158 giorni prima...

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La lezione pomeridiana di biologia è talmente pallosa!
Non ho ascoltato una singola parola di ciò che ha detto il prof. Wislop, ma cattura immediatamente la mia attenzione quando pronuncia le parole "Los Angeles".

"Eh sì ragazzi, avete capito bene. 5 giorni a Los Angeles!" Esclama entusiasta.

"Oh mio Dio, davvero?" Grida una ragazza in ultima fila

"Si, ragazzi. Visiterete questa magnifica città per 5 giorni con il sottoscritto esattamente fra un mese e 2 giorni, ed è tutto pagato dalla scuola"

Cazzo, non ci credo! Ho sempre desiderato andare a Los Angeles, ma non sopporto l'idea di stare 5 giorni di fila con quella classe di merda e con Andy soprattutto...

Suona la campanella ed ecco che mi si avvicina Stacy.

"Certo che sei davvero una puttana!"

E che cazzo le prende ora a questa?
Quante canne si è fumata?

"Èh? Che vuoi da me?"

"Andiamo, non fare finta di nulla, Andy mi ha detto tutto!"

Ma di che cazzo sta parlando?

"Cosa? Cosa ti ha detto?"
Chiedo scocciata

"Sì certo, come se non lo sapessi"

"Ti garantisco che non lo so"
Ok, sto iniziando ad essere preoccupata. Che cazzo le ha detto Andy?

"Beh, Andy mi ha detto che ieri sei andata a casa sua e ci hai provato con lui, dice che volevi a tutti i costi portarlo 'in un posto'. Ti piace provarci con i ragazzi fidanzati eh?
Beh, ma nessuno verrà mai con te, sei una sporca puttana e perloppiú sei un cesso, nessuno ti vuole!"
Dice con una voce da gallina strozzata e mimando le virgolette con le dita quando pronuncia "in un posto".

"Che?!!?"

Giuro che io quello lo ammazzo!

Corro in corridoio a cercarlo e lo trovo a parlare con un gruppetto di ragazzi, probabilmente di sport.
Lo afferro per un braccio e lo porto nello stanzino dei bidelli e chiudo a chiave la porta.

" hey, hey, calma! Sapevo di essere irresistibile ma siamo a scuola, cazzo!"

"Perché hai raccontato a Stacy tutte quelle cazzate?"
Dico infuriata e le parole mi escono dalla bocca come veleno.

Lui scoppia a ridere.

"Adesso vai da lei e le dici che in realtà sei stato tu a venire a casa mia, chiaro?"

Lui ride ancora più forte.

"Ti piace comandare la gente eh?"

Si avvicina a me mi sussurra nell'orecchio

"Se vuoi che lo faccia devi venire con me in un posto"

"Ecco che ci risiamo! Dove vuoi che venga?" Sbuffo.

"È un segreto, Angel"
Dice per poi rivolgermi un sorriso a 32 denti

"Non chiamarmi così!"
Grido mentre lui mi afferra per un braccio e mi porta fuori dalla scuola e mi fa salire nella sua auto.

Guida per circa 2 ore senza aprire bocca, e si è già fatto buio.
Dopo un po' si ferma e arriviamo davanti ad un bosco.

Wow davvero? Un bosco?
Lo ripeto, che cazzo di problemi ha questo?

"Seguimi" dice freddo.

Obbedisco.

Camminiamo per circa 20 minuti finché arriviamo in un posto bellissimo, una specie di dirupo da cui si vede tutta la città.

"Wow"
Non posso fare a meno di esclamare.

"ti piace?"
Mi chiede gentilmente.

"Me lo chiedi anche? È fantastico!"
Fa un sorriso spettacolare, più luminoso di tutte le luci della città.

"Mio padre mi ci portava quando ero piccolo"

Come scusa? Ma non viveva in Florida?

"Ma non venivi dalla Florida tu?"

"Mia mamma viveva in Florida, mio padre vive qui, erano divorziati..."

"Come viveva e erano?
Non dirmi che..."

"Si, lei non c'è più, per questo sono venuto a vivere da mio padre"
Mi interrompe subito.
Il suo sguardo si fa cupo, e il mezzo sorrisetto che caratterizzava la sua espressione è scomparso, sembra quasi un'altra persona.

"Mi dispiace tantissimo"

"Cazzate! Non ti deve dispiacere, non è colpa tua"

"Beh, se può consolarti mio padre è un alcolizzato che va a puttane, e picchiava sempre mia madre, poi lei ha chiesto il divorzio e se ne è andata. Non la vedo e non le parlo più da 7 anni..."

Non so perché mi sia aperta così tanto con lui. Non mi era mai capitato di sentirmi così a mio agio con qualcuno, ma lui mi fa sentire diversa, mi fa sentire viva anche se di veramente vivi in me c'è ben poco...

"Mi dispiace"
Quasi sussurra

"Cazzate! Non ti devi dispiacere, non è colpa tua."
Lo imito e lui scoppia a ridere.

Torna serio e si siede sul prato e io lo seguo.
Mi avvolge un braccio attorno alle spalle e io appoggio la testa sulla sua spalla.
Il suo profumo mi avvolge completamente, starei ore e ore lì abbracciata a lui...
~
'Ma che cazzo dici Mar? Tu lo odi ricordi? Lui ha detto a Stacy che tu ci hai provato con lui e lei ti ha offesa, chiamata puttana e cesso. E tu riesci a pensare solo al suo profumo invece di essere arrabbiata con lui?
Forse è vero, sei davvero una puttana.'

Rimaniamo circa 10 minuti a fissare le luci abbaglianti di Cincinnati, poi lui si alza.

"Andiamo, ti accompagno a casa"
Io annuisco e lo seguo verso la macchina.

Come all'andata il viaggio è stato silenzioso e tranquillo, ma stanotte non riesco a chiudere occhio.
Mi torna in mente il suo sguardo da cucciolo bastonato mentre racconta che sua madre è morta, il suo sorriso, i suoi occhi attenti sulla strada e il suo fantastico profumo...

You Almost Saved MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora