Uno è il capo branco dei licantropi;
L'altro è il leader dei cacciatori.
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Levi e Eren, due anime contrapposte, ma con un passato simile, sono arcaici rivali. Ma i loro destini sono inesorabilmente intrecciati, a causa del ruolo che ricoprono ent...
Ma Cciaooo! Si lo so, volete sbranarmi vero?! Ehehe xD! Vi amo anch'io, purtroppo ho avuto parecchi problemi con il capitolo, in più ero partita xD. Ma ora eccomi qui ad aggiornare questo benedetto capitolo, tra l'altro non sarà l'ultimo della giornata, eh no, perché ho avuto parecchie richieste di aggiornamenti, e non me la sento di deludere ulteriormente i miei fan xD, quindi questo è il primo aggiornamento della giornata. Ah, a proposito con aggiornamenti intendo anche le altre storie *ghigno* Meglio che la smetto xD.
A proposito, in questo capitolo verrà spiegato il motivo degli occhi. Bado alle ciance, eccovi il capitolo, buona lettura.
Capitolo 6: Occhi
Vado in camera mia, raccolgo i vestiti e mi dirigo in bagno per lavarmi e farmi la barba. Appena entro sistemo la roba da parte e mi infilo in doccia.
Dopo 15 minuti esco e mi vesto frettolosamente perché ho la sensazione di essere in ritardo. Mi metto i boxer neri, un pantalone beige, una maglia bianca e una giacchetta nera. Mentre mi sto per infilare la cintura sento una goccia percorrere il mio viso, caduta dai capelli ancora bagnati, la asciugo con la maglietta velocemente per riprendere ciò che stavo facendo.
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Mi dirigo verso il lavandino e tiro fuori da un cassetto il rasoio e la schiuma da barba.
Prendo quest'ultima, la scuoto e poi verso la schiuma sulla mano. La impasto prima di portarlo al viso comprendo tutta la zona della barba in ricrescita. Fatto ciò prendo la lametta e inizio da sotto il mento, guardo allo specchio di fronte a me e mi fermo ad osservarmi, o meglio, ad osservare i miei occhi rari, ma non unici.
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Guardandoli, mi viene in mente un ricordo; una chiacchierata tra me e Hannes, poco dopo la morte dei miei genitori; Un mese? Due? Non ricordo...
Flashback:
Mi dirigo verso lo zio Hannes, preoccupato. Una volta vicino a lui gli tiro una manica per attirare la sua attenzione. Se ne accorge e si inginocchia di fronte, mettendomi una mano sopra la testa e carezzandomi lievemente. - Dimmi figliolo... Qualcosa non va? - mi chiede dolce. Mi scappa un singhiozzo e gli rispondo - Z-zio... pelché i m-miei occhi s-sono d-divelsi? M-mi p-plendono sempre in gilo... Dicono che sono un mostlo, che sono divelso... -
