Chapter 15

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"Take my hand, let's see where
we will go tomorrow"

Lost Stars, Adam Levine


"Chissà dov'è Nate..." Sussurrò Shawn raccogliendo qualche ramo dal terreno.

Faceva troppo freddo per incamminarsi per strada, anche perché non avevamo idea di dove andare, così avevamo deciso di restare nella foresta e cercare di accendere un fuoco.

Girai e rigirai il mio cellulare fra le mani e, consapevole che, dopo il nostro tuffo, fosse diventato totalmente inutile, lo gettai alle mie spalle.

"Magari è riuscito a tornare al pullman." Ipotizzai.

"E perché nessuno è ancora venuto a cercarci?" Domandò buttando la legna in un mucchio per poi sedersi al mio fianco.

"Non lo so." Risposi sconsolata.

Il cielo era già blu scuro e il freddo era diventato pungente. I nostri vestiti erano ancora umidi ed io aspettavo impazientemente che Shawn accendesse il fuoco facendo ruotare fra le mani un bastone su un grosso pezzo di legno.

"Sicuro che si faccia così?" Chiesi alzando un sopracciglio.

"Hai davanti a te un boy scout professionista." Disse orgoglioso di sé.

"Non pensavo fossi così sfigato da unirti ai boy scouts." Risi io, immaginandolo a seguire orme di scoiattoli o qualsiasi cosa facessero.

"Stai ridendo di me?" Disse mollando la legna e alzandosi in piedi, torreggiando su di me.

"Oh no, non potrei mai." Dissi asciugandomi una lacrima che era sfuggita sulla mia guancia dal troppo ridere.

In un secondo Shawn raccolse una manciata di foglie e me le gettò addosso facendomi strillare.
La sua mano calda mi coprì immediatamente la bocca.

"Ssh. Non vogliamo ricevere un'altra piacevole visita di amorevoli animali." Disse in tono divertito e serio al tempo stesso.

Annuii e notai quanto effettivamente fossimo vicini. Abbassai gli occhi sulla sua mano facendogli intendere di toglierla.
"Oh, scusami." Disse rimuovendola.

"Ho foglie ovunque!" Mi lamentai.

"Te la sei cercata. Lascia, faccio io." Disse iniziando a togliere piccole foglie dai miei capelli e dal mio giubbotto.

Alzai gli occhi verso i suoi che erano concentrati fra i miei capelli e mi presi un po' di tempo per osservarlo per l'ennesima volta quella giornata.
Non sapevo cosa avesse di così interessante, ma ogni volta che lo osservavo notavo qualcosa di nuovo, come un piccola e quasi invisibile cicatrice sulla guancia destra.

"Come te la sei fatta quella?" Sussurrai guardandolo. "La cicatrice, intendo."

"Da piccolo ho provato a rasarmi e puoi immaginare il resto."

Risi e sentii la sua mano spostarmi una ciocca di capelli dietro l'orecchio prima che i suoi occhi si fermassero nei miei.

"Tu hai qualche cicatrice segreta di cui dovrei sapere?" Chiese in tono malizioso.

"No, mi dispiace per te, ma il mio corpo non ha cicatrici nascoste." Tranne forse nel petto, uno squarcio ampio, che si riapre di continuo, non importa quanto tempo passi.

Portland » Shawn Mendes ( In Revisione )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora