•CAPITOLO 27•

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Appena allontanatici da quello che ho definito paradiso terrestre il mio cellulare comincia ad emettere una serie infinita di suoni.
Tutti messaggi che mi avvisano che hanno provato a chiamarmi e io non ho risposto.

Cinque chiamate perse sono da parte di Lexie.
Sicuramente vorrà sapere dove sono andata a nascondermi stavolta.
Sorrido e scorro per vedere di chi sono le altre chiamate.

Mi si blocca il respiro, mi manca l'aria.

Undici chiamate perse di mio padre, ventitré di Travis.
Stanno provando a contattarmi dalle nove di questa mattina e io non sono mai stata raggiungibile.
Guardo l'ora manca poco per le 15:10.
Un brivido di freddo in una giornata afosa percorre il mio corpo.
Il famoso sesto senso si impossessa di me.

"Corri Thomas! Corri ti scongiuro " lo supplico mentre le lacrime riempiono i miei occhi.
"Cosa sta succedendo?" chiede spingendo sull'acceleratore.
"Non lo so, sto provando a chiamare Travis e mio padre ma non mi rispondono.
Hanno provato a contattarmi ma evidentemente il segnale lì era troppo debole e dava non raggiungibile. Corri ti prego!".
"Più di così non posso. Finiremo con lo schiantarci."

Inizio a pregare in silenzio sperando che qualcuno lassù mi ascolti.
Deve assolutamente ascoltarmi per una volta.

Lo schermo del cellulare si illumina mostrandomi il nome di mio fratello.
"Travis cosa sta succedendo?" rispondo con il cuore in gola temendo la sua risposta.
"Jessie torna a casa più in fretta che puoi, la mamma ti sta aspettando ".
Non è il solito Travis scanzonato, il suo tono è quello di una persona a cui è appena caduto il mondo addosso.
Piango fiumi di lacrime.
La mamma mi aspetta.
Sapevo che non mi sarei dovuta allontanare.
Sapevo che non l'avrei dovuta lasciare.
Un week-end di passione e serenità si sta trasformando in un incubo.
Tutto troppo bello per poter durare.

"Ti pr-prego co-corri dalla mia ma-mamma" riesco a sussurrare balbettando tra le lacrime.
Mi prende la mano e la stringe alla sua senza proferire parola.
Guida così per tutto il tragitto.
È il momento più lungo della mia vita.
Ho l'impressione che la macchina prosegua con una lentezza esasperante.
Mi sembra che il viaggio stia durando un'eternità perciò sobbalzo quando finalmente vedo sbucare la mia villetta.
Sono le 16,45.
Abbiamo impiegato più di mezz'ora in meno rispetto al viaggio di andata  e invece a me è sembrato infinitamente lungo e lento.
Scendo dalla macchina e mi catapulto in casa.

Nel salone trovo il medico che in tutti questi anni l'ha seguita con devozione nella sua lunga battaglia.
Sta parlando con alcuni nostri parenti e vicini.
Nel corso di questi anni è diventato un grande amico di famiglia.
Il suo volto è segnato dal dolore.
'Il coraggio di questa donna non l'ho mai visto. Mai un lamento, mai un perché, affronta tutto con il sorriso sulle labbra. Ha messo la sua vita nelle mani di Dio. Sia fatta la sua volontà ripete a chi le chiede come va' ha sempre detto di mia madre 'la stimo molto e spero che ce la faccia a vincere perché ha troppa voglia di vivere '.
Caro dottore la mamma ha perso.
Lo so.
Me lo dicono i tuoi occhi.
Appena mi vede allarga le sue braccia per stringermi forte a lui.

"Mi dispiace " mi mormora tra i capelli.
"È... È morta?"
"Sta morendo. Il suo cuore è stanco, sta cedendo. Le continue chemioterapie lo hanno indebolito molto. Non è il suo male che la sta uccidendo ma è il suo cuore che è arrivato allo stremo. Consolati pensando che stava soffrendo tanto, troppo anche se lei ha sempre cercato di non farvelo notare. È stata una combattente, un grande guerriero ma non sempre le guerre si vincono. È andata così. Nessuno, nemmeno il miglior medico del mondo, può fare qualcosa per lei ora. Solo Dio può alleviare la sua sofferenza nel suo regno. Corri da lei. Ti sta aspettando, ti cerca disperatamente".

Ho il cuore lacerato.
Sta morendo.

Arrivo alla camera dei miei genitori e mi blocco sulla porta davanti alla scena che mi si para difronte.
Mio padre in ginocchio per terra accanto al letto di mia madre piange mentre lei lo supplica di non lasciarla morire.
"Ti prego Mark, non voglio morire, non lasciarmi morire, ho paura. Ti prego, ti prego ". Percepisco la disperazione di mio padre davanti alla sua impotenza di fronte alla morte. La stringe stretta e la bacia sulle labbra come fanno tutte le persone che si amano.
Mia nonna esce di corsa dalla camera.
È distrutta.

Oltre il buio (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora