Ottavo

185 21 0
                                    

<<Ehi. Ciao anche a te. Monic non è potuta venire perché non ha la macchina e ha chiesto un passaggio a una sua amica. >> non so se essere contenta o essere arrabbiata che Monic non mi abbia almeno avvisata. << Così mi ha dato il tuo indirizzo. Spero non ti dispiaccia. >>
<<No. Solo che non ne sapevo niente. Non sapevo che questa sera eri con noi!>> chiudo lo sportello. E parte. Mi sistemo ma non riesco a stare ferma. Mi sento strana da sola con lui,così vicino. Spero solo che il posto non sia lontano.
<< No,veramente non sto proprio con voi. Io sto sempre al solito posto. Ho un locale in centro. Si chiama " Black Home". E i ragazzi prima di andare in giro vengono a bere qualcosa.>> il suo viso è splendido. Ma da quando guardo il suo viso?? Concentriamoci sulla strada.
Gli occhi sono di un azzurro da mozzare il fiato e il suo sorriso mi fa dimenticare per un attimo che è il mio capo.
Insomma!Bea contieniti!
Indossa una maglia a girocollo bianca e dei jeans,a quanto pare a vita bassa, con delle converse rosse. Proprio un'altra persona. Credo che se l'avessi visto per strada,vestito così,non l'avrei nemmeno riconosciuto.
<< Quindi possiedi un locale? Giacca e cravatta di giorno e jeans strappati di notte? Hai una doppia personalità? >> mi rilasso un pó e cerco di non farmi distrarre da quel magico suono di risata.
<<Vedo che stai attenta a tutto. Diciamo che mi piace tenermi impegnato. >> ogni volta che arrossisce, anche se succede raramente,si porta i capelli indietro e alza il sopracciglio. Come sta facendo.
Finalmente siamo arrivati e il locale è stracolmo di gente. Gran parte di loro è in piedi con almeno un bicchiere in mano intenti a chiacchierare di non so che e ridere come se già fossero ubriachi. Non è molto grande e non ci sono nemmeno molti tavolini ma vedo Monic seduta che ride con altre persone.
Il piano bar è dentro una saracinesca e da lì escono tante luci colorate. Sembra che tutti si conoscano.
<< Mi raccomando Bea. Non ti allontanare troppo finché rimani
qui. >> mi schiaccia l'occhio e si allontana. Non capisco. Che vuol dire? Lo prendo come un consiglio.
No Bea. Rilassati. Non farti strane idee.
Mi avvicino a Monic e vedo Lorenzo raggiungere il banco.
<< Ehi Monic...>> si alza e mi abbraccia.
<< Ehi Bea. Ciao. Finalmente sei arrivata. Hai ricevuto il mio messaggio? >> come fa ad essere così bella?
<< Messaggio? No. Non ho ricevuto nessun messaggio.>> mi prende in giro per caso?
<<Sì. Te l'ho mandato su Whatsapp. Non l'hai letto? >> sembra sincera. Nel suo volto leggo che le dispiace. Ma come è possibile che non abbia ricevuto niente?? Aaa..ecco perché!
<< Sì Monic. Hai ragione. Certo che non l'ho ricevuto. Nelle impostazioni di Whatsapp ho messo la privacy sui numeri che non ho nella rubrica. Non ti ho ancora memorizzato per questo. Comunque non preoccuparti.>> che sciocca! E io che credevo mi stesse mentendo.
<< Dai Bea. Vieni che ti presento gli altri. >>
Passiamo l'intera serata a ridere. I fianchi mi fanno così male. Prego Roberto di starsi zitto con le sue battute idiote. Non riesco più a respirare. Che scemo! Ogni tanto,ma solo ogni tanto, mi capita di guardare il bancone per spiare Lorenzo. È indaffarato a preparare da bere. È davvero uno spasso vederlo perché a quanto pare non si ferma neanche un attimo. Gioca con le bottiglie,facendole roteare e finendo nel versare qualcosa di colorato nei bicchieri. Che bravo! Ogni tanto si distrae e guarda il sedere a qualche ragazza o si allunga dal bancone per parlare all'orecchio con delle donne.
Mica guardo sempre lui. Figuriamoci!
Sembra un altro Lorenzo. Sembra una persona così pacata in libreria. E adesso sembra un guastafeste.
<<Bea chiama terra. Ci sei? >> Monic mi sventola un menú in faccia e mi fa tornare alla realtà.
<<Scusami ero sovrappensiero. Dicevi? >>
<<Guardavi Lorenzo per caso? >> mi chiede inarcando le sopracciglie e sorridendo.
<< Chi io? Ma che dici?>> Era così evidente? Non riesco a capire che rapporto c'è tra Monic e Lorenzo. Quindi no so ancora se fidarmi di lei o meno. Lavorativamente parlando è sempre gentile e disponibile. Ma fino a qualche ora fa non credevo nemmeno che ci fosse una seconda persona in Lorenzo e non sono sicura se posso chiedere qualcosa a lei in merito a questo.
<<Roberto? Ti stai divertendo vedo? >>gli chiede Lorenzo come se volesse rimproverarlo appoggiandosi allo schienale della mia sedia. Non l'avevo proprio visto arrivare.
<<Sì amico. Mi sto divertendo tanto. Tu no? >> sta scherzando,spero.
<<Dai vieni. Almeno sostituiscimi un pó invece di stare qui senza far
nulla! >>
<<Senza far nulla? Ma che dici? Non vedi che sto intrattenendo i tuoi clienti? >>
Ridiamo tutti e lui si alza andandogli incontro. Lorenzo mi guarda e mi sorride ed entrambi  vanno dentro. Probabilmente Monic si accorge che li sto fissando e inizia a chiarire la faccenda.
<< Bea,Roberto é il migliore amico di Lorenzo. E ogni sabato lui é sempre a divertirsi mentre Lorenzo è buttato li dentro. É sempre la stessa storia. Pretende cocktail gratis per lui e per chi vuole far colpo. E Lorenzo si arrabbia. É una scena comica. É così strafottente. Ma non lo fa apposta. Lui è così. Non vuole fare niente - Monic mentre cerca di spiegarmi come stanno le cose lo guarda e ho come l'impressione che ha una cotta per Roberto. <<Bene. Che ne pensate di spostarci da un'altra parte? >> certo! Ora che Roberto non è più qui,non c'è motivo di rimanere ancora.
Ci alziamo e ci organizziamo con le macchine. A me spetta di stare con Monic e Noemi. Mi avvicino alla cassa da un tizio con un braccio tutto tatuato e con un piercing sulla lingua.
<<Io pago un..non so come si chiama...>> Lorenzo si avvicina e gli fa cenno di spostarsi.
<< Lorenzo scusami,ma non so come si chiama il cocktail. L'ha preso Roberto per me...posso chiedere a
lui?>> mi giro e lo vedo dietro al bancone che flerta con una bionda. E ci credo. Questa poteva uscire anche nuda?! Sarebbe stata la stessa cosa.
<< No. Meglio non disturbarlo per ora. Meglio che mi calmo un pó prima di prenderlo a calci nel sedere. É possibile che sia sempre così? >> si pulisce le mani in un pezzo di stoffa e lo guarda divertito. Non riesco ad immaginare tutti e due che litigano. Sembrano due fratelli.
Mi blocco sul suo braccio e sto cercando di capire cosa c'è scritto. Non mi ero accorta che aveva un tatuaggio prima. Lui se lo guarda poi guarda me e sorride. Che brutta figura! Perché non posso essere come tutte le altre ragazze? Le altre sembrano che sanno come comportarsi mentre io non faccio altro che arrossire e cercare di unire quattro parole per formulare una frase che abbia almeno un senso logico. << Non ti preoccupare Bea. Offre la casa e non accetto rifiuti. State andando via? >> mi chiede cercando gli altri e cambiando discorso.
<<  Ti ringrazio per il coc...vabbe mi hai capito.  Si ci stiamo spostando.>>
Tu non vieni?
<< Ok. Allora ci vediamo Lunedì. Stai attenta furia!>>
Mi allontano con un calore improvviso,probabilmente deve essere colpa del cocktail,e un sorriso stampato sul viso. Quel nomignolo? Certo é il mio cognome. Ma il modo in cui l'ha pronunciato mi ha fatto ribollire il sangue e per un attimo mi sembra di non toccare per terra.
Siamo andati in giro per locale tutta la notte e Roberto si uní a noi dopo un pó. Speravo che in qualche modo potesse raggiungerci anche Lorenzo ma cercavo di non pensarci.

<<Ciao Bea. Dove sei stata? >> sono le quattro di notte. Non posso crederci che mio fratello mi ha aspettato sveglia. Non mi fa entrare neanche che già è con il mitra puntato.
<< Ciao fraté. Niente in giro con le mie colleghe. E tu? >> si sta imbottendo di pane e nutella. Ha uno strano sguardo. Come se volesse chiedermi qualcosa? <<Tutto bene?>> gli chiedo sperando che non gli sia successo niente di che.
<<Sì tutto bene. Sai dove è stata la mamma? >> Bingo!Ecco cosa gli passava per la testa. É curioso di sapere dove è stata. Credo che lo fa perché non vuole spostarsi da questo posto. Siamo talmente stanchi di cambiare città.
É stressante,soprattutto per lui,perché ogni volta diventa sempre più difficile trovare lavoro. Vorremmo tutti sistemarci mentalmente, chiamare "casa" un posto e rimanerci. Spero che coprire la mamma non significa spingerla in una direzione sbagliata.
<<Sì. Aveva una riunione di lavoro>> nel frattempo affretto il passo per andare nella mia stanza e sto vicino la porta per ascoltare i suoi movimenti. Non voglio che viene qui altrimenti mi verrà difficile mentire. Ma per mia fortuna rimane in cucina e mi tranquillizzo.
Metto il mio pigiama preferito che mi ha regalato la nonna,mi lavo i denti e corro a letto. Non faccio altro che pensare a questa sera sperando che mi inviteranno un' altra volta. Sono stata davvero bene.
Prendo il telefono e mando un messaggio a mio padre scrivendogli che mi manca molto. Sto per posarlo quando il telefono emette un suono. Devo dormire. Sono stanca. Non sono abituata a fare così tardi. Un messaggio. Sarà mio padre. Lo apro e leggo: "Mi sono memorizzata il tuo numero. Spero non ti dispiaccia. Dormi bene furia. Lorenzo"
Oh... my. ....God...!

Ti Ho Trovato [IN REVISIONE E AGGIORNAMENTI]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora