eight

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Di un Alessio mestruato e un Gennaro un po' fatto.
Baell.

«Gennà»

«Eh?»

«Chi è questa?», chiese Alex, guardandolo.

Alzò di poco la testa dal cuscino per guardare meglio, «Ah, una ragazza.», rispose, strizzando gli occhi per la luminosità emanata dal cellulare del moro, e si stese di nuovo.

La luce fioca lo rendeva ancora più bello, pensò Alex.

«Ma davvero? Non l'avevo notato.»

«Ja Alé, spegni, voglio dormire.», rispose Genn, voltandogli le spalle.

«Dormi allora.»

«Non ci riesco senza di te, lo sai.»

Il moro sospirò, bloccando il cellulare e adagiandolo sul comodino.

Si voltò verso il biondo, che lo guardava attraverso il ciuffo, che gli ricadeva sugli occhi.

Tolse la mano che gli copriva il viso, per cercare quella di Alex, che non trovò.

«Che cazzo c'hai mo?», chiese Genn.

«Sono nervoso.»

Alex si amava per le proprie risposte.

Infatti, Genn sbuffò, e si mise a sedere.

«Parla Alé.»

«Non ho niente da dirti.», rispose Alex.

«E io sono etero.»

«Ma tu lo sei.», disse il moro, guardandolo.

«Infatti, è proprio per questo che sono nel letto con te, e non con una ragazza, proprio così.», il tono estremamente serio non lasciava trasparire il sarcasmo.

«'fanculo Genn.», Alex si alzò, per mettersi il pigiama.

«Con te? In realtà, volevo dormire, ma se ti va è okay.», sorrise, mentre si rollava una canna.

«Ti odio.»

«Io ti amo.», disse Genn, la canna, ora, stretta tra le labbra.

«Ah-ah, non attacca.»

Il biondo aspirò, «Come vuoi.», rispose poi.

Alex spense la luce e si stese, voltando le spalle a Genn.

«Coglione, così non vedo niente.»

«Non volevi dormire?», chiese Alex, con tono innocente.

«Non ti mando a fanculo solo perché sono geloso.», disse, «E perché so che ami solo me.», sussurrò poi all'orecchio di Alex, mordicchiandogli il lobo.

Il moro non poté evitare che un sorriso spontaneo si facesse spazio sul suo viso, sperando che Genn non se ne accorgesse.

Ma, «Vedi come attacca, Alé?», chiese il biondo, ad una vicinanza pericolosa.

Alex gli fece il dito medio e poi si voltò per guardare la sua espressione, fu allora che Genn catturò le sue labbra con le proprie e gli strinse le mani.

«Sai una cosa?», sussurrò Alex, intrecciando ancora le loro dita.

«Dipende.»

«Penso di odiarti almeno quanto odio la pizza.»

«Ah beh, dovrò rifarmi, allora.», rispose Genn, baciandolo.

Un letto sfatto.

I respiri affannati.

I vestiti in terra.

Due corpi.

E il sesso dappertutto.

A part of me.  »Gennex« Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora