22. Punti di Vista

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E la gente parlò.

Ma che altro avrebbero dovuto aspettarsi? Katherine e Michael avevano dato spettacolo nel bel mezzo del parcheggio della scuola. E non era stata solo una stretta di mano o un abbraccio. Era praticamente stata una dichiarazione, sotto gli occhi scioccati dei professori e quelli increduli e curiosi degli alunni.

Nonostante fosse passato più di un mese da quando Michael aveva iniziato praticamente a perseguitare Katherine, la maggior parte degli studenti pensava che si fosse trattato di uno scherzo, o di una scommessa. I dubbi erano iniziati a sorgere. Tutti lo sapevano, a giudicare dalle sue passate relazioni Michael era un tipo che si stancava in fretta. Quindi arrivati a quel punto l'unica domanda che girava tra i corridoi della scuola da tre giorni, da quando i due avevano seriamente iniziato ad uscire insieme, era: cos'aveva di tanto speciale Katherine May?

Nessuno si era mai accorto della sua presenza, non era mai stata la protagonista di voci quindi non si spiegava come Michael avesse fatto a conoscerla, nonostante avessero diverse classi insieme, come dicevano i loro compagni non si erano mai scambiati un saluto. Alcuni pensavano fosse stato a causa di quel progetto di storia, mentre altri affermavano che erano stati costretti a farlo perchè stavano già parlando. In ogni caso, qualcosa in tutta quella faccenda puzzava.

Michael era il re del pettegolezzo, che le storie sul suo conto fossero vere o meno, a nessuno importava, il suo nome era sempre sulla bocca di tutti per un motivo o un altro. Katherine era il completo opposto sotto ogni aspetto, una studentessa la cui pagella presentava solo A. Mai stata vista ad una festa, con l'unica eccezione del compleanno di Camila a cui era comunque andata con Michael, mai stata richiamata nell'ufficio del preside, figuriamoci sospesa. Che ci trovava un ragazzo tatuato pieno di piercing e senza interesse per la scuola, in una timida secchioncella che dedicava la sua vita agli studi?

Michael era alla cima si una catena alimentare di cui la ragazza non sembrava far parte affatto.

«Per me si tratta di una scommessa.» Charlotte sentì dire ad una ragazza nei bagni. Se Michael era il re dei pettegolezzi, lei era la spia di corte, che la cosa avesse senso o meno per gli altri.

Il fatto che Katherine non fosse poi tanto conosciuta dal corpo studentesco aveva i suoi vantaggi, almeno per ora nessuno sapeva che lei e Charlotte erano amiche, quindi la mora riusciva ad ascoltare senza problemi tutte le conversazioni che le persone avevano sulla sua migliore amica e il suo nuovo ragazzo.

Nonostante Katherine non sapesse niente di quella macchina che erano i pettegolezzi, Charlotte ne conosceva ogni ingranaggio, riusciva sempre a trovarsi nel posto giusto al momento giusto, e a depistare le persone se iniziavano ad avvicinarsi alla verità. Lei ormai sapeva bene di come Michael avesse iniziato a provare interesse per la sua amica dopo l'"incidente" dell'allarme antincendio, ma se anche altre persone fossero arrivate a quella conclusione il ragazzo rischiava una nuova sospensione o, molto probabilmente, l'espulsione e anche Katherine avrebbe dovuto affrontare dei problemi per aver mentito al preside. Ovviamente la cosa sarebbe stata spiacevole per entrambi.

Vide due ragazze uscire da uno stallo, l'odore del fumo distinguibile nonostante avessero provato a coprirlo con del profumo.

«Vi sembra tanto improbabile che a Michael piaccia quella ragazza?» chiese, fingendo di non ricordarsi il suo nome. Le due si scambiarono uno sguardo divertito, per poi voltarsi verso di lei con dei sorrisetti perfidi.

«Tu non sai di chi parli.» la schernì la più bassa. Una moretta dal viso spigoloso e vestiti che sarebbero stati meglio in una discoteca, piuttosto che sul suolo scolastico.

«Illuminami allora.» rispose lei, gettando il fazzoletto con cui si stava asciugando le mani e incrociando le braccia al petto. Quelle tipe iniziavano ad irritarla.

Rumors || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora