Settimo

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<< Signor Mondo. >> tengo lo sguardo basso e le lacrime iniziano a invadere il mio viso. Non riesco nemmeno a parlare perché rischio solo di balbettare. <<Int..anto voglio ri..ringraziarla per aver condiviso con me questa storia. Sono sicura che sua moglie é molto fiera di lei e del suo amore. Non riesco a trovare le parole giuste...>> il Signor Mondo mi prende la mano e mi accorgo che anche a lui gli erano scese qualche lacrima. <<Le sono molto grata. Voglio che lei sappia,che può fidarsi di me. Che può contare sul mio appoggio. Non ho assolutamente voglia di deluderla. È una bravissima persona e sono contenta di lavorare per lei e con lei. Sarebbe un onore se si dedicasse un pó a me e che mi insegnasse un pó del suo sapere. Voglio mettercela tutta.>> adoro già quest'uomo.
<< Certo Signorina Beatrice. Da quando mise piede nel mio ufficio la osservai molto e per un attimo,dal modo in cui descriveva ciò che sentiva quando leggeva,mi sembrava di sentir parlare mia moglie. Lei era così. Adorava leggere e riusciva a trasmettere questo suo amore agli altri. Così si inizia. Io le insegneró il resto. Adesso usciamo di qui prima che Lorenzo comincia ad urlare.>> Sono un pó frastornata.
<< Ah. Eccovi. Credevo che te ne fossi andata Bea. >>
<< Tranquillo. Sono qui! Avevi bisogno di qualcosa Lorenzo? >> abbozzo un sorriso di imbarazzo sperando che non se ne accorga.
<< Sì. Avrei bisogno di una mano. Sono arrivati dei scatoloni pieni di libri. Potresti scendere giù e dettare a Monic i codici così li metto in magazzino? >> lo guardo e annuisco.
Non riesco a non fissarlo. Si é tolta la giacca e la sua camicia non nasconde certo il suo fisico. Anzi. É così aderente che non lascia spazio all'immaginazione. Quei muscoli che tentano di uscire da quel piccolo strato di tessuto non fanno altro che gonfiare ogni volta che prende uno scatolone. Quelle mani così grandi e perfetti riescono a prendere tutto ciò che vuole. Posso stare qui ancora a guardare? É terribilmente sexi vederlo senza alcuna fatica alzarsi ed abbassarsi. Quasi quasi mi metto seduta sopra uno scatolo.
A fine giornata,tra pause,spuntini vari e occhi puntati su di lui,ho già finito di dettare la lista dei codici e Lorenzo é riuscito a scendere tutti quei scatoloni. Chiudiamo tutto e andiamo.

Arrivata a casa trovo mia mamma a letto e un biglietto sopra la scrivania di Antonio: Non aspettarmi sveglia.
Non ho voglia neanche di mangiare. Così prendo il libro e inizio a leggere. Sono le tre quando mi addormento e inizio a sognare una donna bellissima e un uomo in ginocchio che le chiede di sposarla. La donna in lacrime e emozionata gli risponde che era contenta di diventare la Signora Mondo.

I giorni trascorrono veloci e a volte mi perdo tra i libri. Quando nessuno ha bisogno di aiuto ne approfitto per leggere qualche trama,e devo dire che mi soffermo spesso e per lunghi minuti.
Ho creato un bel rapporto con Monic. É una ragazza di poche parole ma dirette. Quando ho dubbi vado da lei e non dice mai di no,é sempre pronta ad aiutarmi. Parliamo molto e ridiamo spesso. Non credevo di ambientarmi così velocemente.
<<Ehi Bea ti volevo chiedere. Che fai questa sera? >>
<<Questa sera?? Niente di particolare. Perché? >> avevo pensato di arrivare a casa e guardarmi qualche film strappalacrime,ma se ha in mente qualcosa di diverso per me va benissimo.
<<Oggi è Sabato e noi,visto che domani non si lavora,andiamo in giro per locali a bere qualcosa. Ti va di unirti? >> certo. Sarebbe un motivo in più per fare conoscenze. E poi la serata con Monic sarà divertente.
<<Certo. Mi farebbe piacere.>>
<< Ottimo. Passo a prenderti io. Scrivimi subito su un pezzo di carta l'indirizzo e alle dieci sono sotto casa.

Arrivata a casa trovo mia mamma al settimo cielo con la musica ad alto volume intenta a prepararsi.
<<Mamma che fai? Stai uscendo?>> mi manca uscire con lei. Non finisce mai di sorprendermi. Una volta era talmente ubriaca che stava cercando di fare amicizia con un uomo per farlo uscire con me. É stata una serata poco divertente perché il suo piano era fallito ed era talmente delusa che piangeva disperata. L'ho praticamente trascinata a casa. E l'indomani non ricordava niente. Peccato che io si!
<< Sì. Ma non dirlo ad Antonio. Lui é convinto che sono ad una runione di lavoro. >>
Antonio da quando è andato via papà è diventato super protettivo. Pretende di sapere tutto della nostra vita ma noi non dobbiamo sapere niente della sua. A quanto pare esce con una certa Naomi. L'ho scoperto da poco.
Mentre lui era in doccia,ricevette un messaggio:" Ti ringrazio per la splendida giornata. Spero di passarne tante altre". Non ha mai portato una ragazza a casa perché dice che porterà solo la "fortunata"che diventerà sua moglie. Che carino! Chissà dove è adesso?!
Non riesco a non smettere di ridere perché è davvero il colmo che una mamma si nasconde dal figlio.
Da quando siamo a Palermo non sono uscita molto e quindi non ho molti amici,anzi per dirla tutta non ne ho. Quelli che avevo sono a Londra e con Antonio non esco perché dice che i suoi amici potrebbero provarci. Quindi sono davvero contenta di fare qualcosa questa sera. Ne ho di bisogno.

Apro l'armadio e non so cosa mettermi. Alla fine opto per un vestitino grigio a maniche lunghe che mi cade perfettamente ma che lo alzo un pó mettendo un cinturino,facendo così risaltare le mie curve. Stivaletti bassi neri e giubbino di pelle. Apposto! Credo di essere semplice ma carina. Non so nemmeno dove andiamo quindi preferisco mettermi scarpe basse per evitare di risultare eccentrica. Sono talmente gasata che ho dimenticato di memorizzare il numero di Monic. Quando prendo il bigliettino per memorizzarlo mi cade il telefono,si spegne e si toglie la batteria. Perfetto!
<< Cazzo!>> lo prendo << Monic sta per venire. Proprio adesso mi doveva cadere?Ecco appunto...>>
Sento il clacson di una macchina e mi affretto a scendere le scale velocemente. Corro verso una Audi a7,almeno così sembra. Possibile che Monic abbia questa macchina? Apro lo sportello e mi siedo.
<<Ciao Monic..ma...tu che ci fai
qui? >>
Davanti a me non c'è Monic.

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