...quasi morta...

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Ma Che cazzo ci fa lei qui?
Prima mi lascia da sola con questo alcolizzato di merda per sette anni e poi di punto in bianco entro in casa e la trovo seduta sul divano?

"Che cazzo ci fai qui?" Grido con tutta la rabbia che ho in corpo.

Lei fa un lungo sospiro e poi risponde.

"Forse è un po' tardi ma... Buon compleanno tesoro."
Dice porgendomi un pacchetto rosso.

"È decisamente troppo tardi mamma"

"Lo so e mi dispiace davvero per questo, ti prego accettalo"
Le scappa una lacrima ma io non mi commuovo affatto, è stata davvero una stronza con me.

"Tu credi veramente che con un 'mi dispiace' e un regalo possa riempire il vuoto che hai lasciato nella mia vita per sette anni?"
Mi scappa una risatina isterica.
"Sono d'accordo con te sul fatto che abbia lasciato Brad, ma perché lasciare anche me? Ti rendi conto che facendo così hai rovinato la mia vita?"
Urlo più forte di prima.

"Ti ho già chiesto scusa! Cos'altro devo fare ancora? Tagliarmi le vene solo perché la mia stupida figlia non vuole perdonarmi? Ah no aspetta! Quello lo fai già tu!"
Grida e indica il mio braccio scoperto leggermente.

Mi tiro immediatamente giù la manica e grido.
"Fuori da qui!"
Lei non si muove .
"Ho detto fuori di qui!"
Grido ancora più forte.
Lei lancia il pacchetto rosso sul divano, sbatte la porta e se ne va.
Mi scendono le lacrime e corro su per le scale, sbatto la porta del bagno e mi guardo allo specchio.

"Sei completamente inutile Mary Jane Walker! E poi che razza di nome è Mary Jane? Fa quasi più schifo della persona a cui appartiene! Ma non la batte assolutamente, lei è veramente l'orrore, lo schifo e il male fatti persona."
Sussurro a me stessa davanti allo specchio mentre le mie lacrime salate mi rigano il viso.

"Mi fai veramente vomitare Mary Jane Walker!"
Urlo e tiro un pugno allo specchio con tutta la forza che ho in corpo e questo va in mille pezzi e la mia mano sanguina.
Prendo un frammento, alzo la manica della felpa e taglio così profondamente...

Il sangue mi ricopre il braccio, mi macchia i vestiti...
Sto perdendo molto sangue, tanto che mi gira la testa e cado a terra. Mi trascino verso la vasca da bagno e faccio scorrere l'acqua fredda. Ci infilo il braccio sotto e subito il sangue diminuisce. Tolgo il braccio da sotto l'acqua e lecco la profonda ferita.
Il sangue mi invade la bocca, amo il suo sapore, mi fa sentire viva nonostante stia morendo.
La testa continua a girare ma chiudo il rubinetto, mi alzo da terra, metto una benda attorno alla ferita, vado in camera e mi butto sul letto.

Queste fottute lacrime bruciano più di mille tagli, e a centinaia mi stanno invadendo il viso. Vorrei farle smettere ma non posso...
Inizio a pensare a quanto sia inutile la mia esistenza quando sento suonare al campanello.
Mi alzo dal letto e mi dirigo verso le scale. Mi gira la testa e inciampo, rotolo per le scale come una patata lessa ma faccio finta di niente e mi rialzo, mi asciugo le lacrime e vado ad aprire alla porta.

Andy...
Mi guarda con uno sguardo che è un misto fra compassione e inadeguatezza

"Che cazzo hai fatto? Uno zombie ha un aspetto migliore di te"
Dice e si mette a ridere.

"Ha ha ha divertente"  ironizzo e gli chiudo la porta in faccia ma lui la ferma col piede.

"No sul serio che hai?"
Torna immediatamente serio.

"Niente, sono solo caduta dalle scale per colpa tua!"
Quanto mi dà sui nervi quel cretino! È talmente lunatico! Un secondo prima mi prende in giro e il secondo dopo si preoccupa per me, ma che cazzo gli frulla per la testa?

"Hahahaha e che è colpa mia se sei imbecille?"
Rinizia a ridere.

"Perché sei qui Andy?" Chiedo seriamente.

"Volevo vederti"

Ok, questo ha davvero dei problemi seri.

"Bene, mi hai vista. Ora ciao."
Provo a richiudere la porta ma lui la ferma di nuovo ed entra in casa.

"Sei caduta da quelle scale?" Dice indicando le scale.

"No, da quelle del paradiso!" Ironizzo

"Ma quanto cazzo sei simpatica!?"

"Lo so"

"Ti sei fatta male?"

"No"
Che gli frega a lui se mi sono fatta male o no?

"Allora perché sei sporca di sangue?"

"Ho il ciclo..."
Invento una scusa al volo ma non sono molto convincente.

Lui prepotentemente mi prende per il braccio e mi avvicina a se.
Mi scappa un piccolo gemito per il dolore.
Lui mi tira su la manica con forza e grida:

"Che cazzo sono questi?!" Urla fissando i miei tagli.

Odio vederlo così arrabbiato, soprattutto se la causa della sua rabbia sono io...

"Rispondi cazzo! Cosa sono questi?" Ripete ancora più arrabbiato di prima.

"Non sei cieco Biersack, lo vedi anche tu che cosa sono!" Urlo anche io.

Scoppio in lacrime, nessuno mi aveva mai visto piangere prima d'ora, mi nascondevo sempre oppure trattenevo le lacrime, ma lui tira veramente fuori la mia parte più fragile, tutte le mi debolezze e insicurezze, mi fa sentire inutile, debole, stupida...

"Perché?" Chiede abbassando la voce

"Mi sembra abbastanza chiaro il perché"
Annuisce

" quando hai iniziato?" Chiede abbassando la voce

"15 anni"

"Quanti ne hai?" Chiede quasi sussurrando.

"Troppi..." Rispondo vaga

"Promettimi che non lo farai più"

"Io non faccio promesse"

"Cazzo, potresti provare a non essere così stronza per una volta?"
Grida di nuovo e si arrabbia ma si calma subito.

"Io non posso prometterti niente Andy, non posso controllarlo è una cosa naturale"

"Di naturale non c'è niente Angel! Non devi più farlo" alza la voce

"Ti ho detto di non chiamarmi così!"
Grido.

Lui mi lascia il braccio.

"Vaffanculo!" Urla per poi sbattere la porta e se ne va...

You Almost Saved MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora