Prologo

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Merda.
È la prima parola che mi viene in mente se penso alla mia "vita", se così si può chiamare...
Ma prima di raccontarvi la mia storia, vi racconterò un po di me...

Mi chiamo Mary Jane Walker, ho 17 anni e sono nata a New York ma, a causa del lavoro di mio padre, ci siamo trasferiti nel Maine, a Portland quando avevo 10 anni.
Papà amava molto il suo lavoro ma da quando aveva ottenuto la promozione tornava a casa sempre più stressato.

Poi però perse il lavoro.
Dopo un po lo stress ha lasciato il posto all'alcohol, sempre più presente nella sua vita e nella mia e quella di mia madre.

Ora passava le serate in giro per pub con uomini più giovani di lui di almeno 20 anni, tornava a casa sempre ubriaco marcio e, non sapendo come sfogare la sua rabbia, se la rifaceva con mia madre.
La picchiava.
Lei non reagiva, piangeva.
Lui la picchiava ancora dicendo che era troppo debole, chiamandola puttana.
E io ero lì, a guardare la scena appoggiata alla porta, debole, impotente...
Mi sentivo in colpa.

Un giorno mia madre prese coraggio e chiese il divorzio.
Divorziarono.
Lei non voleva più saperne di me. L'avevo delusa.
Io rimasi con mio padre che aveva smesso di bere e si era trovato un altro lavoro, in Ohio.
Arrivata a Cincinnati iniziai a frequentare la scuola media.
Il primo anno passò tranquillo, poi l'inferno...

Non avevo amici, non ne ho mai avuti, e per questo iniziarono a prendermi in giro.
Inizialmente le prese in giro erano leggere ma man mano che il tempo passava aumentavano di frequenza e di intensità.
A 14 anni mi prendevano in giro dicendomi che ero brutta, grassa, pazza, che nessuno mi voleva. Mi chiamavano emo o dark perché vestivo e tutt'ora mi vesto e mi trucco sempre di nero.
Lo faccio solo per nascondermi meglio...

Poi entrai al liceo e mi guadagnai il soprannome di "Vampire Girl" a causa del mio abbigliamento, la musica che ascoltavo, il fatto che non uscissi mai di casa eccetto per andare a scuola, e il fatto che io fossi sempre da sola..
Ogni volta che camminavo per i corridoi scolastici mi guardavano tutti, ridevano, mi indicavano...

Io mi chiudevo in bagno, piangevo...

Tornavo a casa e mio padre non c'era, come sempre d'altronde...
Perché?
Beh, lui gestiva un giro di escort, prostitute, puttane. Chiamatele come cazzo volete.
Lo faceva solo per arrivare alla fine del mese...
E a volte si divertiva anche portandone a casa qualcuna quando io ero a scuola.
Così, approfittando della mia solitudine, mi rinchiudevo in bagno, piangevo e facevo la cosa che sapevo fare meglio: farmi del male...

Ho iniziato a tagliarmi quando avevo 15 anni, inizialmente non andavo in profondità, ero troppo debole...
Poi però più diventavo forte, più profondi erano i tagli...

E ora eccola qui, la Vampire Girl con la bellezza di tutte e due le braccia piene di tagli e una voglia impressionante di essere libera...

You Almost Saved MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora