capitolo -20-

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"Dico a tutti che sto bene,ma è una farsa. Ormai vivo nel panico ho preso la cittadinansia." -fred de palma

Li invitai tutti ad entrare in casa,Salvatore sembrava impaurito. Gli diedi un piccolo colpetto sulla spalla,come per invitarlo a salire di sopra,lui colse il messaggio e cominciò a salire le scale. Dissi a Stefano che andavo con lui a parlare e mi lasciò un bacio leggero sulle labbra.

Salii le scale e vidi Salvatore già seduto sul nostro letto con le braccia appoggiate sulle ginocchia e le mani che reggevano il suo cellulare. Appena mi vide fece un mezzo sorriso e infilò il cellulare nella tasca posteriore del suo jeans chiaro. Mi accomodai accanto a lui che si irrigidì,sembrava in ansia.

Poggiai la mia mano destra sulla sua esile gamba,sembrava un pochino più calmo. Mi guardò negli occhi e ridacchiò.
'Perché ridi scemo' risi anch'io
'Perché sei buffa quando cerchi di fare la seria' qui scoppiò in una forte risata accompagnato da me. D'un tratto mi fermai,stavo perdendo la strada. Dovevo parlare di ciò che è successo,non di quando sia poco convincente. Mi fermai e lo guardai mentre ancora rideva,era così dolce. Dissi
'Sal sai perché ti ho chiesto di venire qui?' Annuì
'Bene;mi spieghi un po'?'
'Non mi va Marta,ho voglia di divertirmi con voi'
In fondo aveva ragione,ma non potevo trattarlo come se fosse successo nulla.

Scendemmo le scale uno dietro l'altro in completo silenzio. Quando feci l'ultimo scalino vidi che non c'era nessuno il casa,così ne approffitai per chiamare Stefano, non mi andava di stare a casa da sola con Salvatore,perché sapevo che gli avrei fatto venire i nervi. Sfilai in cellulare dalla tasca dei miei pantaloni e sfogliai i contatti;mi soffermai su "mio" e chiamai.

Dopo tre squilli rispose,mi disse che era al parco vicino casa con gli altri. Misi giù dopo averlo salutato e colsi l'occasione per uscire con Salvatore. Gli chiesi dolcemente
'Sal,andiamo al parco qui dietro casa? Ci sono anche gli altri.' Sfoggiai un grande sorriso alla fine. Disse solamente 'okay' e si avvicinò a me appoggiando le sue mani sui miei fianchi per poi posare le sue labbra sul mio collo. Gli misi una mano sul petto e gli dissi
'S-sal..s-sal no è-è sbagliato.' Sorrise. Sussurró
'Non è sbagliato se ti fa venire i brividi.' In realtà non mi dispiaceva,ma amavo Stefano e non meritava di essere tradito. Lo allontanai con uno spintone e dopo essermi ricomposta uscii di casa,destinazione : parco.

My dream.||Stefano Lepri.||Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon