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Sig. Castlewind, lei lo sa qual è la più grande opera d'arte mai creata? No? Mio caro Sig. Castlewind, lei è molto buffo lo sa? Come può pensare a dei quadri o a delle sculture? Subito al sodo eh!? Come sempre!

Lo ammetto Sig. Castlewind ho un problema. Probabilmente un problema psichico. E sempre probabilmente, il fatto che gliene stia parlando fa di me ancora più soggetto a tale problema, o no? No, non si preoccupi Sig. Castlewind non mi dilungherò ancora tanto e no, non sto cercando una scusa per ciò che ho fatto, anche perché non ho bisogno di trovarne una!

La ragazza aveva appena concluso i tre anni di Università! Storia, che materia affascinante, non crede Sig. Castlewind? Anche io amavo la storia, soprattutto la storia greca e romana! Semplicemente fantastiche le loro culture pagane volte a venerare diversi e falsi dei! Ok, va bene! Era bella Sig. Castlewind, bella da poter fare impazzire chiunque, capelli castani, ricci, portati corti da un lato mentre dall'altro pendeva una grande ciocca che copriva uno dei suoi occhi da cerbiatto, grandi, marroni scuro e... Penetranti! La carnagione rosea, tipica dalle nostre parti, e la sua pelle, che non era "vellutata", mi faceva impazzire! Era sempre fredda, non soffriva il caldo e, anche in estate, se ti abbracciava potevi sentire il tuo corpo rinsavire dal caldo. La frequentai per un po', s'innamorò di me. Vidi in lei qualcosa di diverso, qualcosa di unico e speciale! L'occasione si presentò dopo tre mesi dalla nostra prima uscita, m'invitò a cena da lei. Soli soletti in sala, io la guardai mangiare, non toccai cibo per quella sera. A volte alzando la testa mi guardava e si metteva a ridere con quel suo sorriso a 32 denti bianco come il latte.

Sig. Castlewind, vede? Anche io sono un tipo romantico! Ah si? Lei crede? Probabilmente ha ragione Sig. Castlewind! Ma... Sinceramente avrei detto altre due parole Sig. Castlewind prima di arrivare a... Va bene Sig. Castlewind!

Ci trovammo subito dopo cena seduti sul suo letto in procinto di... Sig. Castlewind lei sa per che cosa! Devo? Ok! Seduti sul suo letto, in procinto di fare SESSO! Mi baciò, le sue labbra sottili color carne, niente rossetto quella sera e nemmeno un filo di trucco, tutto la rendeva ancora più bella ai miei occhi, ancora più perfetta! Fu quando tolse le sue labbra dalle mie che agii! Estrassi il coltello da cucina da dietro la schiena e le trafissi l'addome facendomi strada verso il torace con estrema lentezza per riuscire a vedere la sofferenza nei suoi occhi, passai successivamente a toglierle i vestiti di dosso lasciandola nuda sul letto bianco. Una volta fatta la svestizione operai sulle mani recidendole i tendini e tagliandole le dita una a una per sentire meglio il grido della sua voce piccola ma tanto potente in quel momento. In fine mi avvicinai a lei e delicatamente portai il coltello sulla gola e guardandola negli occhi feci scivolare la lama su quella pelle che tanto avevo amato. Il letto divenne color rosso e volendo strafare le diedi un ultimo regalo. Tinsi le mie mani col suo sangue e sui i muri della camera incominciai a disegnare fiori e spighe di grano, non sono mai stato bravo a disegnare ma a me bastò pensare a ciò che avevo in mente per sentirmi realizzato. La vista dalla porta di quella scena fu forte, rimasi li per circa dieci minuti a fissare ciò che avevo creato, seduto con gli occhi sbarrati!

Quelle urla, voce rauca e forte che non ebbi mai sentito prima da lei, i suoi occhi che pian piano si tingevano di rosso, le smorfie del dolore e la rassegnazione prima della morte...

Sig. Castlewind, prima di allora anche io gli avrei risposto con un nome di un quadro, ma ora non sono più della stessa opinione.

Creepypasta - First BookWo Geschichten leben. Entdecke jetzt