-Non entusiasmarti tanto mia cara, se sei qui ti assicuro che non ti accadrà nulla di buono. È una promessa- le sue parole sono gelide e taglienti, così come la sua voce nel pronunciarle. Un brivido mi scorre lungo la schiena e mi faccio più piccola.

Spegne il motore e scende. Fa il giro della macchina e mi apre la portiera.Prima anche solo di poter formulare un pensiero di gratitudine nei suoi confronti, mi prende per il braccio sbattendomi in faccia la realtà e facendomi così ricredere su di lui: Luke è solo uno stronzo e non è assolutamente una persona gentile. Mi "accompagna"fino all'entrata, apre la porta e mi ci spinge dentro. Non mi oppongo, ma lo guardo in cagnesco.

-Cos'hai da fissarmi in quel modo? Ti meriti tutto questo- gli lancio uno sguardo carico di odio e lui fa altrettanto. La rabbia sta montando in me e non posso fermarla. Gli tiro di nuovo uno schiaffo sulla guancia sinistra e ora ha il viso completamente rivolto verso la mia sinistra. Forse non è stata la scelta migliore. Dopo qualche istante gira il capo e mi guarda con disprezzo.

-Questo non avresti dovuto proprio farlo- sorride beffardo. Si avvicina a me beffeggiandomi e io mi allontano. Purtroppo però mi raggiunge. Fanculo lui e le sue cazzo di gambe lunghe. Mi prende in braccio amo' di sacco di patate e mi porta di sopra. Scalcio e gli do pugni sulla schiena, ma lui no reagisce, se non intimandomi di tacere.

Quandomi rimette con i piedi per terra a mi rendo conto che siamo in una normale camera di un adolescente con poster di rock band famose appesi al muro e una magnifica chitarra vicino alla porta. Le pareti sono blu e devo ammettere che forse sono l'unica cosa che mi farmi rilassare in questa stanza.

-Ti piace ciò che vedi? Perché io ho qualcosa che so ti piacerà di più, ragazzina- sorride arrogante e si avvicina lentamente.Indietreggio fino a quando non incontro una superficie solida: una scrivania. Mentre penso ad una via per fuggire, lui è a quasi due passi da me. Mi afferra entrambi i polsi con la mano sinistra, mentre con l'altra mi accarezza la coscia. Mi dimeno dalla sua presa, ma è troppo solida. Mi sfila rudemente la maglietta. Io non voglio.

-Se ti opponi è peggio, ragazzina- non lo ascolto e continuo a muovermi.Nel mentre mi viene un'idea per scappare da lui, però devo cogliere il momento giusto che sono sicura non tarderà ad arrivare. Gli do corda e mi siedo sulla scrivania.

-Così va meglio. Vedo che sei intelligente- sorride ignaro. Ed eccolo lì:il momento perfetto. Mi avvicino al suo collo per farlo distrarre e inizio a baciarlo sensualmente. Quando lo sento ansimare abbastanza forte raccolgo tutte le forze e lo colpisco alle parti intime. Lui geme dal dolore e si accascia al suolo. Ne approfitto, prendo la maglietta e scendo le scale. Appena prima di uscire trovo Ashton seduto in salotto. Cerco di rivestirmi in fretta, ma ormai mi ha già vista.

-N-Nicole cosa ci fai qui?- chiede perplesso e in imbarazzo per lamia parziale nudità.

-Ehm..niente.P-perché?- dal piano superiore sento un urlo e delle imprecazioni.Mi affretto a raggiungere la porta d'ingresso -ciao Ash-

-Aspetta!Nicole!- mi chiama, ma io mene sono già andata. Prendo il cellulare dalla tasca dei jeans e chiamo Lucas, vale a dire l'unico che possa portarmi a casa. Risponde al secondo squillo.

-Hey Nic che succede?-

-Ho un piccolo problema. Potresti venire a prendermi?-

-Certo.Dimmi dove sei e arrivo- lo sento alzarsi e prendere le chiavi dell'auto.

-È questo il problema. Non so dove sono-

-Cosa?!Dimmi cosa vedi e ti raggiungo subito-

-Sono a circa 10 minuti da casa mia e c'è un parco di fronte a me con una grande fontana e ci sono tutte ville enormi-

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