Capitolo 6

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Apro gli occhi di scatto e subito li richiudo per la troppa luce. È tutto bianco. Aspetta, bianco? Ti prego, fa che non sia dove penso di essere. Riapro gli occhi lentamente e mi accorgo con gran sollievo di non essere in ospedale, ma in camera di Sarah,anche se non so come vi ci sono finita. Decido di provare ad alzarmi,ma appena sollevo la testa, un dolore atroce mi costringe a riposarla sul cuscino. Sento la porta aprirsi e sposto lo sguardo per incontrare quello abbastanza infuriato della mia migliore amica.

Si avvicina al letto, si siede sul bordo e quasi non mi accorgo del vassoio che ha in mano. Sopra ci sono un bicchiere d'acqua, una tazza di latte, un paio di biscotti e un'aspirina. Appena la vedo, la prendo e la ingoio bevendo dell'acqua. Lei ridacchia al mio gesto, ma appena mi giro verso di lei, dopo aver finito, torna seria. So a cosa sta pensando. Lei lo sa. Forse le ha accennato qualcosa Maya. Ah a proposito..

-Come sono arrivata qua?- le chiedo massaggiandomi le tempie con le dita, sperando di ricordare qualcosa.

-Ieri sera mi hai chiamata verso mezzanotte, pensavo che, come al tuo solito, avessi bevuto troppo e mi chiedessi di restare da me, perché molto probabilmente tua madre si sarebbe arrabbiata. Quando ho risposto, però, non eri tu al telefono. Era una ragazza, credo si chiami Maya- annuisco alle sue parole e lei continua -comunque lei mi ha detto che eri svenuta e che prima di perdere conoscenza hai detto il mio nome. Le ho dato il mio indirizzo e le ho detto di portarti qui, prima possibile. Lei insisteva per avvertire tua mamma e andare in ospedale, ma sono riuscita a convincerla. Dopo una mezz'oretta ho sentito una macchina fermarsi sul ciglio della strada e sono corsa fuori. Quando sono arrivata davanti alla macchina ho visto una ragazza scendere dal posto del passeggero, presumevo fosse Maya. Qualche secondo dopo sono usciti due ragazzi: il ragazzo dell'autofficina, Ashton, che guidava e uno biondo che ti aveva in braccio-sbarro gli occhi allarmata.

-U...un biondo?-domando ingoiando il magone che mi si sta formando in gola.

-Sì, con gli occhi azzurri e un piercing al labbro....perché?-

-Niente, niente, continua pure-rispondo forse un po'troppo velocemente.

Sarah mi fissa con uno strano cipiglio in viso, ma poi per non so quale motivo si rilassa e continua con il racconto.

-Comunque, questo ragazzo ti teneva a mo di sposa e aveva una faccia preoccupata, come tutti, d'altronde- mi lancia uno sguardo severo e va avanti -poi, si è avvicinato Ashton e i due ragazzi hanno iniziato a litigare, poiché il riccio gli diceva ti tenerti a terra e di lasciarti a lui, visto che il biondo non ti conosceva nemmeno, mentre l'altro ribadiva spiegandogli che ciò che ti era capitato è stato per colpa sua. Ad un certo punto Maya ha gridato contro entrambi, intimando loro di fare silenzio. Io ho sorriso,perché mi ricordava tanto te. La ragazza si è girata verso di me e mi ha detto che non sapevano cos'era successo; la sola cosa che sapevano e che mi hanno riferito è che il biondino ti ha fatto una domanda nel gioco di obbligo o verità e tu sei impallidita e sei andata verso il bagno. Maya ti ha seguita subito, è entrata e appena ti ha vista, le sei caduta in braccio. Ha chiamato Ashton e mi hanno telefonato. Ti hanno portata qui e pure quel biondo è voluto venire. Ad ogni modo, mi hanno parlato di questa domanda e io mi sono girata verso il ragazzo chiedendogli cosa mai avrebbe potuto farti stare male così tanto. Quando me l'ha detto, gli sono andata incontro egli ho dato uno schiaffo- sorrido immaginando Sarah che schiaffeggia Luke- cioè, che razza di domande sono. Sono cose private- muove le mani in alto in un modo tanto buffo da farmi ridere.

E così non so perché comincio a ridere. È una risata amara, triste, vuota. E credo che Sarah se ne sia accorta, perché mi abbraccia. Non per niente è la mia migliore amica. Io a quel gesto, cambio subito umore e inizio a singhiozzare. Non lo supererò mai. E mentre penso questo, una domanda si fa spazio nella mia testolina.Alzo lo sguardo verso la mia amica.

-Chi mi ha portata in camera alla fine?-chiedo facendole intendere che so benissimo che lei non ci sarebbe mai riuscita. Mi fissa seria e capisco che tutto ciò che stavo solamente ipotizzando è la verità. Luke mi ha portata fino a questa stanza e chissà dove ha messo le mani. Io lo uccido.

-C'è dell'altro- aggiunge torturandosi le dita, segno che è agitata.

-Cosa?- domando con un filo di voce.

-Lui è qui, ha detto che non se ne sarebbe andato finché tu non ti fossi svegliata continuando a ripetere che fosse solo colpa sua- parla così velocemente che quasi faccio fatica a capirla. Il respiro si spezza e il mio cuore si ferma. Perché è qui?

-Dov'è?-la guardo ansiosa e abbastanza incazzata.

-Di sotto, in salo...-prima che possa finire la frase,sono già alla fine delle scale e lui è lì che beve una tazza di latte fumante. Appena mi vede, posa la tazza e mi squadra da capo a piedi per poi fermarsi sui miei occhi.

-Cosa cazzo ci fai qui, Luke?- è incredibile come una persona possa farmi irritare in questo modo. Nel senso, io mi incazzo spesso, ma non al punto tale da essere fredda con Sarah. E non posso permettere che questo accada ancora. Lei c'è sempre stata. Non mi ha giudicata per ciò che è successo ieri sera, anche se io sto ancora aspettando la sfuriata; perché io so che arriverà.

Dopo un paio di minuti di silenzio da parte sua, apre la bocca, ma la richiude subito dopo, per non so quale ragione; così decido di ripetere la domanda.

-Cosa cazzo ci fai qui, Luke? Perché non sei con la tua troietta?- scandisco ogni parola con forse un tono più forte del dovuto e ringrazio Dio che i genitori di Sarah siano andati via stamattina. Solo ora mi ricordo che non so che ore siano. Do un'occhiata all'orologio appeso al muro in salotto e noto che sono le 15. Ma perché quello lì stava bevendo una tazza di latte a quest'ora? "L'hai fatto anche tu" mi ricorda la mia coscienza, ma io la ignoro.

La testa di cazzo di fronte a me si decide finalmente a parlare -Ciao, ti ho portato qua ieri sera, sai dopo che sei svenuta, perché..- incrocio le braccia al petto gli lancio uno sguardo come a dire "continua"- perché mi sentivo responsabile. Insomma è colpa mia se è successo tutto ciò. Io non ne sapevo niente-

A quelle parole apro la bocca e lo fisso. Lui lo sa?Sarah non può averglielo detto. Non lo farebbe mai. Sento la testa pesante e le gambe non mi reggono. Mi appoggio al divano, che purtroppo è vicino al biondo. Luke mi si avvicina preoccupato, ma io lo respingo. O almeno ci provo, non ottenendo altro la sua maggiore vicinanza. Chiudo gli occhi per qualche minuto e quando mi sono tranquillizzata, mi giro verso di lui.

-T..tu quanto ne sai?- chiedo preoccupata

-Abbastanza- risponde dopo avermi guardata a lungo.

Mi manca il respiro e inizio a piangere di nuovo. Quando la sua mano mi tocca, scatto in piedi. Non me ne capacito. Perché doveva dirlo proprio a lui? Urlo chiamando Sarah e quando Luke realizza ciò che sta per succedere inizia a parlare.

-Non te la devi prendere con lei. Sono stato io a chiederle di spiegarmi cos'era successo e perché hai reagito in quel modo. Lei non voleva, è colpa mia. Stavamo aspettando che tu ti svegliassi e non riuscivo a trattenermi dal chiederlo, ma non mi ha detto quasi niente. Ti prego Nicole, se devi arrabbiarti con qualcuno, fallo con me- Luke parla così rapidamente che quasi non capisco ciò che dice. Appena finisce di parlare, Sarah è tra me e lui e sposta lo sguardo dall'uno all'altro domandando una spiegazione. Quando mi giro verso di lei guardandola male, capisce tutto e il suo viso diventa preoccupato. Mi si avvicina, ma io mi allontano. Mentre cerco di capire meglio la situazione, suona il campanello. La mia amica non si muove e mi fissa. Decido di andare ad aprire io per due ragioni: Sarah si è come paralizzata, pensa davvero che non l'avrei scoperto? E poi, ho bisogno di allontanarmi da loro due.

Appena davanti alla porta, esito un momento, ma poi apro. Non ci credo. Dopo aver lanciato uno sguardo omicida alla mia migliore amica, scappo di sopra e mi chiudo a chiave nel bagno.



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