Undicesimo

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<<Deve scusarci Signorina Beatrice.>> il suo viso è triste e riesce a stento a parlare. <<Mio nipote è fatto così.  Vedrà che presto si renderà conto che è un idea geniale.>>

Per tutta la settimana non faccio altro che lavorare,cercando di non pensare alla conversazione dentro quell'ufficio. Non posso credere che Lorenzo pensi che io voglia approfittare dello studio di registrazione per un capriccio.
Lo vedo girare per i piani,sempre al telefono e sempre nervoso. Non fa altro che evitarmi e ogni sera va via prima,sicuramente per non salutarmi. Come fa ad essere così insensibile?

Oggi è Sabato e decido di rimanere a casa nonostante Monic mi ha invitata ad unirsi di nuovo a loro. Quella sera mi sono divertita così tanto che speravo mi invitassero un'altra volta ed ora che è successo, non ho completamente voglia di vederlo. Devo tenermi al passo con i tempi e finire presto questo libro. Il Signor Stefano mi ha affidato un compito. A fine mese devo consegnargli una relazione di tutti i libri che ho letto con i miei commenti. Quindi ne approfitto per leggere.
Mia madre è sopra da mia nonna e mio fratello è uscito quindi mi concentro appieno approfittando del silenzio.

<<Bea. Svegliati tesoro. Sono le tre. Vai a letto. >> apro gli occhi e focalizzo una sagoma. Che ci fa in piedi mia mamma di fronte a me? Non mi sono resa conto di essermi addormentata. Ho il libro aperto appoggiato sopra la pancia. Ne ho letto metà e sono crollata,a hanno vedo. Mi alzo e mi distendo a letto. Leggo sul display che c'è un messaggio. Lo apro: "Ti aspettavo. Come mai non sei venuta?". Mi alzo a sedere dal letto,un pó incredula. Adesso sì che non ho più sonno. Leggo l'ora e mi accorgo che è di 10 minuti fa quindi mi affretto a rispondere. " Non mi andava". Che gli importa il motivo per cui non ci sono andata? Di sicuro non si starà di certo annoiando.
" Non dirmi che sei arrabbiata con me per l'altro giorno?" è da cinque giorni che mi evita,non che io tenga il conto,però come può stupirsi che gli tengo il broncio? Devo far finta di niente.
"A che ti riferisci? " prendo un respiro profondo e aspetto una sua risposta.
"Sai benissimo a cosa mi riferisco. Non fare finta di niente furia. Vorrei proprio parlarti di questo. Ti va di incontrarci domani pomeriggio?"
"Solo se posso offrirti un gelato?" rispondo. Spero di avergli strappato un sorriso. Riesco ad immaginare lui che si porta i capelli all'indietro e guarda il telefono. Non riesco ad essere dura. Ci sarà un motivo per cui lui ha reagito in quel modo e desidero tanto saperlo. Non devo mettergli pressione. Ha deciso di parlarne e io sono pronta ad ascoltarlo. Forse non è giusto mettersi tra loro e mettere lo zampino in una cosa che non mi riguarda. Ma ormai ci sono dentro e devo sapere cosa gli frulla per la testa.
"Ok furia. Ci sto. Adesso devo andare. Roberto ha buttato tutti i bicchieri a terra. Furia ti auguro una dolce Buona notte."
Rimango con il telefono in mano incapace di rispondere. Questa notte sarà un'altra notte molto lunga.

Finalmente è mattina e come immaginavo non sono riuscita a dormire. Altro che dolce notte Lorenzo. Non sono riuscita a toglierti dalla testa.
Pranzo al volo con mia madre e corro a lavarmi.
Mi immergo nella vasca facendomi travolgere dall'acqua calda e dal profumo di cocco. Devo rilassarmi e ho bisogno di venti minuti pieni tutti per me. Rilasso i muscoli e chiudo gli occhi. Faccio mente locale di ciò che devo dire riguardo la radio e spero di essere convincente. Uno stretto allo stomaco basta per dirmi che non sarà una semplice chiacchierata di lavoro. Sono confusa. Anche limitandomi a parlare con quel ragazzo mi mette in agitazione. Non credo che mi piace..cioè non lo so. Non ho un prototipo di ragazzo,forse perché non ne ho mai avuto tanti. Il mio flirt più lungo è stato con Manuel a Londra ed è durata una settimana,non credo neanche che possa definirsi una storia. Insomma non sono molto brava a parlare con loro. In tutti questi anni non ho trovato una persona interessante per cui condividere tutto.
Sono ancora con l'asciugamano addosso con l'armadio aperto. Dopo un'ora mi ritrovo ancora indecisa. Non è un appuntamento. Quindi perché allarmarsi cosi tanto? Alla fine seguo l'istinto e decido di indossare un pantaloncino a jeans,maglia beje,un cardigan un pó lunghetto color cammello e stivaletti. Molto casual e comoda soprattutto. Finisco di truccarmi e spruzzo il mio profumo preferito. Ci siamo!Sono pronta.
Neanche a farlo apposta ricevo un messaggio da Lorenzo,mi aspetta giù.
<<Mamma sto scendendo>>le dò un rapido bacio e corro alla porta sperando che non mi faccia domande. Anche perché cosa dovrei risponderle? Siamo solo colleghi,no?
<< Chi è che porta quella meravigliosa macchina?>> chiede sporgendosi dalla finestra e vedendo l'auto parcheggiata.
<<Mamma entra subito. La smetti di guardare?>> sorrido ed esco. Sperando che non mi faccia fare brutta figura urlando dalla finestra. Invece si affretta ad arrivare alle scale sbattendo le mani con forza.
<< Mamma è un pomeriggio tra colleghi. Non aspettarmi per cena.  Rilassati.>> si mamma non ti agitare. Già basto io che sono in preda al panico. Solitamente parlo molto con lei ma non c'è niente tra me e Lorenzo. Quindi perché farne una faccenda di stato.
<<Pomeriggio tra colleghi? Certo.>> la sento sghignazzare e non faccio altro che sorridere pensando alle sue cene di lavoro.
Quando scendo trovo Lorenzo appoggiato alla sua macchina,con le mani in tasca. Cammino verso di lui e lo guardo. Ha un viso pulito con un filo di barba e un sorriso da togliere il fiato. Indossa una camicia a jeans e un pantalone verde mimetico. Mi guarda e si sposta il peso da un piede all'altro toccandosi i suoi meravigliosi capelli. Ha una bellezza particolare. Non è di certo il tipo che passa inosservato. Soprattutto perché ha quegli occhi così particolari,che quando ti guarda sembra che riesca a  leggerti dentro.
<<Ehi furia. Dormito bene? >> si avvicina sulla mia guancia dandomi un leggero bacio e io cerco di ispirare quel dolce profumo che emana la sua pelle. Rimango per un attimo paralizzata dal suo tocco ma cerco di mantenere un certo autocontrollo. Anche se in sua presenza dubito che riesco a mantenerlo.
<<Sì grazie e tu?>> certo come no!
<<Benissimo>> rimarrei ore a fissare il suo sorriso perfetto. Saliamo in macchina e mi accorgo che nonostante sia abbastanza larga mi manca l'aria. Stare a pochi centimetri da lui non fa altro che aumentare questi brividi che mi percorrono la schiena. Si mette gli occhiali da sole e inserisce la cintura.  È così figo. Le sue labbra sono abbastanza carnose da farmi girare la testa. Devo distrarmi. Alzo un pó il volume del cd che è inserito e partiamo con la musica a palla di "Maluma- carnaval ".
Chi l'avrebbe mai detto che ascolta questa musica? Mi fisso le mani e non riesco a non ridere. Quando alzo gli occhi e lo guardo vedo che sposta la testa si e giù divertito e muove il braccio a ritmo di musica. Così mi sciolgo e inizio anche io a ballare mettendomi le labbra a mo di bacio.
<<Ehi furia. Cosa è questa funcia? Mi piace. Dai su le mani..su...su..>> inizia a far finta di essere un dj e devo dire che è un dj strafigo. La giornata insieme è appena iniziata e devo dire che inizia davvero bene.  Lascio liberi i pensieri e inizio a canticchiare: "la vida es un y es un Carneval". Lui mi guarda e appena si ferma al semaforo mi prende la mano e prova a fare un onda con le braccia cercando di farmi continuare. Facciamo così fino a quando non diventa verde ed è costretto a ripartire con le macchine in coda che suonano. Finiamo per ridere come dei matti.
Appena la canzone finisce Lorenzo abbassa il volume e si alza gli occhiali.
<<Allora Lorenzo dove stiamo andando?>> vorrei che fosse sempre così. È un ragazzo molto divertente. Capisco che al lavoro bisogna essere molto diligenti e precisi,soprattutto lui con le sue responsabilità ma se provasse a sciogliersi tutti noterebbero questo senso dell'umorismo e probabilmente ne gioirebbe anche la libreria. Insomma questo tipo di lavoro richiede anche questo o sbaglio?

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