5.

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N/A:
Non voglio risultare cattiva o presuntuosa, ma editare ogni capitolo è un'operazione lunga e logorante e vedere che a nessuno, o quasi, interessa è deprimente e mi fa passare la voglia. Odio doverlo fare, ma vi chiederei gentilmente di commentare o votare i capitoli perché altrimenti sarò costretta a non continuare la storia, prendendo la mancanza di commenti come un modo gentile per dirmi "Ehi grazie per aver rieditato Dark in versione Ziam, ma il sequel non ci interessa". 

P.s. Posto un capitolo ogni mese, o quasi, perché attualmente la storia è formata da 7 capitoli e cerco il più possibile di prolungare i tempi, sperando che nel frattempo l'autrice originale continui la storia. 




Stavo cercavo di accendere l'auto senza successo da alcuni minuti quando lo sentii urlare il mio nome.
Sarei stato inutile in una fuga.

"Liam!"

Il motore perse dei colpi quando un palmo batté sul finestrino e fu solo grazie alla cintura se non scattai via dalla paura. Ero scioccato al punto da controllare ancora una volta di aver chiuso per bene la serratura.
Le strade erano tranquille per via dell'orario, non c'era nessuno a cui chiedere aiuto.
La mano colpì di nuovo il finestrino, questa volta con più urgenza.
Mentre mi allontanavo, rimase un'ombra di polpastrelli sul vetro, una macchia di tutte le promesse fatte.

Non riuscivo a mettere la seconda perché il mio cervello era scollegato dai piedi. La macchina cominciò a sobbalzare ed a fare rumori strani per via della marcia sbagliata.
Notai all'ultimo secondo il semaforo rosso e dovetti frenare bruscamente per evitare di tamponare la macchina davanti a me.
Le mie mani arrivarono a coprirmi la faccia, con la filosofia del "se non lo vedo, non è lì".
Non potevo continuare a guidare in queste condizioni, così accostai, tirando subito il freno a mano, rimanendo seduto a singhiozzare.

Sentii dei rumori e mi girai verso un punto cieco.
Lui non c'era.
Non c'era fino a quando non slacciai la cintura e scesi dalla macchina guardandomi attorno con più attenzione. 
Zayn era seduto sul marciapiede, appena fuori la luce del lampione.
Era perso nei suoi pensieri, con le ginocchia al petto e la testa piegata verso il basso.
Tutto rannicchiato su se stesso.

Con il cuore pesante lo raggiunsi, sedendomi abbastanza lontano da sembrare due estranei per chi fosse passato di fronte a noi in quel momento.
La testa di Zayn si alzò, come se potesse sentire nell'aria che il mio corpo si fosse spostato.
Non mi guardava.
Lo spazio tra noi si era riempito di tutte le cose che non potevo dire.
Avevo paura che qualsiasi movimento o parola avrebbero fatto chiudere ancora di più a riccio Zayn, ma non potevamo rimanere lì tutta la notte.

"Mi dispiace."

Il ronzio del mondo attorno a noi si fermò.
Per favore, dì qualcosa.

"Per cosa?" Chiese, come se ci fossero un milione di cose per cui chiedere scusa.

"Per prima. Sono scappato e non avrei dovuto."

Annuì con delicatezza, non so se per una conferma o se fosse d'accordo sul fatto che non dovevo scappare.

"Sei tu-" Cominciai, ma la mia domanda cadde nel vuoto.

"Perché sei qui?" Tagliò corto Zayn.

Anche se guardavo per terra, mi sentii crollare.

"Non lo so." Mentii.

Non avevo la forza necessaria per chiudere con il passato una volta per tutte.
Non sarei mai dovuto tornare.

"Liam, questo non è il migliore dei posti durante il giorno, quindi figuriamoci di notte."

Mentre parlava continuavo ad osservare un paio di donne che ridacchiavano passeggiando lungo il marciapiede, le borse che oscillavano dagli avambracci.
Spostai lo sguardo altrove.
Ero confuso dal suo ragionamento.
Perché si preoccupava per me?
Mi sedetti più vicino a lui rimanendo in silenzio.

Knockout » ZiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora