Capitolo 7

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Allison's pov

«Grazie per essere venuti al Skate&Snack, speriamo di rivedervi presto!» squittisco con un sorriso molto forzato ma che cerco di farlo sembrare il più vero possibile. I ragazzini davanti prendono il vassoio con dentro diverse coppe gelato e yogurt. Appena li vedo andarsene, il mio sorriso si spegne totalmente ed alzo gli occhi al cielo annoiata. Alla pista di pattinaggio di solito c'è sempre molta gente e il posto è abbastanza gettonato anche per il bar incluso, ovvero dove lavoro io, ma oggi è quasi deserto qui. La giornata sembra non passare mai, per questo ho chiesto a Jessica di raggiungermi visto che oggi non ha nessun turno di lavoro. Mi giro verso di lei e la vedo ridacchiare prima di coprirsi la bocca con la mano.

«Ehi, tu lavori per una tavola calda, non ti conviene ridere più di tanto» le puntò il dito contro mentre prendo uno strofinaccio da sotto il bancone.

«Ohh, colpita ed affondata» scherza leggermente ed io alzo gli occhi al cielo giocosamente prima di asciugare delle macchie di caffè che qualche cliente ha creato.

«Andiamo, raccontami.» Si sporge verso il bancone e si sistema sullo sgabello leggermente instabile, pronta ad ascoltare ogni mia singola parola.

«Ti ho già detto tutto quello che vuoi sapere, Jess.» Alzo lo sguardo verso di lei buttando lo straccio in un angolo del bancone.

«Mi hai solo detto quello che è successo, i fatti, ma io voglio sapere come ti sei sentita, cosa hai provato, i tuoi primi pensieri. Come vi siete salutati? È stato tutto molto freddo oppure..?» continua a parlare alzando leggermente la voce mentre mi allontano da lei per uscire dal bancone. Prendo il grande contenitore grigio e mi avvio verso ad un tavolo da sparecchiare.

«Sei stressante, Jessica» sbuffo leggermente iniziando a prendere i bicchieri e le coppette sporche di residui di gelato e a posarle nel contenitore.

«Stressante, ma attraente» mi corregge e mi giro verso di lei per vedere che si tira indietro qualche ciocca di capelli come una vera diva, prima di scoppiare a ridere e farmi sfuggire un sorriso divertito. «Forza, rispondi» insiste ricordandomi una bambina piccola. Sospiro scuotendo lievemente la testa, ritorno al bancone appoggiando le stoviglie da lavare vicino a dove avevo lasciato lo strofinaccio prima di girarmi verso Jessica.

«È stato strano e...inconcludente.»

«Inconcludente?»

«Sì, non abbiamo fatto niente che potesse migliorare o definire meglio la situazione» provo a spiegare appoggiando il gomito sinistro sul balcone. Jessica assume un'espressione pensierosa, scegliendo con cura la prossima domanda che vorrà sicuramente farmi.

«Come ti sei sentita e cosa ne pensi di questo incontro?» domanda socchiudendo leggermente gli occhi e mettendo l'indice vicino alla bocca sembrando un'investigatrice esperta.

«Sembrava qualcosa di sbagliato ma giusto allo stesso tempo. Doveva succedere come non doveva succedere. Mi sono sentita persa, non sapevo proprio come affrontare la situazione.» Abbasso lo sguardo prima di riportarlo intorno alla zona bar. Nessun nuovo cliente in vista.

«Okay, domanda seria e pretendo la verità» pronuncia con fermezza ed io annuisco subito anche se una piccola parte di me inizia ad avere paura. «Qual è la prima sensazione o pensiero che hai provato quando lo hai visto lì, davanti a te?» Mi blocco a quelle parole per qualche minuto prima che il mio cervello inizi ad elaborare ad una velocità smisurata, facendomi subito rispondere alla domanda senza neanche pensare se sia il caso di dare questa risposta.

«Non lo so» dico ma sento l'amaro lasciato in bocca da quelle parole dette senza nessuna riflessione. È come se volessi evitare ad ogni costo questa domanda. Mi rigiro e ritorno dietro al bancone prendendo il contenitore pieno ed iniziando a mettere a lavare i bicchieri.

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⏰ Last updated: Aug 14, 2016 ⏰

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