Capitolo 11

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-Stai scherzando??-urlo alzandomi

-Tesoro, ti prego calmati- si avvicina a me e io mi allontano.

-Mamma, come puoi farmi questo?- grido piangendo -Tu sai ben- continuo, ma lei mi interrompe.

-Sì lo so, ma lui si è scusato-

-Non mi importa un cazzo se gli dispiace, non aveva nessun diritto di farlo. Era mio fratello, avrebbe dovuto fermare tutto e invece mi ha voltato le spalle. È imperdonabile ciò che ha fatto- mi volto e salgo in camera mia. Entro e chiudo a chiave la porta alle mie spalle. Mi butto a peso morto sul letto e piango.

Non riesco a capire. Come può una giornata iniziata così bene degenerare in questa maniera. Ripenso al sogno e un po' mi calmo. Mi addormento così: con il viso rigato dalle lacrime, i vestiti un po' stropicciati, i capelli arruffati e lo stomaco chiuso,ma con l'accenno di un sorriso sulle labbra.

Vengo svegliata dal rumore di qualcosa che cade e mi alzo di scatto. Mossa sbagliata, Nicole. La testa inizia a girarmi per lo stacco improvviso e divento cieca per un paio di secondi.Quando mi riprendo, vado verso la porta aprendola e scendo le scale velocemente. Sono quasi alla fine delle gradinate, quando inciampo sull'ultimo scalino e per poco non mi spalmo sul pavimento. Mi rimetto in piedi e vado verso l'origine del rumore: la cucina. Entro e vedo che c'è un cagnolino dal pelo tutto bianco vicino al tavolo.È davvero carino e mi fa venire voglia di accarezzarlo. Quella bella visione viene interrotta da una altrettanto fantastica. Prendo i biscotti sul tavolo e ne mangio un paio mentre mi avvicino al cagnolino. A qualche centimetri di distanza, però, si accorge di me e va verso la porta finestra che da sul giardino sul retro. È aperta e andando più vicino, posso notare il vaso della nonna in mille pezzi sui gradini che portano al prato. La mamma non ne sarà contenta. Impreco sottovoce, poiché è notte fonda e non voglio svegliare nessuno. Sento qualcosa che si struscia sulla mia gamba,abbasso lo sguardo e trovo due occhietti fissarmi confusi e curiosi.Già, non sono la tua padrona. Mi siedo sul gradino e inizio ad accarezzarlo. Lui sembra apprezzare, infatti continua a passarmi tra le gambe. Dopo un po' lo prendo in braccio e decido di portarlo dentro con me. Appena mi alzo sento qualcuno sussurrare e mi dirigo verso quel suono. Avvicinandomi sempre più capisco che quel qualcuno è un ragazzo e sta dicendo "Fiocco di neve". Guardo il cucciolo e lui guarda me. Sì, sta cercando sicuramente lui. Volto l'angolo della casa e la voce si fa più udibile. Proviene dalla staccionata. All'improvviso vedo un'ombra sopra di me e in un attimo scompare con la stessa velocità con cui è apparsa. Abbasso lo sguardo e quasi caccio un urlo, ma lui mi tappa la bocca con la mano.

-Ancora vestita così?- domanda sottovoce sorridendo.Gli intimo con lo sguardo di togliere la mano e lui alza le mani insegno di resa.

-Ancora a rompere i coglioni biondino?- replico.

-Uuhh, ma come siamo acide la mattina- mi deride.

-Mattina? Stai scherzando? Il tuo stupido cane oltre ad aver rotto il vaso della nonna, mi ha pure svegliata-

-Come fai a sapere che è il mio cane?-

-Beh, me l'hai appena detto tu- gli sorrido accarezzando Fiocco di neve, come fanno i cattivi nei film.

"Brava ragazza, l'hai spento" interviene la mia coscienza

"Lo so, grazie" rispondo mettendo giù il cucciolo.

Improvviso una specie di balletto e lui mi guarda a bocca aperta, ancora scioccato. Mi prende per un polso e mi fa sbattere contro il suo petto. Non mi vorrà baciare, spero. Sto per assestargli una gomitata allo stomaco, quando parla.

-Tu hai pianto- constata e io volto il viso dall'altra parte.

-Anche se fosse, che t'importa?- sputo acida staccandomi da lui. Subito dopo però mi riprende per il polso e mi abbraccia. In un primo momento rimango lontana per paura che lui abbia dei doppi fini, ma poi mi attira a sé incorniciando la mia vita con le sue braccia e la testa sulla mia.

-Sei comodo?- gli chiedo.

-Molto- risponde

-Beh, io sto scomoda- replico allacciando le braccia dietro al suo collo e nascondendo il viso nell'incavo del suo collo-ora sto meglio- continuo sorridendo.

-Approfittatrice- dice accarezzandomi i capelli.

-Che?- alzo leggermente la testa. Lui ride appoggiandola mia testa sul suo petto e posso sentire la sua risata vibrare nel suo petto. Che sensazione bellissima. Non dovrebbe, ma mi piace stare così. Tra le sue braccia mi sento protetta, come mai. Sono felice.Posso solo godermi il momento finché dura. Dopo un po' rompo il silenzio creatosi.

-Luke, che ore sono?-

-A chi importa del tempo quando si sta così bene, con l'aria fresca di un'estate ormai finita e le braccia di una ragazza tanto bella attorno a te- sorride.

-Era un complimento quello?- lo stuzzico

-Cosa? Ehm.. no- ridacchia nervoso.

-Uuhh, ma come siamo imbarazzati, vero Luke?- sorrido e lui in riposta mi accarezza la schiena.

-Sono le quattro del mattino, comunque- dice dopo qualche minuto. Mi stacco da lui, sentendo improvvisamente freddo.D'istinto mi porto le mani sulle braccia cercando di scaldarmi. Lui se ne accorge e mi si avvicina. Io indietreggio.

-Vieni dentro che ti offro qualcosa- propongo incamminandomi già verso la porta da cui sono uscita prima. Trovo Fiocco di neve accucciato lì fuori che si lecca la zampa. Appena mi vede, mi viene vicino e si struscia sulle mie gambe.

-Gli piaci- constata sorpreso il biondo.

-E dove sarebbe la cosa strana? Piaccio pure al padrone-affermo ridendo.

-Beh questo è tutto da vedere- ribatte sorridendo-comunque lui è un tipo molto strano- continua riferendosi al cagnolino -ogni volta che vedeva una ragazza con me, le abbaiava contro-

-Mah forse perché il tuo cane è intelligente e sa distinguere una troia da una persona magnifica come me quando la vede- faccio la finta modesta spostando dietro di me i capelli che mi ricadono sulle spalle. Entro in casa e lui mi segue. Prendo il coltello per tagliare il pane.

-Ora non esageriamo- si indica -IO sono magnifico- mi volto verso di lui.

-Stai forse insinuando che tu sei migliore di me?- lo guardo dall'alto al basso.

-Assolutamente s..- lo fulmino con uno sguardo e lui deglutisce vedendo l'utensile da cucina che punta nella sua direzione– volevo dire assolutamente no- si corregge. Sorrido soddisfatta.

-Prepotente- sussurra, ma io lo sento comunque.

-Cosa?- faccio finta di nulla e lui se ne esce con un semplice "Niente". Che codardo.

Chiacchieriamo e mangiamo pane e nutella per circa un'ora e mezza e poi gli dico di andarsene e di portarsi dietro il suo cane perché da lì a poco si sarebbe svegliata mia mamma. Lui per fortuna annuisce e si avvicina alla porta principale. Si volta verso di me.

-Buonanotte Nicole- sorride e io ricambio.

-Buonanotte Luke- mi da le spalle e se ne va. Chiudo la porta e mi volto per dirigermi verso la cucina, ma vengo fermata da qualcuno. E chi poteva essere se non mia mamma?

-Buongiorno mamma- sorrido.

-E quello chi era?-

-Un mio amico-

-Stai per caso tradendo Jason di nuovo?-

Nota Autrice

I'm back! Scusate ma sono tornata l'altro giorno dalla Francia e non ho avuto tempo di aggiornare. 

Lo so che è corto, ma mi farò perdonare. Almeno, spero.

MY SOLUTION l.h.Where stories live. Discover now