Capitolo 7 -Sabato-

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Maia

Ho passato la serata più bella della mia vita!

Spensierata mi sono divertita insieme ai miei amici ed ho anche rimediato un appuntamento con uno dei ragazzi più fighi che io abbia mai visto!

Se solo quel cretino dell'amico di mio fratello, Jake, fosse rimasto a casa sarebbe stata addirittura epica, da segnalare ai posteri. Anche se credo di essermela cavata piuttosto bene, gli ho dato pan per focaccia a quello li.

Una settimana è ormai volata. Tra rimpatriate con gli amici, spese varie per il college non ci ho capito niente. È stato un susseguirsi di impegni e appuntamenti e di corse di qua e corse di la. La mamma è nuovamente partita per lavoro. Questa volta era davvero triste di lasciare me e Owen. Lunedì andrò al college e lei non potrà accompagnarmi. Ha pianto per ore perché non mi avrebbe potuto aiutare a sistemare l'appartamento.  Le ho dovuto ripetere una quantità infinita di volte  che appena tornata dal viaggio d'affari mi avrebbe aiutata a sistemare tutto ma lei ancora non era del tutto convinta. Si è fatta addirittura giurare da mio fratello che mi  avrebbe dovuto accompagnare al college qualsiasi cosa succedesse e che mi avrebbe dovuta aiutare a sistemare tutto e che solo quando mi sarei sentita pronta a restare da sola se ne sarebbe potuto andare restando sempre però pronto a venire da me in caso di bisogno.

Oggi è sabato e tra qualche minuto Jenny busserà alla mia porta per prepararmi all'appuntamento con Andrew. Ho già indossato la mia tutina preferita. La parte di sopra è in pizzo bianco, che lascia intravedere la pancia, mentre la parte di sotto ha i pantaloncini bordeaux. L'adoro e credo che mi stia anche abbastanza bene. Mi copre i punti "da coprire assolutamente" e mi valorizza ciò che c'è di buono. L'ho abbinata a delle zeppe in corda e ad una borsetta che si lega alle scarpe, che indosserò prima di uscire.

"DRIIIIN" come non detto, eccola, è in anticipo. Mi avviai giù per le scale di corsa e andai  a sbattere contro un muro... ma ben presto mi resi conto che non era il muro bensì Jake.

<< Ehi  che cavolo ci fai ancora qui? Owen è andato agli allenamenti non è in casa. >> dissi aspramente. Dalla sera della festa al Galaxy, Jake è cambiato. .In questa settimana è venuto spessissimo a trovarci. Prima di allora non aveva quasi mai messo piede in casa mia nemmeno quando Owen era in casa figuriamoci senza essere certo che lui ci fosse.

<< Scusa Maia... ehm cercavo Owen, ma se non è in casa forse passo dopo...>> affermò  Jake, grattandosi la testa con fare imbarazzato. IMBARAZZATO?! Ma stiamo scherzando?! Quando mai questo ragazzo è stato imbarazzato?! Forse avrà sbattuto la testa o è posseduto. Sono le uniche due ipotesi che mi vengono in mente. Ma in fondo meglio così. Mi piace non dover avere a che fare con lo stronzo antipatico che era prima. Una conversazione educata e tranquilla tra conoscenti.

Poi squadrandomi da capo a piedi aggiunse:

<< Stavi uscendo?>>

<<Si, ho un appuntamento stasera>> risposi mentre aprivo la porta per fare entrare la mia amica.

<< Ah già, certo con Andrew, come dimenticare... ma non credi che questi pantaloncini siano troppo corti? Sono sicuro che quando Owen ti vedrà si incazzerà parecchio!>> esclamò.

<< Ma che ne sai tu di Andrew? E poi fatti i fatti tuoi grazie. Ed ora ciao ciao!>> risposi alterata indicandogli la porta.

Ma come osa? Non mi ha mai rivolto la parola ed ora vuole dare anche giudizi sul mio modo di vestire? Beh non credo proprio!

Lui rimase immobile ed in silenzio per qualche secondo, poi assumendo nuovamente l'aria beffarda che lo contraddistingue disse con aria di sfida: << bene, buon divertimento. Io starò qui ad aspettare Owen.>> e così si sedette sul divano e accese il televisore.

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