Capitolo 14

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Mi sveglio bruscamente come ogni notte da una settimana a questa parte ormai. Guardo la sveglia, a momenti dovrebbe suonare. Mi alzo e inizio svogliatamente a prepararmi. Non appena apro le ante dell'armadio, sento il fastidioso rumore che ogni mattina mi obbliga ad alzarmi. Mi avvicino e spegno quell'arnese per evitare che mi faccia venire il mal di testa già di prima mattina. Mi allontano tornando quindi al mio dilemma quotidiano: come cazzo mi vesto oggi?

Non sono quel tipo di ragazza che si veste solo per farsi notare e che quindi impiega due ore solo per scegliere i giusti abbinamenti, ma insomma penso che anche le altre ragazze della mia età cerchino di essere almeno un po' presentabili per andare a scuola.

Alla fine però so che tutti sti complessi non servono a un cazzo, infatti con un sospiro prendo i miei soliti skinny jeans neri, una maglietta e la mia insostituibile giacchetta di pelle entrambi del medesimo colore scuro.

Preparo lo zaino e subito scendo per fare colazione. Mentre mangio suona il campanello. Chi mai potrebbe essere? Mia mamma dovrebbe tornare tra un paio d'ore. Mi alzo, apro l'uscio e mi ritrovo un Ashton intento a tirarsi indietro i capelli nervoso. Non ne comprendo il motivo, comunque.

-Hey-

-Ash. Cosa ci fai qui?-

-Non hai letto il mio messaggio di prima? Sono venuto a prenderti-

-E perché mai?-

-Per andare a scuola ovviamente-

-Manca più di mezz'ora all'inizio delle lezioni. Cosa non mi stai dicendo riccio?- incrocio le braccia sotto al seno e lui sospira.

-Beh dobbiamo parlare di ciò che è successo quindi pensavo di portarti in un posto tranquillo prima di andare a scuola-

-D'accordo- cedo- dammi un attimo per prendere le mie cose- salgo le scale e recupero il cellulare, le cuffie e le scarpe per poi scendere e uscire con il ragazzo dopo aver preso lo zaino.

Il viaggio in auto è silenzioso, tranne che per la musica della radio.Ad un certo punto parte American Idiot dei Green Day e entrambi iniziamo a cantarla. Mi fermo solo per sentire la sua voce, è magnifica.

-Mai pensato ad una carriera da cantante?- lui sorride abbassando lo sguardo e fermando l'auto.

-Preferisco la batteria-sorrido e scendiamo. Lo seguo finché non noto che si dirige verso..

-L'Angel? Davvero?-

-Perché? Qual è il problema?-

-Questo è il bar di fronte alla scuola-

-E quindi?-

-E allora, magari, di mattina è pieno, visto che la maggior parte dei ragazzi fa colazione qui- sorride ed entra nel bar.

-Fidati di me- queste sono le sue parole. Beh chi lo capisce è bravo. Dico sul serio.

Sbuffo, lui se ne accorge e ride. Ma non la finisce mai di sorridere questo? Si avvicina alla barista e le dice qualcosa all'orecchio. Lei annuisce e ci accompagna in un tavolo che non avevo notato, nell'angolo del locale, così nascosto come in bella vista. Mi chiedo come abbia fatto a non accorgermene.

Ci sediamo e lui ordina la sua colazione. Non appena la barista se ne va, si volta verso di me serio. Mi sta preoccupando.

-Che è successo ieri?- dritti al punto eh Ash?

-Che ti importa? E poi non ti ha già raccontato tutto il biondino?- replico scocciata evitando il suo sguardo. Sospira.

-No, non mi ha voluto dire niente. È uscito per cercarti prima che io potessi dire qualsiasi cosa- lo fisso corrugando la fronte. Annuisce con la testa e continua -ora posso sapere cosa è successo tra di voi?-

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