capitolo -16-

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Finalmente,dopo un'ora e mezza circa atterrammo a Parigi.

Essendo una ragazza dalla fervida immaginazione,immaginavo di trovarmi davanti la torre Eiffel appena scesa dall'aereo,e devo dire che rimasi delusa quando mi resi conto che non era così.

Presi la mano di stefano e la strinsi forte,ultimamente lo sentivo distante,distaccato da me.

STEFANO P.O.V

La devi lasciare.
Il mio subconscio mi tartassava con questa frase. Si,io volevo proteggerla. Io non sono quel tipo di ragazzo che la possa rendere felice,io ho un passato alle spalle che fa paura,ed io non voglio farla stare male. Prima o poi il mio passato sarebbe uscito fuori,quindi preferisco dirle tutto con dignità. Probabilmente crollerò quando le parlerò,ma io la amo da morire,e tutto questo lo faccio per noi. So gia che non sarei capace di starle lontano più di una settimana,eravamo troppo per stare lontani.
Eravamo come aria ed una mongolfiera,dipendavamo l'una dall'altro.

Se crollava lei,crollavo io.

Se piangeva lei,piangevo io.

Se lei rideva,io facevo lo stesso.

Perché alla fine ognuno di noi ha bisogno che un altro abbia bisogno di noi.

Ed io ho bisogno di lei.

MARTA P.O.V

Passarono in fretta le ore,ed era già ora di cenare. Vedevo stefano preoccupato,come se dovesse dirmi qualcosa,e ho paura sia grave.

Già immagino cosa voglia dirmi,mi lascerà,lo sento.

Giuro,non riesco ad immaginarmi una vita senza lui,senza le sue mani,senza i suoi abbracci,le sue labbra,i suoi occhi così profondi dove mi perdevo sempre. Le sue carezze sulla mia nuca,che mi davano sicurezza. Questo era lui. Lui era la mia felicità.

Immersa nei miei pensieri,seduta sul letto mi scese una lacrima,io non potevo immaginare una sola ora costretta a rimanergli lontano.
Stefano si accorse della mia crisi mentre messaggiava con il cellulare,ma era troppo preso,così si girò verso di me,mi guardò di sbieco e riprese a fare ciò che stava facendo.

Stiamo scherzando spero. Mi sta prendendo per il culo.

Mi alzai di scatto e andai verso la porta sbattendola con forza dietro di me,che odio. Era un bipolare di merda,prima dice si poi dice no. Prima felice,poi triste. Ed io ero il cagnolino di turno,sempre pronta a stargli attaccata al culo. Eh no,adesso basta.

Anche a parigi,inagurai il mio primo pianto isterico sotto una pianta dai fiori rosei,era davvero bellissimo quel posto. Mi ero allontanata molto dall'albergo,in modo che se mai Lepri si scomodasse a cercarmi,non ci sarebbe riuscito. Si,lo ho chiamato Lepri. Tendo a chiamare per cognome le persone che mi fanno alterare i nervi o chi mi stava sul cazzo.

Rimasi li sotto con il cellulare e le cuffie per due ore buone,era così tranquillo li,e non avevo intenzione di tornare in quella camera di merda. No. Piangevo ormai da un po',finché gli occhi bruciavano in un modo insopportabile e il mal di testa mi uccideva. Misi la riproduzione casuale e iniziai a camminare senza meta,perché stare li a deprimermi mi uccideva di più.

Partì "touch and go" di Ed Sheeran,amavo quella canzone,ma non rispecchiava il mio stato d'animo. Tendevo spesso ad ascoltare musica che rispecchiava il mio stato d'animo,mi faceva sentire meno sola. Così mandai avanti ed eccola li.
"I'm just a sad song."

Camminando per un bel po',arrivai a Notredame,il vero problema era tornare indietro,sempre se sarei tornata indietro.

Notai una notifica su whatsapp.

Lepri. Alla buon'ora insomma

Il messaggio mi spiazzò.

《Marta io torno in Italia,se hai intenzione di tornare in hotel ti spiego,sennò fai quel cazzo che ti pare.》

FAI QUEL CAZZO CHE TI PARE?

Non so memmeno dove cazzo sono.

Lo chiamai titubante,ma avevo bisogno di un passaggio.

Tuun..
Tuun
Tuun..
Tuun..
Vodafone,servizio di segreteria telefonica.

FANCULO

Lo richiamai altre tre volte,e alla quarta Gesù Cristo decise di rispondere.

Non gli diedi il tempo di parlare.

'Senti lepri,se pensi che io debba starti attaccata al culo ogni volta che decidi di fare il principe ti sbagli okay? Fa poco il desiderato carino,che sei in torto marcio e io che ti ho pure cercato! Volevo solo dirti se vieni a recuperarmi al Notredame,ma immagino che mi dirai "arrangiati" quindi mi arrangio. Avanti lepri,dimmi le tue solite stronzate! '

Eccheccazzo. Forse ho esagerato,ma mi ha davvero fatto girare i coglioni.

Sospirai,e iniziò a parlare

'Marta,io non stavo facendo il desiderato,stavo semplicemente editando e di conseguenza non ho potuto rispondere. Ma quando ti hai bisogno tutti devono essere pronti al tuo serivizio! La vita non funziona così amor..Marta. Adesso arrivo a prenderti.'

'Vaffanculo lepri.'

Misi giù. Era la prima volta che litigavamo così,e mi sentivo terribilmente in colpa.

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ANGOLO AUTRICE

CIAO GENTAH

981 PAROLE,AMATEMI,ORA.
VI ANO,ABBIAMO FATTO UN SACCO DI VISUALIZZAZIONI NELL'ULTIMO PERIODO,NON POSSO FARE ALTRO CHE DIRVI GRAZIE,GRAZIE GRAZIE!🍫💕

instagram: _josephinee.__

My dream.||Stefano Lepri.||Where stories live. Discover now