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Matias si girò e si avviò verso la camera da letto, Lucas lo chiamò:
- Mat? -
Il grande si girò stralunato.
- Che c'è? -
- Non... Non mi saluti? -
- No! - rispose secco l'arbitro.
Si rigirò e andò in camera seguito da Manuele. Lucas lo guardò andare via, mentre un groppo si formava nella sua gola. Forse aveva sbagliato tutto, si era così preoccupato a non far avere contatti tra Manuele e Andrea che aveva totalmente trascurato il suo ragazzo.

- Finalmente soli. - disse Andrea ridacchiando
- Preferisci dormire a destra o a sinistra del letto? -
Lucas lo fulminò con lo sguardo, mentre Andrea lo osservava divertito.
- O preferisci stare sotto? - e scoppiò a ridere.
Lucas sbottò:
- Stammi a sentire brutto stronzo, dormiamo insieme solo perché non voglio che dormi con Manuele, ma non provare ad avvicinarti a me, altrimenti ti castro. -
Andrea roteò gli occhi, sorrise e rispose annoiato.
- Come sei aggressivo, la mia era solo una battuta. -
- Non sei per nulla divertente. - rispose piccato il libero. - Ora se non ti spiace vado in bagno a cambiarmi, tu puoi farlo in camera. -
Finito di parlare si girò e entrò nella camera degli ospiti dirigendosi nel bagno della stanza.

Matias e Manuele entrarono in camera, il più giovane era imbarazzato, mentre il padrone di casa era talmente sfatto dall'alcool che non si accorse di niente. Chiuse la porta della camera e come se si trovasse solo, si tolse la maglietta, mostrando il fisico scolpito al più giovane.
Manuele lo osservava, gli addominali pronunciati, la schiena arcuata nella parte in basso e il sedere tondo e sodo. Rimase imbambolato mentre il più grande si toglieva le scarpe e i calzetti. Poi con un gesto unico si sfilò i pantaloni e le mutande e rimase nudo non notando che il volto di Manuele era diventato completamente rosso.
Si buttò nel letto, e chiuse gli occhi. La stanza girava e la testa gli faceva maledettamente male.
Manuele non si era ancora mosso, incantato e imbarazzato allo stesso tempo.
Matias riaprì gli occhi e finalmente sembrò notare la sua presenza.
- Beh, che fai? Dormi in piedi? Muoviti che voglio spegnere la luce. -
- Si... Si... Ok... È che... Sei nudo. -
Matias lo guardò incuriosito.
- E allora? Non hai mai visto un uomo nudo? Sono abituato a dormire così, è un problema? -
- No... No... Ma magari... Non ti vergogni di stare nudo? -
- E di cosa cosa dovrei vergognarmi? -
- Beh... Ecco... È che è un po' imbarazzante. -
- Spogliati anche tu, così siamo pari. -
L'alcol in circolo non permetteva a Matias di essere lucido, non si stava realmente rendendo conto di quello che stava facendo o dicendo.
Manuele, ancora imbarazzato iniziò a spogliarsi. Matias lo osservava senza vederlo veramente. In quelle condizioni , non avrebbe fatto caso neanche a un elefante, se fosse entrato in camera sua.
Rimasto in mutande, Manuele si avvicinò al letto pronto per distendersi quando venne bloccato da Matias.
- E quelle non le togli? -
- Ehm... Non mi sembra il caso. -
- Forza, muoviti, pareggia i conti e vieni a dormire che ho sonno. -
- O...Ok... -
Manuele diede le spalle a Matias e si sfilò le mutande, facendole passare sotto i piedi e mostrandogli il sedere. Con un gesto veloce si buttò sul letto cercando di non far vedere il davanti al più grande.
Matias, appena Manuele fu sul letto spense la luce. Il più giovane tirò un sospiro di sollievo, al buio non lo avrebbe visto.
Rimasero in silenzio per un po', poi Matias disse:
- Trovi tanto strano dormire nudo? -
- No... Ma sai... Non sono abituato... -
- Io si, di solito quando inizia a fare caldo dormo nudo. -
- Oh, ma quello non è un problema, è che non pensavo che ti spogliassi davanti a uno sconosciuto. -
- Non sei uno sconosciuto, sei il miglior amico del mio ragazzo giusto? Quindi non ci trovo niente di strano. -
- Beh... Si... Insomma... Non è che sono molto abituato a vedere il ragazzo del mio miglior amico nudo. -
- E allora? Cosa vuoi che sia? Ne hai visti di ragazzi nudo giusto? -
- Si... Si... -
- Allora fai finta che sono uno qualunque. -
- Non è proprio la stessa cosa, se lo vede Lucas... -
- Lucas ha preferito non dormire con me, quindi se non si è fatto il problema lui, non vedo perché devi fartelo tu. -
- Si... Ma... È imbarazzante lo stesso. -
Matias rimase in silenzio, poi iniziò a ridacchiare da solo. Manuele girò la testa verso di lui e chiese:
- Perché stai ridendo? -
- Perché pensavo alla tua faccia quando mi hai visto nudo, sembravi un bambino. -
- È... È che mi hai colto di sorpresa. -
Matias continuò a ridere, l'alcol in circolo lo stava rendendo gioioso.
- Hai finito di ridere? - disse Manuele fintamente offeso.
- No, è che... Stavo pensando... Hai un bel culo. - e continuò a ridacchiare. - I peli lisci che hai lo rendono soffice. - E scoppiò a ridere forte.
- Cosa c'è da ridere se ho un po' di peli nel sedere? E non è soffice il mio culo. -
- Oh sì che lo è. - rispose Matias mentre continuava a ridere - Direi che la parola giusta è "morbidoso". -
A quella parola anche Manuele scoppiò a ridere, quel discorso senza senso lo stava togliendo dall'imbarazzo. Continuando a ridere rispose:
- Beh se io ho il culo morbidoso, tu hai il cazzo gigantoso. - e si mise a ridere più forte.
- Ma che parola è gigantoso? Non esiste nel vocabolario. -
- È la parola che rende meglio l'idea, e neanche morbidoso esiste. -
- Si che esiste. -
- No, che non esiste. -
- Invece si. - rispose Matias continuando a ridere.
- Posso toccarlo? -
- Che cosa? -
- Il tuo culetto morbidoso. -
- Ma non ci pensare neanche, prima lo denigri e poi lo vuoi toccare? -
-  Io non l'ho denigrato, anzi lo sto riempendo di complimenti. - disse ridacchiando Matias.
- Hai detto che ho il culo morbidoso, quindi non mi stai facendo un complimento, perché il mio culo è sodo. -
- Ok, sodo e morbidoso. - E mostrò i denti in un sorriso.
- Sei un idiota! E sei ubriaco! -
- Quindi? -
- Quindi cosa? -
- Quindi posso toccarlo? -
- E cosa ci guadagno? -
- Beh... Ti faccio toccare il gigantoso! -
- Mat, sei ubriaco e non voglio fare cose di cui poi potrei pentirmi, di cui poi, potremmo pentirci. Non ami Lucas? -
Matias si fece serio.
- Si! Lo amo moltissimo! -
- E allora perché dici certe cose? L'alcool ti sta facendo straparlare. -
- Perché non è qui? -
- Chi? Lucas? -
- Già! Perché non è qui con me? Dovrebbe stare con me, qui sul letto, avremmo potuto fare l'amore. -
- Lo so, non è qui perché non voleva che dormissi con Andrea. -
- E ti sembra una giustificazione? -
- No, penso abbia fatto una cazzata, ma non possiamo farci niente. -
A Matias venne un groppo in gola, stava per piangere, Manuele se ne accorse, si mise di lato e lo guardò.
- Ehi! -
- Mmmm. - le lacrime minacciavano di uscire, dall'euforia, Matias stava passando alla disperazione, cosa piuttosto tipica per chi beve troppo e si ubriaca.
- Non stai per piangere vero? -
- No... No... Ci provo. -
- Non piangere ti prego, si sistemerà tutto. -
- Mmmm. - Matias fece segno di sì con la testa.
- Dai se non piangi ti faccio toccare il morbidoso. -
- Davvero? - Matias si ridestò dal principio di depressione che gli stava venendo.
- Si, basta che non lo dici a nessuno. -
In fondo non c'è niente di male, è solo un gioco, pensò Manuele.
- Ok, ci sto, girati. -
Manuele si girò di schiena e mostrò il sedere a Matias che allungò la mano pronto a toccare il sedere del giovane. Mentre stava per tastarlo, si alzò di scatto e corse in bagno giusto in tempo per raggiungere la tazza del water e vomitare.
Manuele si alzò velocemente e lo raggiunse. Si mise in ginocchio e mise la mano sulla sua fronte per aiutarlo.
Rimasero lì in silenzio, mentre Matias svuotava tutto il suo stomaco nel gabinetto.

Finito di vomitare, Manuele aiutò il padrone di casa a rialzarsi e lo riportò a letto. Lo fece distendere e si mise a letto anche lui.
Matias si avvicinò a lui, mise il suo volto sull'incavo del collo di Manuele e lo abbracciò.
- Grazie. - mormorò.
- Di niente. - disse Manuele sospirando.
Matias si addormentò abbracciato al giovane, che rimase sveglio per un po', con un principio di erezione fra le gambe.
Fortuna che dorme, altrimenti sarebbe stato imbarazzante, pensò prima di addormentarsi a sua volta.

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