1. Fuga

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Lasciai la città, scappai lontano da Star City, avevo inscenato la mia morte e quella di Arrow, e ora l'intero mondo doveva pensare che né Roy Harper né Arrow fossero vivi.
Il difficile fu dire addio alla squadra: a Oliver, Diggle, Laurel, Felicity.. ma soprattutto a Thea. Abbandonare Star City voleva dire abbandonare la mia vita, dovevo diventare un'altra persona, non potevo essere né Roy né Arsenal, per lo meno per un pò. Trovai lavoro da un meccanico a Sea City,  città marittima nella West Coast. Certamente non mi mancavano alcuni aspetti di Star City, in quei anni era diventata una città pericolosa, e l'aria era diventata invivibile. Non posso dire lo stesso della mia vita, le prime settimane lontano dalla mia Città furono dure, dormivo poco, sentivo la mancanza dei miei compagni, e sentivo il cuore pesante. La vita che facevo lì mi annoiava, non ero abituato a vivere senza scontri, inseguimenti, archi,frecce e pistole. Vivevo una vita normale, il mio nuovo nome era Ronald Drake, Felicity si era occupata di ogni cosa al riguardo, e grazie a lei potevo vivere in regola e senza poter essere riconosciuto da nessuno.
Sea City era una città calma, poco caos, poca malavita, si viveva senza grandi pericoli . Famosa per il suo porto, uno dei più grandi d'America, aveva spiagge fantastiche, con acqua di un blu intenso, e sabbia sottile d'oro lucente. In estate diventava raduno per i ricchi d'America in ferie, e per tante famiglie oneste e benestanti che volevano riposarsi, mentre in inverno era una città mite, ma comunque popolata.
Come dicevo la mia vita mi annoiava e più il tempo passava più la voglia di ricostruirmi un costume e riniziare a vestire i panni di Arsenal cresceva in me.

 Era circa Gennaio, erano passati un pò di mesi dal mio addio a Starling, avevo conosciuto pochi mesi prima un certo Billy Hakerson, in una birreria nei pressi della 22th street. Era un funzionario della Wilthmore Company, famosa industria con sede a Sea City produttrice di robotica e alta tecnologia per l'esercito Americano. Sinceramente non ricordo molto del nostro incontro, ero un pò ubriaco, ma ricordo che a un certo punto della serata mi diede l'indirizzo della sede dell'industria e mi disse di venirlo a trovare, forse mi avrebbe potuto dare una mano, ma prima dovevo conoscerlo meglio. 

Fu difficile decidere se agire o restare fermo e continuare la vita a "un binario", quella senza maschere o travestimenti, quella senza frecce e archi. Dovevo pensarci, anche per il bene della città,  non la conoscevo ancora molto,  sapevo che aveva alcuni quartieri da evitare, ma non mi ero mai informato veramente. Decisi di visitarne qualcuno.  Mi diressi verso Prisoners Guardier, uno dei peggiori quartieri di Sea City. La mia casa si trovava in un quartiere benestante della città, Sandland, e per arrivare a Prisoners Guardiers dovevo attraversare l'intera città. Devo dire che il mio disinteresse nei confronti di quel posto era dovuto soprattutto al mio passato: inizialmente non credevo fosse possibile ricreare ciò che avevo vissuto a Star City, Sea mi sembrava una città troppo mite e benestante per esser popolata da malavitosi. Le strade del centro erano molto belle, ben differenti da quelle di Star City, le avevo viste poco e notate per nulla quelle rare volte che ci passavo, grandi palazzi ben costruiti e mantenuti, alcuni completamente di vetro, altri vecchio stampo stile '900. Il centro era ben curato, per nulla sporco o deturpato. Quando arrivai nella periferia, ai confini della città, quindi non verso il mare, notai come le cose cambiassero e la città cambiasse faccia. Le strade erano trascurate, popolate da Clochard, si sentiva la povertà nell'aria. Quel posto mi ricordo The Glades, avvertì una strana sensazione pervadermi il cuore, sembrava quasi dolore. Ero arrivato circa alla metà di una lunga via, quando notai un ragazzo intrufolarsi in una finestra di un piccolo palazzo sulla mia sinistra. Sterzai, scesi dalla moto e mi arrampicai dopo che era entrato dalla finestra aperta. Ora era davanti a me ,indossava un passamontagna. Si girò e appena mi vide tirò un pugno all'altezza del mio volto, mi abbassai schivandolo, ora avevo la possibilità di contrattaccare: mirai e colpii prima il fegato e poi il diaframma, il ladro si piego a terra senza fiato, lo colpii sul volto con un calcio, perse i sensi. Chiamai la polizia dal telefono del ragazzo e scappai.Mi mancava quel lavoro e volevo riprendere la mia vecchia vita, l'indomani sarei andato a far visita alle Industrie Wilthmore, forse li avrei trovato qualcuno in grado di darmi una mano.

Arsenal - L'alba di un nuovo eroe Where stories live. Discover now