Venticinquesimo

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Scusate se non ho scritto in questi giorni ma non ho avuto il tempo. Ho trovato un piccolo spazio e ne ho approfittato per scrivere. Spero che la storia vi stia piacendo. Commentate se volete.
Ah...mi vergogno un po' per il capitolo precedente.... Sono comunque una ragazza normale =)






Non credevo di poter provare queste sensazioni ma le sue dolci parole e il fatto che la nostra prima volta,soprattutto la mia prima volta, che lui non sa, lo stia pensando da un altra parte mi ha fatto sentire importante e diversa.
Avrei voluto sentire ancora la sua pelle sulla mia e i suoi sussurri su di me ma avremmo fatto le cose con calma. Non volevo correre anche se con lui mi sentivo sopra una ferrari.
Sono seduta in cucina e tra meno di un ora dovrò prepararmi per andare a lavoro. Abbiamo fatto tardi questa sera e non ho nemmeno sonno. Sono entusiasta e un pò spaventata,devo confessare. Chissà come si comporterà e come mi dovrò comportare io davanti agli altri?
Mia madre ancora dorme e questa sera tornerà Antonio. Spero che non gli organizzi una festa. Ma se così fosse, io non la fermerò proprio, visto che lui ha goduto parecchio sulla mia ultima bella figura.
Il mio telefono segnala un messaggio:
"Come ti ho già detto in macchina non voglio correre con te ma vorrei confessarti che non voglio togliermi questa maglia perchè profuma di te."
Emetto un suono di risata che rimbomba nella cucina vuota e mi affretto a rispondere.
"Pensa un pò. Io ho addosso la tua felpa. E credimi,non l'ho ancora lavata."
Devo infilarmi dentro la doccia. Non voglio arrivare in ritardo.
"Non è giusto. Anche io ho il diritto di avere qualcosa di tuo."
" Ci penserò...."
Mi limito a rispondere. Sembra così strano ma vorrei farmi la doccia con lui. Non ho mai pensato una cosa del genere in tutta la mia vita e fino a qualche giorno fa mi sarei vergognata all'idea che un uomo potesse guardarmi nuda in un luogo così intimo e privato. Ma con lui credo che sarebbe stato diverso. Lui è diverso.
"Non ci pensare troppo perchè prima o poi dovrei lavare la felpa. Ah dimenticavo! Passo a prenderti io."
Rimango impietrita per un attimo,poi soffoco un sorriso e corro a prepararmi.
In pochi minuti mi ritrovo a scegliere cosa indossare e alla fine decido per un pantalone molto aderente a vita alta e una maglia a tre quarti rosa cipria che mette in risalto la mia terza abbondante. Scarpe comode beige e il mio profumo preferito.
Mi sento come una tredicienne. Sono qui davanti la finestra che guardo tutte le macchine e finalmente lo vedo fermarsi. Corro giù per le scale e quando mi avvicino al portone fingo di aver camminato piano per tutto il tempo.
Salgo in macchina e mi accorgo che quegli occhi azzurri,che adoro,mi sono mancati molto,nonostante li abbia lasciati da poco. Lo fisso per un pò,incapace di muovermi. Mi ha vista nuda e mi ha fatto raggiungere il primo orgasmo. Al solo pensiero mi bolle qualcosa dentro.
<<A cosa stai pensando? Sei arrossita.>>
<<Io...ma che??? Niente di che. Sento un pò caldo.>> invento una prima scusa sperando di essere stata convincente.
<<Sei splendida!>>
<<Anche tu>>
<<Vieni qui furia>> mi prende le braccia e le avvicina al collo. Avrei voluto saltargli di sopra come poche ore fa ma devo mantenere la calma altrimenti penserebbe che sono una pervertita.
Mi da un bacio sulle labbra e mi abbraccia.
<<Hai un sapore così buono. Ti mangerei a colazione.>> mi sposta i capelli da un lato e inizia con le sue labbra a cerchiare una serie di baci. Non riesco a stare ferma,mi chiudo gli occhi,lo avvicino di più a me,tanto che si alza dal sedile per starmi più vicino e mi lascio coccolare.
<<Furia accontentiamoci di andare al bar per ora,che ne pensi?>>
Mi lamento e non posso fare altro che guardarlo mentre si rimette a sedere e si sistema la giacca. Sorride e quando è possibile mi guarda. Mi accarezza il viso e sorride di nuovo.
Dopo aver fatto colazione e dopo aver pagato nuovamente lui ,ci avviamo verso la libreria.
Questa mattina non è diversa dalle altre. Monic ha il giorno libero quindi niente preghiere per farsi raccontare cosa è successo e Lorenzo sembra troppo indaffaro in ufficio per uscire. Speriamo che non mi stia evitando. D'altronde che cosa pretendo. Siamo a lavoro. Non devo farmi paranoie inutili.
Solo dopo l'orario di pranzo Lorenzo esce dal suo ufficio seguito dal Signor Mondo.
<<Buona sera Signorina Beatrice. Sono passato dal retro.>>
<<Buona Sera Signor Stefano. La informo che sono arrivati alcuni libri. Mi sono presa la briga di metterli all'ingresso perchè ho visto che vanno in sconto. E quelli che erano all'ingresso li ho spostati.>> sono imbarazzata e non riesco a stare ferma. Tranquilla Bea. Devo cercare di non incontrare gli occhi di Lorenzo.
<<Molto bene Signorina. Oggi vedo che all'ingresso è sola.>>
Si ma non mi dispiace affatto. Ho aiutato parecchia gente e mi sono dedicata a cambiare un pò qualcosa. Quindi la mattinata è volata sia così sia a pensare un pò a Lorenzo e alle sue mani.
Scaccio via quel pensiero e annuisco soltanto.
Lorenzo si avvicina, si mette accanto a me e avvolge la sua mano sul mio corpo. Oh merda! 
Guardo l'espressione di suo nonno cambiare. Osserva attentamente la mano e mi guarda,soddisfatto. Molto soddisfatto perchè mi prende il viso e mi stampa un leggero bacio sulla fronte guardandomi subito dopo.
Sono immobile. Non mi aspettavo tutto questo e non avevo minimamenete pensato alla reazione del Signor Stefano. Mi ha lasciata di stucco e rimango a fissarlo mentre si allontana con un passo lento e girandosi di tanto in tanto fino a quando scompare.
Tutti i dubbi su come Lorenzo si comporterà davanti agli altri sembrano svanire dal nulla.
<<Gli piaci.>> continuo a guardare dritto anche se non c'è più lui. Lorenzo si mette di fronte a me e strattono gli occhi,cercando di mettere a fuoco tutto.
<<Gli piaci. Me l'ha detto il giorno del tuo colloquio e me l'ha confermato per la riunione. Solo che non sapeva che piacevi moltissimo anche a me.>>
Si avvicina le mani sul mio viso e mi accarezza con il pollice.
<<Credi che adesso l'abbia capito? Perchè diciamo che non l'ho capito neanche io?>> fingo alzando gli occhi e sbattendomi l'indice sul mento. Lui spalanca gli occhi sorridendo e posiziona le sue mani sul mio giro vita fino a farmi avvicinare a lui.
Gli metto le braccia sul collo, accarezzando i capelli, e sento qualcosa al di sotto che vorrebbe uscire fuori. Non credevo di potergli fare questo effetto.
<<Credimi furia. C'è qualcun'altro che vorrebbe dimostrartelo. >>
Ridiamo entrambi e leggo la serenità nei suoi occhi. Se solo ci fossi stata qualche anno prima,se solo l'avessi conosciuto prima probabilmente ci sarei stata accanto quando ne aveva di bisogno.

Il pomeriggio si è volatilizzato quasi come la mattina e anche se so che a casa ci sarà Antonio non voglio andare via.
Oggi ho finito il turno prima quindi ho detto a Lorenzo che avrei preferito camminare un pò a piedi. Ho dovuto costringerlo a stare seduto sulla scrivania per non farlo correre da me e mi ha supplicato di mandargli un messaggio qualsiasi cosa fosse successa.
Sono arrivata a casa sana e salva e gli ho mandato un messaggio una volta arrivata alla porta.
Una volta dentro sento un chiacchericcio provenire dalla cucina. Mi avvicino sempre di più e riconosco le voci. Ci sono i miei nonni,mia madre,il mio fratellone e quando inizia a parlare quella voce così familiare spalanco gli occhi. C'è anche mio padre.
Corro in cucina e sono seduti tutti a tavola. Mi blocco e lo vedo. Lo guardo per brevissimi secondi fino a sedermi sopra di lui abbracciandolo.
<<La mia piccolina.>> mi strattona facendomi il solletico. Inizio ad urlare e ad agitarmi fino a quando Antonio tossisce cercando di attirare l'attenzione.
<<Ciao anche a te sorè. Mi sei mancata anche tu.>>
Fa finta di essere offeso e mi allungo per dargli un bacio fortissimo.
<<Come mai sei sceso pure tu?>> gli chiedo.
<<Se vuoi salgo di nuovo. Non mi vuoi?>> fa per alzarsi ma lo spingo a sedere. << Sono sceso perchè ho deciso di prendermi un pò di pausa. Un mese di ferie per esattezza e vorrei passarle qui. Sempre se tua madre vuole ospitarmi.>>
Mi volto verso mia madre che fa cenno di si con la testa e sembra agitarsi nella sedia.
Tutti sembrano cosí contenti,compresa me, ma nessuno sembra accorgersi di mia madre.
Dalla sua espressione non credo che ne era a conoscenza ma capisco subito che cosa sta pensando.
Come potrà nascondere il suo segreto? Non solo dovrà parlarne ad Antonio ma anche a papà.

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