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Rientrò in casa ancora scosso. Chiuse la porta sbattendo, si tolse la maglia e rimase a torso nudo con i pantaloni della tuta. Emma era in cucina, pronta per andare a dormire.
- Tutto ok tesoro, qualcosa non va? -
- No niente. - rispose distrattamente Matias.
Lei si avvicinò, lo baciò sulla guancia mentre con una mano sfiorava i suoi pettorali.
- Ok, abbiamo passato una bella serata, vado a letto che sono stanca, non fare tardi. -
Gli diede un altro bacio, stavolta sulle labbra e andò in camera da letto.
Matias rimase fermo. Una bella serata. Già proprio una bella serata. Schiumava rabbia, si sentiva preso in giro, stava per investire il suo futuro su una persona che non lo meritava, aveva messo in gioco se stesso per cosa? Per una semplice scommessa.
Uscì in terrazzo, si accese una sigaretta e sputò nervosamente nuvole di fumo. Fissava il vuoto senza guardare da nessuna parte, immerso nei suoi pensieri. La sua prima idea era quella di scrivere un messaggio a Lucas, insultarlo fino a farlo sentire piccolo piccolo, fino a farlo sentire una nullità, ma si trattenne. Era lui il più grande, e agire da bambino immaturo non sarebbe servito a niente.
Prese comunque in mano il cellulare, scorse i pochi messaggi che si erano mandati, sembravano così innocenti, possibile che era stato così ingenuo? Aveva bisogno di sfogarsi, di parlare con qualcuno, ma chi? Con Emma era fuori discussione e non aveva amici intimi al quale raccontare certe cose, soprattutto della sua nuova sessualità. Poi gli venne in mente Andrea. Forse era l'unico con la quale poteva confidarsi, magari avrebbe capito la situazione, in fondo anche lui aveva probabilmente passato dei momenti simili. Gli scrisse:
00:23 "Sei sveglio?"
00:24 "Certo! Ti va di vederci? Hai voglia di un pompino?"
00:25 "Vorrei solo parlare."
00:26 "Ok, vengo da te?"
00:27 "No c'è Emma, ti raggiungo io. 10 minuti e solo lì."
00:28 "Ti aspetto."
Matias sì alzò dal dondolo, chiuse la porta-finestra della sala e andò in camera. Emma dormiva profondamente, poteva uscire, con il sonno profondo che aveva la sua ragazza, non si sarebbe accorta di niente. Prese le chiavi della macchina e uscì dall'appartamento.

Pochi minuti dopo era davanti casa di Andrea. Citofonò e il suo compagno di squadra gli aprì subito.
- Devi avere proprio voglia per scrivermi a quest'ora della notte con la tua ragazza in casa. Fortuna che i miei non ci sono quasi mai. -
Era in mutande, aderenti che mostravano il pacco già bello grosso. Probabilmente era già eccitato all'idea di farsi scopare. Ma lui aveva voglia di scoparlo?
- Vieni andiamo in camera, così "parliamo" più comodi. -
Gli prese la mano e si girò mostrandogli le natiche nude. Aveva messo un perizoma per mettere in bella mostra le sue chiappe lisce e sode.
Arrivati in camera, il giovane non perse tempo, spinse Matias sul letto e si inginocchiò davanti a lui.
- Veramente io volevo solo parl... -
- Dopo parliamo, ora la bocca mi serve per altro. -
Con un gesto secco gli tirò giù pantaloni e mutande e si avventò sul suo cazzo già mezzo duro. Iniziò a succhiare avidamente, mentre con la lingua faceva dei circoli sulla cappella. Matias era in estasi e iniziò a mugolare sempre di più. Andrea alternava succhiate e leccate, percorreva con la lingua tutta la sua lunga asta e poi lo rimetteva in bocca per tornare a succhiare. Infilò le mani sotto le sue gambe e le sollevò. Iniziò a leccargli le palle fino a che non scese giù davanti al suo buchetto. Leccò anche quello mentre con una mano lo masturbava velocemente. Risalì con la lingua fino a riprendere il cazzo tra le sue labbra. Con una mano si aiutava a masturbarlo mentre con l'altra si avvicinò all'apertura di Matias. Appoggiò un dito tra le natiche e iniziò a penetrarlo con una falange.
- Che... Che fai? - chiese Matias sollevando la testa mentre ansimava.
- Silenzio, goditi il momento. -
Andrea spinse ancora un po' il dito dentro il sedere di Matias e iniziò a fare dei piccoli cerchietti all'interno del suo buchetto. Intanto continuava a succhiare e a masturbare il ragazzo più grande.
- Oddio... Oddio... Oh sì, continua, oh sì, non ti fermare. -
Andrea continuò, accelerando la masturbazione, succhiando sempre più forte, dando piccoli colpi con la lingua al frenulo di Matias che in brevissimo tempo venne.
- Dio mio... Vengooooo... -
Dieci fiotti caldi colpirono il palato di Andrea che deglutì tutto e poi iniziò a pulire con la lingua il cazzo di Matias. Si prese il cazzo tra le mani e iniziò a masturbarsi fino a che non venne in pochissimo tempo, sporcando il pavimento.
Si alzò e si gettò tra le braccia di un Matias sfinito, che ansimava ancora e che aveva il battito del cuore a mille.
Appoggiò la testa sul petto del più grande che faceva grandi respiri.
- Cazzo, sei un pornostar. Non ho mai goduto così tanto. -
Andrea ridacchiò.
- Ho notato, avrai fatto un litro di sperma. -
- Giuro che non ho mai goduto così come stasera. -
- Beh possiamo rifarlo quando vuoi. Di cosa volevi parlarmi? -
Matias si fece serio. In quei momenti aveva completamente dimenticato la faccenda Lucas.
- È... È difficile da spiegare. -
- Comincia e vediamo cosa si può fare. -

Matias raccontò tutta la storia di Lucas ad Andrea, da come si erano conosciuti, fino a quella sera.
- ... Quindi mi stai dicendo che ti sei innamorato di un ragazzino? -
- Non mi sono innamorato, è solo che... -
- Amico non prendiamo in giro, tu sei cotto di quel libero, e a pensarci bene ti capisco, non è niente male. -
- Ma perché lo conosci? -
- Il mondo della pallavolo è piccolo, ho capito di chi stai parlando, è proprio carino. -
- Ok non ti ho raccontato tutto per farti metter gli occhi addosso a lui. - disse Matias con una punta di gelosia.
- Tranquillo, non è il mio genere, secondo me è passivo, al massimo versatile, per me non è proprio adatto. - disse ridacchiando.
- Dici? -
- Oh sì, di sicuro gli piace prenderlo nel culo, poi se gli piace anche metterlo non lo so, ma prenderlo si! -
- Ok non siamo qui per parlare delle sue preferenze a letto. -
- Geloso? Tranquillo te lo lascio. -
- E non ti dà fastidio sentirmi parlare di un altro? -
- E perché? Pensi che dovrei essere geloso? No guarda, con te mi diverto, hai un bel cazzo tutto da succhiare, ma non cerco una relazione quindi stai tranquillo. -
Matias tirò un sospiro di sollievo, il fatto che Andrea non voleva altro che sesso lo tranquillizzò.
- Tornado a noi. - proseguì Andrea - Mi ha detto che è entrato più volte nel tuo spogliatoio, che ha flirtato con te, che ti ha detto che vuole solo te, si è presentato davanti al tuo negozio quando non volevi avere niente a che fare con lui e ti ha baciato e che ora non vuole più vederti?
E te l'ha detto piangendo? -
- Beh... Si, più o meno è tutto. -
- E tutto questo per una scommessa con i suoi compagni di squadra? -
- Si, ha detto così. -
- Che bambino doppiamente bugiardo! -
Matias sollevò la testa per guardare negli occhi Andrea che scuoteva il capo.
- Che intendi dire? -
- Non è chiaro? Quel ragazzo è cotto di te! -
- Già, così cotto che mi ha appena scaricato senza neanche esser stati insieme. - rispose Matias appoggiando la testa sul cuscino.
- Ma non lo capisci proprio eh? Si è tirato indietro per un altro motivo, non di certo perché non gli piaci. -
- Ma cosa dici, allora per quale motivo mi avrebbe scaricato? -
- Questo devi scoprirlo tu, non posso fare tutto io. Il mio compito l'ho assolto, ti ho aperto gli occhi. Ora tocca a te aprirmi qualcos'altro. -
Fece un sorriso malizioso e si mise a cavalcioni sopra il corpo nudo di Matias. Voleva il secondo round, Matias sorrise, l'avrebbe accontentato.

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