, ecco, uno per me è uno per te!> tira fuori dal borsone due teli immensi bianchi e una bottiglia di shampoo e bagno doccia...
Anche se mi colpisce questo suo premurarsi dei dettagli, lo guardo un po' stranita, dove dovremmo lavarci a suo parere??
<So che adesso ti sembro un pazzo, ma li dietro ci sono delle docce!> dice ridendo, e indica un punto dietro di me dove ci sono quattro cabine chiuse...
Aveva già organizzato ogni cosa, mi dispiacerà smontare i suoi piani per la serata.. ma lui deve presentarsi a quella cena con gli amici! Decido di fare una doccia ugualmente, il sale addosso mi da fastidio e poi potrei rovinare la tappezzeria dell'auto...

<Andiamo?> mi chiede... ha ancora il pantalone della muta bagnata addosso, credo cominci a dargli un po' fastidio. Cerco di non concentrarmi su tutto il resto, il suo petto bagnato è una potente distrazione, per un secondo penso alla sensazione provata quando guidavo, il suo petto contro la mia schiena.. Il suo calore.. non mi accorgo che sto già arrossendo...

<A che pensi?> mi chiede lui, ancora una volta questa domanda, evidentemente se ne accorto di questo inspiegabile cambiamento di colorito...

<Che sei un gran curioso!> dico tirandogli un leggero pugno sul braccio... <Andiamo a fare questa doccia!> dico prendendo il mio asciugamano e cominciando a camminare..

<Insieme?> mi chiede ghignando... credo la mia mascella sia cascata e il mio volto si sia fatto ancora più rosso... mi sta chiaramente prendendo in giro ma non posso fare a meno di essere imbarazzata.

<Signorino cos'è tutta questa confidenza? Manteniamo le distanze!> lo prendo in giro io, spintonandolo leggermente lontano da me.

Lui ride come se non ci fosse un domani, è costretto a fermarsi un paio di volte, perché non riesce a camminare per come ride.

Entro per prima nella cabina, faccio un veloce shampoo e lego i capelli in uno chignon disordinato... mi asciugo velocemente e metto la tutina che ho portato per cambiarmi.. ha il sopra  giallo, blusato in chiffon e poi continua in un morbido pantalone nero.. è facile da indossare e in un attimo sono pronta... raccolgo tutto e ed esco..
Lo trovo appoggiato ad un muretto, sta guardando l'orizzonte, e sta sorridendo, sembra cosi rilassato e sereno adesso, il sole è ormai tramontato ma non è completamente buio, il cielo è tinto di tante sfumature di rosso...
Si volta e mi vede, mi rivolge un sorriso dolcissimo, sto per sciogliermi, non vedo l'ora di essere sola per poter razionalizzare e dare un nome a queste sensazioni.
Si avvicina e mi sorprende un po' dandomi un bacio sulla guancia, e si allontana pronunciando un <Faccio Presto>... resto a fissarlo mentre raccoglie shampoo e doccia schiuma e si chiude in cabina..

Mi metto le mani in volto.. che caspita sto facendo?? Che poi io lui così sfacciato non c'è lo facevo proprio... questo bacio dato senza un motivo, come a ringraziamento di un qualcosa che non conosco... il modo in cui in moto mi ha portato le mani addosso a lui per abbracciarlo..
Mai come ora vorrei mettere distanza fra me e lui, ma allo stesso tempo vorrei sapere cosa passa nella sua testa, perché si comporta così con me...

Mi avvio verso l'auto senza avvisarlo... arrivo e mi siedo direttamente lato passeggero, non ho intenzione di guidare... ricomincio a pensare ad ogni emozione contrastante che provo... senza riuscire a darmi spiegazioni...

Lo vedo arrivare da lontano, ha indosso un pantalone nero che gli fascia le gambe e una polo bianca, che gli stanno dannatamente bene..

<Tutto bene? Non ti ho trovata...> mi chiede, ha l'espressione preoccupata...

Gli rivolgo il miglior sorriso che riesco a fare, ma non mi riesce un granché.. <Scusami è che sono abbastanza stanca...> gli spiego...
Si rilassa alla mia risposta... chissà quante strane idee si è fatto, se è paranoico come me...
<Non preoccuparti, ho prenotato in un posto tranquillo, ceniamo e basta, non ti faccio fare tardi e non ti faccio stancare ancora... lo prometto!> mi rivolge un sorriso dei suoi, ironizza su quel ultima frase... per un istante mi viene voglia di fregarmene, di godermi appieno questa serata, per saziare la voglia che ho di conoscerlo, potremmo anche non vederci più, o comunque passare molto tempo... almeno fino al 4 luglio in Arena, dove sicuramente almeno io lo rivedrò.. ma poi ascolto la parte razionale... è stato con loro solo pochi giorni... dubito rimarrà ancora per molto... ho già rubato la sua presenza per alcune ore... non posso farlo.. ed è il momento di dirglielo..

<Veramente... a proposito di questo...> cerco di trovare le parole...
<C'è qualche problema? Volevi fare qualcosa di diverso?> il suo tono cambia, ha percepito che qualcosa non va..
<Non è quello... mi sono divertita tantissimo oggi con te...e grazie per il giro in moto, per esserci stato al colloquio e per ogni tua parola, ti sei fatto più che ripagare un semplice caffè..> vedo le sue labbra in un sorriso.. non ha idea di quello che sto per dirgli, e mi dispiace moltissimo doverlo fare...
<Ma credo che sia meglio che ti riaccompagni dai tuoi amici per stasera...io torno subito a Catania..> non ho il coraggio di guardarlo in faccia..
<Ho fatto qualcosa che non va? Scherzavo prima sulla doccia non volevo offenderti ne mancarti di rispetto!> si affretta a rispondermi...
Mi dispiace pensi questo, non mi sono assolutamente sentita in questo modo... ha un espressione mortificata adesso.
<Ma cosa dici...non devi neanche pensarlo!> lo rassicuro e appoggio un mia mano sulla sua, ferma sul cambio.
<E allora perché?> mi chiede... I suoi occhi a guardare le nostre mani...
<È sabato sono certa che i tuoi amici hanno organizzato qualcosa, ci tengo che tu stia con loro...hai poco tempo ed è giusto che dopo mesi stiate insieme, ti ho fatto perdere già troppo tempo...> in parte dico la verità, non posso dirgli della telefonata di Mariagrazia, gliel'ho promesso, e spero che lui non si insospettisca....
<Non ho considerato nemmeno un istante passato insieme una perdita di tempo...voglio che tu lo sappia...> stringe la mia mano per questo concetto  <Non voglio obbligarti anche se non posso negarti che volevo passare del tempo con te, ma mi piace questo tuo preoccuparti per me.. Sta sera Ignazio mi raggiunge a Naro, potremmo coniugare le due cose se tu venissi con me...potrei presentartelo...> mi dice speranzoso, pensando di aggiudicarsi il mio si con questa scusa. Non avevo messo in conto questa possibilità.

Eccomi tornata! Sarebbe inutile provare a spiegare le mie emozioni nell'incontrare e sentir cantare i ragazzi, o nel conoscere le loro famiglie! Sono stati come sempre unici e inimitabili
Vi lascio al capitolo! Un abbraccio
R.

Io Ti Ascolto..e Basta! Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora